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SELEX. RIFONDAZIONE: "FERMARE FUSIONE E DELOCALIZZAZIONI"
La richiesta presentata alla Provincia di Firenze

Sciopero e presidio dei lavoratori delle Selex Communication (ex Ote) contro le scelte di Finmeccanica "che producono desertificazione delle attività produttive e licenziamenti - osservano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - Le avviate fusioni hanno solo generato incertezza e precarietà". Lavoratori e sindacati "chiedono la presentazione di un nuovo piano industriale, nuovi investimenti e la tenuta dei livelli occupazionali". Rifondazione Comunista nell’esprimere solidarietà ai lavoratori chiede "a tutte le istituzioni locali e alla Provincia di Firenze di intervenire per contrastare fusioni, delocalizzazioni e la scellerata politica di attacco all’occupazione". Presentata a riguardo una domanda d'attualità.

"I lavoratori della Selex Communication (ex Ote) hanno effettuato nella giornata del 21 giugno uno sciopero e presidio contro le scelte di Finmeccanica di accorpare le varie aziende per ridurre il costo sul lavoro. Poco tempo fa la proprietà “…aveva unito Selex con un'altra azienda del gruppo, la Elsag che era già stata, a sua volta, accorpata con Datamat…” aveva venduto questa fusione come una opportunità di rilancio delle attività produttive e di tenuta occupazionale. Ma a meno di un mese dall’accorpamento , è stata aperta la procedura di cassa integrazione straordinaria a zero ore per due anni per 650 lavoratori in Italia. Tra Selex e Elsag, sono circa cinquemila lavoratori sul territorio nazionale in Italia, di cui 400 alla Selex, e tutti laureati perché ormai nella sede fiorentina, che si occupa di apparecchi di telecomunicazioni per le forze dell'ordine, si fa solo progettazione e commercializzazione, non più la produzione. A Firenze la cigs coinvolge 24 persone, 21 della Selex e 3 della Elsag. La FIOM esprime forte preoccupazione per il futuro della azienda e soprattutto lancia l’allarme occupazionale. Ciò che viene temuta è la progressiva delocalizzazione della produzione a fronte di una caduta della domanda e di una pessima linea commerciale, poca è la promozione e scarsi investimenti. Fermo è anche il prospettato ampliamento dello stabilimento, “…del quale si parla dal 2003, per la realizzazione di nuovi spazi che andrebbero a compensare la demolizione, ancora non avvenuta, dell'immobile di proprietà di Finmeccanica, situato in via di Caciolle, nei pressi del nuovo cimitero ebraico…”.
Dunque siamo di fronte ad una vicenda complessa, poco trasparente, di basso profilo imprenditoriale che Finmeccanica sta giocando sulla pelle dei lavoratori, della quale la progressiva desertificazione produttiva rende fortemente incerto il futuro e consolida solo precarizzazione. Lavoratori e sindacati chiedono un piano industriale, investimenti, garanzie sull' occupazione. “…Prevista un'altra ora di sciopero durante questa settimana, mentre il 27 e 28 giugno sono in programma gli incontri a livello nazionale sulla cigs, al via dal primo luglio…”.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere la propria solidarietà ai lavoratori Selex Communication (ex OTE) impegnati in una dura vertenza a contrastare le scelte di Finmeccanica (delocalizzazioni, abbattimento del costo del lavoro, riduzione dell’occupazione, scarsi investimenti e azzeramento dello sviluppo) nel ribadire il proprio sostegno alla vertenza in corso chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su quanto sta avvenendo ai lavoratori Selex Communication (ex Ote) stabilimento fiorentino in materia di attività produttive, occupazione, ammortizzatori sociali. Altresì chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze per quanto di sua competenza è stata interessata dalla vertenza e cosa intende fare la Giunta d’intesa alle altre Amministrazioni Locali, prima fra tutte la Regione Toscana per contrastare la progressiva desertificazione della produzione, la scellerata politica di delocalizzazione messa in essere dalla proprietà, l’indebolimento dell’occupazione e soprattutto l’attacco al lavoro e al salario dei lavoratori. Ciò di cui i lavoratori necessitano è una rinnovata responsabilità sociale della proprietà che è chiamata a presentare un piano industriale, nuovi investimenti, garanzie sull' occupazione".

21/06/2011 12.59
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze