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DOCUMENTO COMUNE SULL’INFIBULAZIONE SOFT
Un solo voto contrario alla mozione che ha riunito tre Ordini del giorno

(10 febbraio 2004) – Il Consiglio Provinciale di Firenze ha approvato (26 voti a favore) una mozione unitaria contro tutte le forme di mutilazione sessuale femminile, col solo voto contrario del consigliere Costantino, dei Ds. La mozione è nata dall’accorpamento degli ordini del giorno che erano stati presentati dalla Casa delle Libertà, dal gruppo Ds e dal partito della Rifondazione Comunista. Il Consiglio Provinciale ribadisce la propria ferma condanna di qualsiasi pratica di mutilazione genitale femminile ed impegmna la Giunta ad aprire un tavolo, anche attraverso l’assessorato e la Commissione Pari Opportunità, per promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione per un cambiamento permanente degli orientamenti delle popolazioni che provengono dai paesi nei quali sono prevalenti le mutilazioni genitali femminili; per promuovere politiche di integrazione individuale e collettiva e di accoglienza reali tramite la scolarizzazione e la mediazione per l’accesso a tutti i servizi sociali e sanitari; istituire, nell’ambito delle competenze provinciali, corsi di formazione professionale rivolti agli operatori che prestano la loro attività nel settore sociale; sostenere e promuovere progetti di cooperazione per sostenere il contrasto alle mutilazioni genitali femminili in quei paesi ove sono praticate e tollerate; combattere le mutilazioni genitali femminili attraverso l’individuazione di azioni efficaci di dissuasione preventiva; alleviare le sofferenze fisiche e psicologiche delle bambine e delle loro madri sottoposte a tali pratiche; organizzare importanti appuntamenti di confronto, di approfondimento e di proposta. Per Avezzano Comes (FI): “Il documento condanna questa pratica, pur riconoscendo la necessità di un’opera di prevenzione verso le donne che sono portatrici di una cultura che vede ancora le mutilazioni come parte integrante del loro essere donne”. Targetti (Prc) ha posto l’accento sulla necessità di un confronto con le donne straniere e “riteniamo inaccettabili anche forme leggere di infibulazione”. Per Campi (Ds): “L’infibulazione soft è già stata sperimentata nei paesi di origine delle donne e delle bambine che praticano l’infibulazione. Oltre a vedere le bambine medicalizzate minimalmente l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha denunciato il fatto che queste bambine sono state poi, di nuovo, costrette all’infibulazione perché quella soft era considerata non valida”. Giorgetti (An) ha chiesto misure punitive esemplari: “fino alla negazione della potestà familiare, all’espulsione ed al carcere per chi effettua queste pratiche barbare”. Nistri (An) ha espresso il suo compiacimento per l’evoluzione culturale della sinistra, “passata da un atteggiamento di acritico multiculturalismo a sfondo terzomondista – ha detto Nistri – alla consapevolezza che certi comportamenti non sono comunque tollerabili”. D’Amico (Prc) ha sottolineato la necessità e la difficoltà di un passaggio culturale enorme per far capire e combattere l’infibulazione. Una voce critica è venuta dal consigliere Costantino (Ds) che ha espresso i propri dubbi sulla mozione: “Questa discussione è nata dalla proposta dal medico Omar Abdul Khadir ma è stata chiusa precipitosamente in quanto la questione doveva essere spiegata alla società toscana lasciando poi alla politica, dopo un’approfdondita discussione, le decisioni”. Per De Luca (Margherita): “La chiusura totale a questa pratica è l’apertura verso la realizzazione della parità tra uomo e donna”. Tiziano Lepri (Ds) ha ringraziato colleghe e colleghi per aver raggiunto una posizione unanime.

10/02/2004 14.58
Provincia di Firenze