FONDAZIONE MAGGIO: "OLTRE LE TELECAMERE, ANCHE ALTRI ATTEGGIAMENTI ILLEGITTIMI"
Per Andrea Calò e Lorenzo Verdi (Rifondazione comunista) "vanno rimossi le une e gli altri". Domanda d'attualità in Provincia
Fondazione Maggio Musicale. L’Ispettorato del Lavoro accoglie l’esposto del sindacato sulla violazione dello statuto dei lavoratori sull’uso improprio di impianti audiovisivi. Rimossa la telecamera che spiava i lavoratori poiché è vietato "… l’uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza delle attività dei lavoratori…". Per il gruppo provinciale di Rifondazione Comunista vanno rimossi tutti i comportamenti illegittimi nella gestione della Fondazione. Sulla questione i consiglieri provinciali di Rifondazione Andrea Calò e Lorenzo Verdi hanno presentato una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Circa un mese fa la Sovrintendente del teatro del Maggio musicale Francesca Colombo decise di installare una telecamera a circuito chiuso, piazzata proprio sul centro dei palcoscenico e collegata con il suo ufficio. I sindacati avevano invitato più volte la sovrintendente a rimuovere la telecamera proprio in osservanza dispone la Legge 300/70 all’ art.4 che vieta “… l’uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza delle attività dei lavoratori…”.
La telecamera a circuito chiuso, che di fatto era stata scoperta per caso, mescolata alle altre presenti sul palco aveva indotto le OO.SS ad attivare una protesta poiché la stessa non era stata ne concordata ne motivata. La normativa prevede che in assenza di accordi, le RSA possono ricorre all’Ispettorato del Lavoro, e così è stato.
Da qui l’invito a rimuovere la telecamera ignorato dal sovrintendete si è tramutato in esposto che ha indotto l’Ispettorato del Lavoro ad attivare un controllo sulla base del quale si è riscontrata l’illegittimità del provvedimento, la violazione dello statuto dei diritti dei lavoratori e la conseguente diffida dall’Ispettorato a rimuovere la suddetta telecamera.
Oltre alla violazione delle norme sembra che si configuri un reato di natura penale, attraverso l’applicazione di un’ammenda. Un vero e proprio smacco di un manager che il 5 maggio nell’audizione della Commissione lavoro della provincia di Firenze aveva banalizzato e ridotto a semplice “macchietta” l’istallazione di un circuito alla grande fratello sul palcoscenico del Maggio.
Il fatto che un soggetto terzo attesti la violazione dello statuto dei lavoratori la dice lunga sulle modalità di relazione che la Sovrintendente ha con i sindacati e gli stessi lavoratori.
Stupisce il silenzio assordante del rappresentante della Provincia di Firenze che anche in questo caso no proferisce parola.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere soddisfazione sull’esito della denuncia avanzata dal sindacato in merito alla violazione dello Statuto dei Lavoratori e nel ribadire la propria preoccupazione sulle modalità di gestione della Fondazione in palese contrasto al rapporto con le OO.SS. e sulle normative contrattuali e la sicurezza nei luoghi di lavoro chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire sulla diffida dell’Ispettorato del Lavoro della norma relativa all’so di impianti audiovisivi, suddetta diffida si configura anche un reato di natura penale, altresì chiediamo di sapere cosa ha intenzione di fare la Giunta Provinciale nei confronti della Fondazione del maggio Musicale affinché i diritti sindacali vengano rispettati e quale ruolo intende far giocare al proprio rappresentante nel C.d.A. a fronte di una gestione della Fondazione sanzionata anche dall’Ispettorato del Lavoro."