IL CAPPELLO E LA CREATIVITÀ
Mostra a Palazzo Medici Riccardi dal 7 febbraio al 4 marzo 2004
Sabato 7 febbraio 2004, nelle prestigiose sale di Palazzo Medici Riccardi a Firenze, si inaugurerà la mostra “Identità e diversità . Il cappello e la creatività “ curata da Maurizio Vanni. Un evento che parte dal presupposto che la vera creatività può essere manifestata attraverso differenti medium espressivi. L’ordinatore della mostra ha selezionato una serie di artisti che hanno fatto della fantasia il loro propulsore interiore: quell’immaginazione che ha permesso di trasformare il cappello in una illimitata variazione di interpretazioni, mutando all’infinito il rapporto con le cose, con gli oggetti e con i fenomeni. Pittori e scultori hanno interpretato, attraverso la creatività , lo spirito, l’atmosfera, la storia e gli stimoli artistici di un preciso momento storico e del proprio paese.
I dodici artisti si sono misurati con il mondo del cappello, un settore che ha sempre consentito di esprimere al meglio le capacità creative e imprenditoriali della vasta area che comprende i bacini dell’Arno, del Bisenzio e dell’Ombrone, territori tra i più ricchi di storia e d’arte della Toscana. Ogni artista ha visitato il Museo della Paglia e dell’Intreccio di Signa - ente promotore insieme alla Provincia di Firenze, al Comune di Signa e al Comune di Campi Bisenzio - e si è confrontato con le aziende che producono cappelli e accessori moda e, fin da subito o in un secondo tempo, ha realizzato alcuni lavori ispirati dalla forma del cappello o dalle suggestioni provate.
Tutte le fasi della manifestazione, a iniziare dalla visita degli artisti al museo e alle aziende, sono documentate e inserite nel libro che accompagnerà l’evento.
Il curatore della mostra ha selezionato 12 artisti di provenienza e retaggio culturale differenti: un modo per sottolineare come proprio nella differenza espressiva si nasconde l’identità culturale. Ma non può esserci identità se non in una pluralità di identità .
Ogni autore è riuscito a mettersi in gioco senza rinnegare il proprio passato e le proprie tradizioni, non rinunciando a sperimentare nuove soluzioni per migliorare l’efficacia del mezzo espressivo. L’evento, che si avvale della speciale adesione del Presidente della Repubblica Italiana, prevede anche una raccolta di opere di artisti storicizzati, sempre sul tema del cappello, che rafforzerà il legame con il passato, mentre alcuni cappelli di varie fogge e diversi colori consolideranno il concetto di creatività .
A livello editoriale sta nascendo una prestigiosa edizione, pubblicata da Carlo Cambi Editore, di taglio interdisciplinare. Più che un catalogo è un libro che racconta la storia del cappello (o le vicende personali legate ad esso) vista da un noto scrittore (Andrea Camilleri), da un critico d’arte contemporanea (Maurizio Vanni), da uno psicanalista junghiano (Giancarlo Magno), da un museografo (Alessandro Coppellotti), da un regista cinematografico che produrrà anche un video sulla storia del cappello nel cinema (Dario D’Incerti), da un attore, scrittore e regista di opere teatrali (Roberto Scarpa), da un attore professionista (Antonio Petrocelli), da uno storico d’arte (Roberto Lunardi) e dalla massima espressione della storicità artistica, il Sovrintendente ai Beni Culturali di Firenze, Prato e Pistoia (Antonio Paolucci).
