MANIFESTO FESTA UNITA', IL PDL: "LEVARLO. SE NON ORA QUANDO?"
Mozione dei consiglieri provinciali del Popolo della Libertà: "Cambiare vento e il Pd non sia sessista"
Il vento è cambiato», ma non per l'uso dell'immagine della donna, secondo i contenuti di una mozione che il Pdl sottoporrà all'attenzione del Consiglio provinciale di Firenze e che è firmata da Manola Aiazzi, Carla Cavaciocchi ed Erica Franchi, con Samuele Baldini, Piergiuseppe Massai e Filippo Ciampolini. Di seguito il testo della mozione.
"Visto il manifesto proposto dal Pd per la Festa dell’Unità a Roma, apparso anche sulla stampa nazionale, che rappresenta in primissimo piano le gambe di una donna il cui abito rosso viene sollevato dal vento, e lascia scoperta buona parte delle cosce, richiamando la locandina di un famosissimo film degli anni Ottanta; dato atto che già poche ore dopo che il manifesto era stato affisso per le vie della capitale è arrivata la reazione delle interessate, le donne appunto, in particolare quelle del comitato nazionale 'Se non ora, quando', che nel febbraio scorso era sceso in piazza per protestare contro la strumentalizzazione del corpo femminile, soprattutto in campo politico; considerato che il disappunto delle donne nasce per colpa di una pubblicità troppo 'sessista' che con l’immagine delle gambe della donna abbinata alla dicitura 'Cambia il vento' invita militanti e gente comune a unirsi al popolo della sinistra; preso atto che il comitato 'Se non ora, quando' protesta ancora una volta di fronte all'uso del corpo delle donne come veicolo di messaggi che nulla hanno a che fare con esso e chiede pertanto che venga ritirata la campagna promossa dal Pd di Roma; considerato inoltre che non è la prima volta che il Pd utilizza pubblicità sconvenienti per fini propagandistici, come ad esempio nel 2008 la pubblicità del giornale di partito, l’Unità, che finì nel mirino per l’immagine di un fondoschiena in microgonna di jeans, dalla cui tasca spuntava il giornale; rilevato che anche lo scorso anno, ancora una volta per la festa dell’Unità, il manifesto raffigurante una donna con un mazzo di fiori in mano che avrebbe dovuto rappresentare l’Italia che festeggiava i 150 anni, fu definito da una deputata del Pd 'di una stupidità allucinante';
impegna la Giunta provinciale a condannare l’ennesima strumentalizzazione dell’uso del corpo delle donne per fini che nulla hanno a che a che fare con esso, come dimostra il manifesto per la Festa dell’Unità a Roma; il Partito del Pd a 'cambiare vento' ritirando la campagna pubblicitaria in oggetto per rispetto delle donne italiane, che si sentono di nuovo offese dal manifesto per la Festa dell’Unità a Roma".
Nell'ultima seduta del Consiglio provinciale i consiglieri del Pdl, subito dopo l’apertura dei lavori, hanno inscenato una manifestazione simbolica mostrando un cartello che riportava l’immagine utilizzata dal partito del Pd "per reclamizzare la Festa dell’Unità a Roma e che tanto scalpore e sdegno ha suscitato trasversalmente". “Ci riteniamo offese dalla campagna pubblicitaria messa in campo per pubblicizzare una festa politica, che vuole la bellezza femminile distorta dall’ego politico propagandistico. Proprio il Pd – dicono in particolare le consigliere Franchi, Aiazzi e Cavaciocchi – che si erge così spesso a difesa delle donne, è rumorosamente caduto nello stile e nel tono, dimostrando così di supportare battaglie delle quali forse non è pienamente convinto". "Con sana provocazione – spiega il consigliere Ciampolini – abbiamo utilizzato le stesse espressioni usate dai consiglieri del Pd alcuni mesi orsono, il tutto per stigmatizzare il falso moralismo dei consiglieri di maggioranza, pronti ad ergersi come moralizzatori in casa d’altri, mentre quando le grane scoppiano in casa propria, registriamo un imbarazzante silenzio". "Vogliamo credere – commentano i consiglieri - che sia stata superficialità e trascuratezza quella usata in questa occasione dagli organizzatori della Festa e da chi ha autorizzato il progetto grafico. Non amiamo essere superficiali e preferiamo affrontare e possibilmente risolvere le questioni, per questo motivo abbiamo presentato la mozione".