CIAMPOLINI (PDL): "PUNTI COOP PER IL CONSORZIO ETRURIA"
J'accuse e auspici del consigliere provinciale del Pdl
Alcune settimane fa il consigliere provinciale del Pdl Filippo Ciampolini ha chiesto al Presidente della II Commissione Provinciale 'Sviluppo e programmazione economica e attività produttive', congiuntamente alla sesta commissione che si occupa di Politiche del Lavoro, di convocare un’apposita commissione a Montelupo Fiorentino, sede del Consorzio Etruria.
Visto "l’aggravarsi della situazione economica del consorzio stesso, ho chiesto addirittura che venisse convocato, sempre a Montelupo, un Consiglio provinciale - spiega Ciampolini - affinché tutte le istituzioni a qualunque livello, tra cui anche il Circondario, venissero coinvolte. Ho registrato fino ad oggi un assordante ed imbarazzato silenzio da parte di tutte le forze di governo del territorio". Nelle "more" dell’intervento istituzionale, l’assemblea dei soci del Consorzio pochi giorni fa "ha approvato all’unanimità il concordato preventivo con copertura del debito al 40%. Ho auspicato, in tempi non sospetti, che la cooperazione dovesse intervenire a garantire tutta l’esposizione del Consorzio Etruria; già la presenza di dirigenti Unicoop nella compagine societaria faceva ben sperare in questa direzione. L’annunciato intervento di circa 30 milioni è un segnale, del resto è bene sottolineare che i debiti principali del consorzio non sono verso le banche ma verso i fornitori, degli artigiani, di quel tessuto produttivo caratterizzante la nostra zona". Ciampolini ha letto "con preoccupazione l’intervento del Presidente e del Direttore della Cna: la preoccupazione è data non solo dal fatto che questa categoria non è stata né ascoltata né considerata nella gestione di questa vicenda, ma ciò che più mi ha fatto riflettere sono state le dichiarazioni rese dagli artigiani in assoluto anonimato per paura di ritorsione". Questo "è il fatto più inquietante ed allarmante di tutta la vicenda".
"Non sta a me spiegare il valore mutualistico della cooperazione- continua il consigliere provinciale del Pdl - Spero di non dover essere io a spiegare il significato e l’importanza della tutela del lavoro stesso, considero un affronto inaccettabile il tentativo da parte del Consorzio di espropriare le maestranze del 60% dei loro crediti, soprattutto se penso al fatto che questi operatori, che rappresentano la spina dorsale del nostro sistema, hanno fatto anche da banca al consorzio stesso, fiduciosi di ciò che questo rappresentava sotto l’aspetto storico, culturale,economico e politico".
Questi signori" meritano rispetto,e questo rispetto viene loro riconosciuto iniziando a tutelare le loro ragioni di credito". La cooperazione, che molto ha fatto in questa terra e che molto ha ricevuto da questa comunità, "non può permettersi di danneggiare in maniera così consistente i lavoratori e le loro famiglie. Se ha un senso che la cooperazione in questa terra continui ad avere un ruolo, è chiaro che l’impegno deve essere più consistente; apprezzo l’intervento di Unicoop ed è per questo che mi permetto di avanzare la proposta, che non vuole essere solo una provocazione, di sollecitare una sorta di 'tassa di scopo' sui prodotti Coop; per cui ci saranno famiglie disposte a pagare qualche centesimo in più per ristabilire un principio di equità sociale". Ciò consentirebbe ai dirigenti della cooperazione "di parlare con consapevolezza ed autorevolezza di etica dell’economia. Imporre un concordato al 40% costringendo i creditori all’anonimato è un atto di una gravità inaudita. In questa terra che ha fatto della legalità il proprio cavallo di battaglia, di fronte a questo fatto non si può tacere". Le istituzioni "devono svolgere appieno il proprio ruolo, quelle stesse istituzioni rimaste fino ad oggi silenti devono dare un segno della loro presenza o avere il coraggio di chiudere la porta dopo aver spento la luce, abdicando al proprio ruolo di guida del territorio". Ciampolini conclude con l’auspicio che la tutela del lavoro, celebrata anche nella recente ricorrenza del 1° Maggio, sia declinata nell’impegno della classe politica, soprattutto di quella silente, "affinché assuma con determinazione il ruolo che gli elettori gli hanno assegnato. Non è solo un problema di credibilità, ma anche un problema di dignità e responsabilità".