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ISTITUTO DEI CIECHI DI FIRENZE, QUALCOSA SI MUOVE
Il punto in Consiglio provinciale. L'assessore Di Fede risponde a tre domande d'attualità di Pd, Lega Nord e Rifondazione comunista

Ipsia Nicolodi, a rischio i corsi di massofisioterapia. Sulla questione presentate tre domande d'attualità rispettivamente di Pd, Lega Nord e Rifondazione comunista e Lega Nord, alle quali ha risposto in Consiglio provinciale l'assessore alla Pubblica istruzione Giovanni Di Fede. La situazione posta nelle tre domande "è esposta correttamente e ci trova d’accordo nel momento in cui si chiede che la situazione venga superata in positivo, cioè si trovi soluzione ai problemi a cominciare dagli alunni dell’Istituto Ciechi, ai docenti e anche al dirigente scolastico che in questo momento gestisce l’istituto, il professore Collini". Di Fede ricorda che più di un anno fa "a nome della Provincia andai a Roma, chiesi un incontro con il Direttore Generale che si chiamava Cosentino, adesso in pensione, perché la Direzione Regionale Toscana aveva già deciso la soppressione della prima classe già dallo scorso anno. Il Ministero raccolse la nostra richiesta e il primo anno, l’anno scorso, partì. Tant’è vero che il corso legato al vecchio ordinamento è ancora attivo". Poi è subentrato il riordino della scuola superiore che non prevede più i diplomi triennali statali. Quindi la Regione Toscana in sussidiarietà, coprendo un intervento mancante dello Stato, dà la qualifica sulla base di un carnet di 21 qualifiche già predefinite. L’Istituto Nicolodi ha avuto la possibilità di istituire la qualifica per “operatore del benessere”. Adesso, dopo un incontro avvenuto in Regione la settimana scorsa, "abbiamo fatto la procedura e la richiesta alla Regione che è stata accolta anche per operatore segretariale, cioè per poter fare anche il centralinista". Rimane il problema del titolo di massofisioterapista che fino a ieri veniva rilasciato nell’Istituto Nicolodi e che adesso non può più essere rilasciato con quelle caratteristiche, "ma all’interno della qualifica 'operatore del benessere', per la quale si può solamente fare un massaggio di tipo non sanitario: dunque non più nelle strutture sanitarie, ma all’interno di strutture legate al benessere del corpo". Si verifica di fatto una diminuzione della capacità occupazionale" di questi giovani che protestano, ai quali noi siamo vicini e ai quali noi diciamo che da tempo denunciamo questo frettoloso e un po’ raffazzonato riordino delle scuole superiori, a cominciare dai professionali". La Provincia parteciperà con il Professore Collini, preside della scuola, a un incontro, perché si definisca un curriculum della figura del massaggiatore non terapeutico simile alla figura di massofisioterapista. "Siamo dalla parte dei ragazzi e della scuola che chiede attenzione e la soluzione di questo problema", ha concluso Di Fede. In replica, Leonardo Brunetti (Pd) si è detto d'accordo con Di Fede "su questo processo di riordino frettoloso basato su un principio di semplificazione che alla fine ha creato anche situazioni veramente drammatiche. A questo va aggiunto che il passaggio dei professionali a corso quinquennale sicuramente ha creato enormi problemi. Il diploma di qualifica professionale triennale era una possibilità a cui molto studenti avevano guardato in questi anni e poteva dare risposte nel caso del Nicolodi". A questo punto il problema è evidentemente quello di trovare una soluzione: il recupero di una qualifica professionale che è “operatore di segretariato” che poi sarebbe quella corrispondente del precedente centralinista, ma anche quella di “massaggiatore non terapeutico” che, effettivamente, alla fine è una qualifica che potrebbe in qualche maniera dare soddisfazione a questo tipo di esigenze, va in questa direzione.
Marco Cordone (Lega Nord) ha osservato, ringraziando Di Fede, che "togliendo la professione di massofisioterapista dall'ambito sanitario e disattendendo i decreti ministeriali 105 del 1997 sulla pubblica istruzione e quello del 10 luglio 1998 del ministero della Sanità, i non vedenti vengono tagliati fuori dalla possibilità di inserimento lavorativo". Per questi motivi "ho firmato la petazione degli studenti ed ex studenti. Sono legato anche affettivamente all'istituto perché una mia congiunta vi è stata dipendente. L'istituto è anche un luogo storico importante. Qui stazione l'VIII armata inglese del generale Montgomery. Ma soprattutto Firenze ha una tradizione seria di sensibilità e promozione nei riguardi dei non vedenti che va tutelata, sostenuta e potenziata".
"Rimango colpito - ha commentato Andrea Calò (Rifondazione comunista) - quando vedo che il Centrodestra continua a perorare cause per situazioni di cui è il principale responsabile: lo spegnimento di un luogo dove si potevano imparare professioni, come nel caso dell’Istituto Nicolodi, ha un nome e un cognome: il Governo. In sostanza la riforma Gelmini ha escluso il corso triennale per massofisioterapista offerto dall’Istituto Nicolodi. Ma al danno si è aggiunta la beffa. Non venga cancellata un’esperienza radicata sul territorio, danneggiando e mortificando le persone non vedenti e ipovedenti, relegandole su un versante, sul quale essi stessi dichiarano di non voler andare, nel quale vengono delusi come soggetti sociali".

15/06/2011 10.31
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze