“AVREBBERO 100 ANNI…” LA PROVINCIA DI FIRENZE RENDE OMAGGIO IN PALAZZO MEDICI RICCARDI A VENTI CENTENARI ILLUSTRI
Per ogni personaggio si terranno incontri commemorativi con intellettuali, attori, giornalisti, scrittori
Camilla Cederna, Alba de Céspedes, Nino Rota, Gian Carlo Menotti, Luigi Bianchi d’Espinosa, Anteo Zamboni, Orazio Costa, Enrico Medi, Vittorio Subilia, Agenore Fabbri, Giancarlo Pajetta, Costantino Nivola, Carlo Bo, Giovanni Nencioni, Enzo Musumeci Greco, Ludovico Quaroni, Renato Guttuso e Fidia Gambetti sono i grandi personaggi che hanno profondamente segnato la vita del nostro Paese, protagonisti della rassegna “Avrebbero 100 anni…”, organizzata dall’assessorato alla Cultura della Provincia di Firenze.
Uomini e donne che provengono dal mondo delle lettere, del giornalismo, dell’arte, dal teatro, dalla scienza, raccontati da altri esponenti di primo piano della nostra contemporaneità, in una serie di incontri che si svolgono in Sala Luca Giordano, dalle ore 17.00.
L’iniziativa si arricchisce oggi di una mostra allestita nel cortile di Michelozzo di Palazzo Medici e nelle sale del percorso museale. A ciascuno dei centenari è stato dedicato un’illustrazione originale di un artista italiano contemporaneo: così, per esempio, lo scenografo del Piccolo di Milano, Carlo Savi, ha realizzato il bozzetto dedicato a Renato Guttuso, e l’architetto Franco Purini quello per Ludovico Quaroni.
Gli altri artisti coinvolti nella manifestazione sono: Elena Mannini, Elena Puliti, Christian Balzano, Nilo Gioacchini, Anna Biagiotti, Cristian Biasci, Annamaria Morelli, tra loro scenografi, costumisti, architetti, designer, pittori e scultori.
Tra gli artisti non ci sono soltanto professionisti affermati e riconosciuti, ma anche giovani: questo il caso di CBStudio, un gruppo di giovani ex allievi di Accademie di Belle Arti, che si firmano con questa sigla e che preferiscono l’anonimato per suggellare un totale lavoro di squadra.
“L’obiettivo di ‘Avrebbero 100 anni….’ – ha detto l’Assessore provinciale alla Cultura Carla Fracci – è quello di lavorare sul futuro delle nostre memorie e porre degli interrogativi sull’eredità che ci hanno lasciato tanti grandi italiani, cogliendo lo spunto del centenario per ritornare e riproporre la loro opera” . “Vorremmo evitare toni didattici – ha concluso l’Assessore Fracci – in modo da avvicinare più pubblico possibile all’opera di questi grandi personaggi, molto spesso nella stessa giornata a distanza di qualche minuto sarà possibile partecipare agli incontri dedicati a due centenari che provengono da ambiti apparentemente molto lontani.”