LE BORRA, RIFONDAZIONE: "STUDIO SECRETATO? ECCO PERCHE"
Calò: "In gioco 37 milioni di euro per il gestore sull'affaire rifiuti"
"Ecco perché il Sindaco di Figline Valdarno teneva secretato lo studio sulla prospettata discarica di Le Borra: è in ballo un guadagno di 37.000.000 €. Alla faccia della sostenibilità ambientale". Duro attacco del gruppo provinciale di Rifondazione comunista. I consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi rilevano che "finalmente il tanto sospirato e atteso rapporto sull’indagine commissionata nel 2009 dal Comune di Figline Valdarno alla Società Massa Spin-off S.r.l., tenuto, sino ad ora, secretato e riguardante l’affaire discarica Le Borra sita nell’ex-area mineraria Enel dello stesso Comune è venuto alla luce, portando con sé il gruzzolo che qualcuno vorrebbe realizzare sui rifiuti". Lo studio commissionato alla Società Massa Spin-off S.r.l. "non è altro che un piano di gestione economica (costi e ricavi) della discarica di Le Borra, prevista nel Piano Interprovinciale di gestione dei rifiuti. Si parla di una Business Unit dedicata alla gestione della discarica, del valore produttivo del terreno e di tante altre considerazioni economiche per arrivare ad una stima di un guadagno superiore a 37.000.000 €". Di seguito il testo della nota diffusa da Rifondazione comunista.
"A parte il danno ambientale e sanitario che verrà causato dalla discarica, pensate che i ricavi saranno utilizzati per progetti sociali, culturali e quant’altro a beneficio dei cittadini di Figline Valdarno? Non sembra proprio visto che nel rapporto si fa esplicito riferimento alla vendita del terreno adibito a discarica alla Società AER per la cifra irrisoria, considerando il guadagno stimato di 37 milioni di euro, di poco meno di 800.000 €.
Tra l’altro siamo rimasti colpiti dal fatto che il Comune di Figline Valdarno dichiara che il terreno acquisito sarà rivenduto ad AER senza fare alcuna gara pubblica.
La Società AER gestisce la raccolta dei rifiuti nel Valdarno Fiorentino oltre che l’inceneritore di Selvapiana a Rufina, di cui è prevista, sempre nel Piano Interprovinciale, la sua triplicazione. Per chiudere il cerchio la Società AER dovrebbe gestire anche la futura discarica di Le Borra, creando un conflitto di interessi che il nostro gruppo provinciale contrasterà con tutti i mezzi della politica.
Il Comune di Figline Valdarno, alla faccia delle corrette politiche ambientali, sta cercando di portare a compimento un piano secondo il quale il gestore della raccolta dei rifiuti è anche gestore dell’inceneritore e sarà gestore della discarica.
Che interesse potrà mai avere questo gestore a favorire la raccolta differenziata e a raggiungere l’obiettivo di legge del 65% entro il 2014?
E ancora, che interesse potrà mai avere questo gestore a favorire una gestione del ciclo dei rifiuti indirizzata al riciclo e al riutilizzo del rifiuto come “materia prima secondaria” se la fonte del suo guadagno consiste nella quantità di rifiuti conferiti in discarica?
Come dimostriamo in questo comunicato e come abbiamo sempre ribadito in precedenti comunicati e interrogazioni in provincia di Firenze, l’affaire del Piano Interprovinciale di gestione dei rifiuti che sta per essere ripresentato entro la metà di luglio è un qualcosa di vecchio e obsoleto e in questo caso è rivolto a rispettare una precisa spartizione di poltrone e ricavi tutti realizzati da personaggi che gravitano intorno al Partito Democratico e in qualche altro caso ai cespugli alleati. Chiedetevi chi è il Presidente di AER! Sarà un caso?
Nel caso specifico della prospettata discarica di Le Borra è alquanto sospetto che nessun Ente istituzionale sino ad oggi si sia preso la briga di considerare il D.L. 36/2003 in merito alla caratteristiche tecniche e geologiche che deve avere un sito idoneo ad ospitare una discarica per rifiuti non pericolosi.
Se l’ Assessore Crescioli dichiara, vedi Consiglio Provinciale del 30 maggio 2011, “… che non spetta al pianificatore svolgere indagini geologiche sui diversi siti …”,
se il Comune di Figline Valdarno commissiona uno studio di gestione economica della discarica e inserisce il sito di Le Borra nel Piano Regolatore Comunale senza svolgere alcuna indagine di idoneità: Chi farà le indagini previste dalla normativa?
Forse l’AER una volta acquistato il terreno?
E voi pensate che il gestore di una discarica, dopo aver fatto un investimento rinunci ai guadagni che si prospettano (37 milioni €!) perché il sito non è idoneo?
L’affaire di Le Borra nasconde solo interessi economici e logiche di spartizione
Noi imperterriti continuiamo a ribadire che la discarica “non sa da fare” perché i rifiuti non possono essere bruciati e gettati in discarica ma anche perché Le Borra è costituita da terreni permeabili (sabbie), dove sono presenti frane attive (come le ultime vicende hanno confermato) e una faglia, la zona è inoltre tutelata da vincolo idrogeologico e paesaggistico. Concludiamo ribadendo che la previsione di una discarica per rifiuti pericolosi così prospettata da Crescioli e dal Sindaco Nocentini , quali scorie e ceneri da inceneritori nonché quelli previsti nel codice CER 20 01, a Le Borra è solo dannosa per l’ambiente e per la salute della popolazione".