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ACQUA BENE PUBBLICO, IL PD: "RIFONDAZIONE SE LE CANTA E SE LE SUONA"
Il capogruppo Prosperi: "Quante forzature per gettare l'amo tra le forze politiche"

Acqua, il capogruppo del Pd in Consiglio provinciale Stefano Prosperi precisa alcuni punti sulla mozione del Pd approvata dall'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi. "Rifondazione - spiega - canta vittoria e proclama spaccature, attribuendo ad altri buchi nell'acqua che ha fatto da sè presentando per parte sua una mozione copiata da una delibera del Comune di Napoli al solo scopo di gettare l'amo tra le forze politiche . Insomma se le canta e se le suona". Il Consiglio provinciale, non essendo competente sulla gestione dell'acqua, "non poteva che approvare una mozione di principi quale quella presentata dal Pd. Non potevamo in alcun modo modificare lo Statuto della Provincia, come richiesto da Rifondazione - continua Prosperi - perché sarebbe stato andare contro la legge che attribuisce la gestione dell'acqua ai Comuni. Altro è dire che l'acqua è un bene pubblico e demaniale come anche le infrastrutture che sono e devono rimanere di proprietà pubblica; altro è dire che la gestione ottimale del bene non può essere condivisa dal pubblico con altri soggetti nella forma del servizio idrico integrato. Ricordo che anche il Presidente della Regione Toscana Rossi ha ipotizzato la partecipazione alla gestione del servizio da parte del mondo cooperativo come tra l'altro viene previsto da un articolo, il 43, della Costituzione italiana". Il dato vero è che "dopo il passaggio referendario la gestione del servizio idrico deve essere sottoposto a una modifica legislativa che però non è stata ancora operata. Non mi risulta che Rifondazione sia il legislatore né mi pare che la maggioranza di questo Parlamento abbia l'intenzione, almeno per ora, di mettere questa legge tra le priorità". L'intepretazione dell'esito referendario come obbligo di ripubblicizzazione dell'acqua "è una forzatura così come lo era la legge sui servizi pubblici locali approvata dal Centrodestra in Parlamento che, di contro, prevedeva la privatizzazione coatta".

19/07/2011 16.50
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze