OMAGGIO A FRANZ LISZT A INCISA
Giovedì 23 giugno 2011 - Museo di Arte Sacra c/o Oratorio del Crocifisso
Omaggio a
Franz Liszt
nel bicentenario della nascita 1811 - 2011
Incisa in Val d’Arno
Museo di Arte Sacra c/o Oratorio del Crocifisso
via Castellana
Giovedì 23 giugno 2011
ore 21.00
INGRESSO LIBERO
Conservatorio Statale di Musica “Luigi Cherubini”
- Mefisto valzer n.1
SARA PALUMBO, pianoforte
- Studio d’esecuzione trascendentale da Paganini
n. 6 in la minore
ANTONINO FIUMARA, pianoforte
- Studio d’esecuzione trascendentale da Paganini
n. 3 in sol diesis minore (La campanella)
GIACOMO ROSSI PRODI, pianoforte
- Der König in Thule (ballata dal Faust di Johann
Wolfgang von Goethe)
ELISA MORELLI, mezzosoprano
YUN HWA JUNG, pianoforte
- da Harmonies poétiques et religieuses:
n.7 Funérailles
- Valzer dall’opera “Faust” di Charles Gounod
CESARE PEZZI, pianoforte
Nata nel 1990 si è diplomata in pianoforte con il massimo dei voti al Conservatorio di Lecce con Corrado
De Bernart. Intraprende giovanissima l’attività concertistica; partecipa a numerosi concorsi pianistici
classificandosi sempre al primo posto. Attualmente è iscritta al I° anno del Biennio Accademico del
Conservatorio di Firenze in Pianoforte Solista sotto la guida di Giuseppe Fricelli.
Giacomo Rossi Prodi
Nato a Firenze nel 1994, frequenta il Conservatorio di Firenze sotto la guida di Giuseppe Fricelli. Nel 2010
ha vinto il I premio al Concorso “Vito Frazzi” e il II Premio al Concorso “Città di Bardolino”. Dal dicembre
2010 ha suonato al Trinity Henleaze United Reformed Church di Bristol, all’Istituto Italiano di Cultura di
Copenaghen, a Londra e a Oxford.
Cesare Pezzi
Nato a Ravenna nel 1989, ha intrapreso giovanissimo lo studio del pianoforte. Attualmente si perfeziona
sotto la guida di Maria Teresa Carunchio presso il Conservatorio di Firenze. Ha seguito masterclass con
Bruno Canino, Sergio Perticaroli, Elena Ashkenazy, Kostantin Bogino.
Franz Liszt
(Raiding, 1811 – Bayreuth, 1886)
Liszt è stato pianista formidabile, forse il più strepitoso di tutti i tempi, compositore prolifico, direttore
d’orchestra, organizzatore musicale, oltreché intellettuale, viaggiatore cosmopolita, fascinoso tombeur de
femmes. La sua vastissima produzione comprende un numero sterminato di pezzi per pianoforte (comprese
decine e decine di arrangiamenti, trascrizioni, parafrasi), brani da camera e per orchestra, Lieder, messe,
oratori, pagine per organo, un’opera.
Nasce il 22 ottobre 1811 a Raiding, cittadina oggi austriaca ma allora compresa nella parte ungherese
dell’impero asburgico. Bambino, è avviato allo studio della musica dal padre, amministratore al servizio
dei principi Esterházy. Comincia a tenere concerti all’età di nove anni. Trasferitosi a Vienna, gli è maestro
Antonio Salieri. A dodici anni si reca a Parigi dove gli è negata l’iscrizione al Conservatorio (dal direttore
Luigi Cherubini, fiorentino!) perché straniero. Negli anni Trenta intreccia una relazione con la contessa
Marie d’Agoult, sposata e più anziana di lui, dalla quale ha tre figli: Blandine, Cosima (poi moglie di
Richard Wagner), Daniel.
Pianista di successo e inventore del recital, è il concertista più ammirato, più discusso, più pagato
d’Europa, con successi paragonabili a quelli suscitati nel decennio precedente da Paganini. Ma alla fine del
1847 abbandona la carriera concertistica e si stabilisce a Weimar dove, tempo prima, era stato nominato
direttore della cappella di corte. Lì, anche per incoraggiamento di Caroline Sayn-Wittgenstein che era
diventata e sarebbe rimasta per molti anni la sua compagna, si dedica intensamente alla composizione
(creando il genere del poema sinfonico), all’insegnamento, alla direzione d’orchestra, alla promozione della
musica nuova di Mendelssohn, Schumann, Berlioz, Wagner.
Dal 1861 al 1869 soggiorna principalmente a Roma dove, rinunciando a sposare la Sayn-Wittgenstein
rimasta nel frattempo vedova, riceve la tonsura e gli ordini minori; inoltre Pio IX gli conferisce la carica di
abate. Negli anni seguenti, allorché la sua vita “triforcuta” si divide tra Italia, Weimar e Budapest, viene
poco a poco riconosciuto il valore della sua opera compositiva. Nel 1886, gravemente ammalato, si mette
in viaggio dal Lussemburgo per assistere al festival wagneriano di Bayreuth diretto dalla figlia Cosima. Il
31 luglio, a pochi giorni dal suo arrivo e dopo aver assistito alle rappresentazioni di Parsifal e Tristano, vi
muore di polmonite.