IDENTITÀ E DIVERSITÀ. IL CAPPELLO E LA CREATIVITÀ
7 febbraio-4 marzo 2004
Palazzo Medici Riccardi- Firenze, via Cavour 3
Orario:9.00-19.00 - Chiusa mercoled”
Ingresso Euro 4 (ridotto Euro 2,50 ) include visita al percorso museale di P. Medici Riccardi
Per informazioni tel 055.2760.340
PROMOTORI
Provincia di Firenze
Comune di Signa
Comune di Campi Bisenzio
Museo della Paglia e dell’Intreccio “Domenico Michelacci” di Signa
CURA DELLA MOSTRA
Maurizio Vanni
CURA DEL CATALOGO
Maurizio Vanni
Fiammetta Vanelli
COMITATO SCIENTIFICO
Carla Guiducci Bonanni
Roberto Lunardi
Giovanni Papini
ORGANIZZAZIONE
Fiammetta Vanelli
RELAZIONI ESTERNE
Pierluigi Cesari
Petronio Pipeschi
COORDINAMENTO DI SEGRETERIA
Emirena Tozzi
ALLESTIMENTO
Franco Magnolfi
Alberto Calvisi
VIDEO
Dario D’Incerti
Roberto Lunardi
CATALOGO
Carlo Cambi Editore, Poggibonsi (Si)
PATROCINIO
Presidenza del Consiglio della Regione Toscana
Provincia di Firenze
Assessorato alle Relazioni Internazionali del Comune di Firenze
Comune di Signa
Comune di Campi Bisenzio
CONTRIBUTO
Provincia di Firenze
Comune di Signa
Comune di Campi Bisenzio
Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Camera di Commercio di Firenze
Credito Cooperativo di Signa
COLLABORAZIONE
Associazione Industriali Firenze
Consorzio “Il cappello di paglia di Firenze”
Gruppo Archeologico Signese
Lions Club Le Signe
Rotary Club Bisenzio
A.P.T. Firenze
UFFICIO STAMPA
Studio Torricelli, Firenze Tel. 055.21.18.28
ARTISTI CHE HANNO LAVORATO A TEMA
Bonnefoit (Francia)
Cipolla (Italia)
Giobbi (Stati Uniti)
Hsiao Chin (Cina)
Maranghi (Italia)
Power (Italia)
Rosalini Scarpa (Italia)
Schmidt-Bianchi (Germania)
Spender (Inghilterra)
O Syng-Yoon (Corea)
Timofeeva (Lettonia)
Yanagisawa (Giappone)
ARTISTI STORICIZZATI DELLA RASSEGNA
Afro
Arrojo
Attardi
Baj
Balla
De Dominicis
Delvaux
Guerraschi
Lam
Licini
Maccari
Manera
Mirò
Mondino
Morlotti
Tadini e Tobey.
“Il cappello, inteso come oggetto quotidiano - come scrive Maurizio Vanni - se decontestualizzato e allontanato dalla funzione per la quale è stato pensato, potrebbe essere considerato alla stregua di un manufatto concepito come fine a se stesso. Se poi alla forma-cappello si aggiunge la creatività di un artista il risultato potrebbe essere strabiliante.
L’immagine del cappello può andare ben oltre l’icona che il nostro immaginario ci propone, può superare i confini materiali trasformandosi in opera d’arte o polivalente emblema di molte espressioni socio-culturali.
Il cappello comunica qualcosa a prescindere da chi lo indossa, come accade a tutti quegli oggetti che, possedendo grande storia e lunga tradizione, possono condizionare i nostri codici abituali. Ci sono cappelli e cappelli: dal copricapo inteso come accessorio moda al cappello del mago, dal cappello dell’artista di strada a quelli disegnati, dipinti o scolpiti, dal cappello di paglia al berretto a sonagli.
Il cappello a cilindro potrebbe trasformare chiunque in un prestigiatore: ogni travestimento ha nel cappello un segno forte a livello comunicativo. Un’impronta che ogni visitatore potrà ritrovare in una mostra che, attraverso riferimenti storici, fogge di ogni tipo e materiale, sculture e dipinti a tema realizzati per l’occasione, vuole evidenziare il rapporto fra identità culturali, creatività e diversità artistiche ed espressive.
Se ogni testa attende un cappello, ogni cappello pretende una testa, un pensiero, un’emozione, uno stato d’animo e un’identità che si sublima proprio nel confronto con persone di culture differenti”.