POSTE FIRENZE, IN 26 A RISCHIO POSTO LAVORO
Domanda d'attualità di Rifondazione comunista in Consiglio provinciale
Poste Italiane decide di non prorogare il lavoro a 60 dipendenti a tempo determinato del servizio raccomandate in scadenza il 23 luglio. Dei 60 lavoratori 26 sono collocati nella sola filiale di Firenze. "Una decisione grave e irresponsabile giocata solo sulla pelle dei lavoratori", secondo il gruppo provinciale di Rifondazione comunista che, nell’esprimere la solidarietà agli operatori, chiede alla Provincia di Firenze di "contrastare tale decisione e di intervenire a difesa del lavoro, occupazione e salari". Presentata una domanda d'attualità da consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi. Di seguito il testo.
"Poste Italiane comunica che a livello nazionale non saranno prorogati 60 lavoratori a tempo determinato del servizio raccomandate in scadenza del 23 luglio. Dei 60 lavoratori 26 sono collocati nella sola filiale di Firenze. Si tratta di una decisione grave e irresponsabile con pesanti ricadute sociali proprio sul versante dell’occupazione.
La denuncia arriva dalla Slc CGIL la quale evidenzia che “…nonostante ripetute richieste, Poste Italiane, pur riconoscendo che per quanto riguarda Firenze dovrà assumere 35 unità per poter effettuare tali attività, si rifiuta di assumere i lavoratori attualmente impiegati da Tnt Post Italia…” .
Con questo atto di una gravità inaudita l’azienda fa venir meno anche il fine sociale dell'impresa “…inaccettabile se si considera che Poste Italiane è un'azienda a proprietà pubblica che nel 2010 ha conseguito oltre 1 miliardo di utili netti nel 2010. Non solo: l'assunzione degli attuali dipendenti Tnt Post Italia significherebbe poter contare su manodopera già formata con evidenti vantaggi in termini di efficienza del servizio…”.
Dunque una vicenda complessa e drammatica, appesa ad un esile filo che le istituzioni locali non possono ignorare, data la drammatica crisi economica in corso, che nella sola provincia di Firenze sta creando una vera e propria ecatombe sul versante del lavoro, occupazione, salari e redditi.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nell’esprimere la propria solidarietà ai 60 lavoratori addetti ad attività di recapito raccomandate e servizi ausiliari di cui Poste Italiane ha deciso di non prorogare i rapporti di lavoro e nel ritenere grave il comportamento assunto dall’azienda nei confronti dei lavoratori precari sacrificati da una politica di gestione tutta tesa a massimizzare il profitto sulla pelle dei lavoratori chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su quanto sta avvenendo nel settore raccomandate di Poste Italiane dove verranno dismessi a livello nazionale 60 posti di lavoro dei quali 26 nella sola filiale di Firenze. Altresì chiediamo di sapere i motivi per i quali Poste Italiane a fronte del fabbisogno di operatori nella sola Firenze nel settore raccomandate e servizi ausiliari dei quali dovrà assumere 35 lavoratori si rifiuta di assumere i 26 precari attualmente impiegati. Infine chiediamo di sapere se il sindacato ha interessato l’Amministrazione Provinciale e cosa intende fare la giunta per contrastare questi licenziamenti di massa e salvaguardare, lavoro, occupazione, diritti e salari".