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MAGGIO MUSICALE, "COLOMBO SI DIMETTA"
La richiesta dei consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi

Ai lavoratori del Maggio Musicale Fiorentino si presenta il primo conto della manovra di “risanamento”: "Il Cda - attaccano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - licenzia senza preavviso 37 lavoratori subito dopo l'ultima recita del 'Cappello di paglia' in programma ieri 20 luglio". Un comportamento "grave e irrispettoso con una nota di vigliaccheria da parte della Soprintendente". Rifondazione Comunista chiede l’immediato ritiro dei licenziamenti, contesta la decisione assunta di affidare a cooperative esterne precarizzando ulteriormente il rapporto di lavoro". Calò e Verdi ribadiscono l’invito "alla Soprintendente lautamente pagata a dimettersi per manifesta incapacità gestionale". Presentata in Provincia una domanda d'attualità. Di seguito il testo.

"Dopo aver ripetutamente denunciato il rischio che a risanare il 'deficit' sarebbero stati i lavoratori attraverso tagli agli stipendi e istituti contrattuali arriva la conferma. L’anello più debole della catena dei diritti e cioè 37 lavoratori stagionali e a contratto, personale di sala , a tre giorni dalla scadenza del contratto hanno ricevuto la conferma del licenziamento, lavoratori con contratti a prestazione che a settembre non rientreranno più nell'organico.
Una manovra classista, a senso unico dal chiaro segno della riduzione dei diritti, la dignità del posto di lavoro. Una nota di vigliaccheria si rende evidente nella tempistica e nei modi comunicazione si tratta dell'ennesima clamorosa conferma della linea di condotta che questa dirigenza intende tenere nei confronti dei lavoratori, mantenendo un profilo basso, riducendo al minimo la comunicazione e le trattative. Il silenzio della Direzione equivaleva a una risposta: il licenziamento. Le motivazioni che bene conosciamo sono sia di natura economica (un presunto e non dimostrato risparmio), sia di natura `politica': la decisione di precarizzare ulteriormente il rapporto di lavoro immettendo al Teatro Comunale un servizio di maschere gestito da una cooperativa.
Rifondazione Comunista ribadisce l’invito fatto nel precedente atto ispettivo all Provincia: la soprintendente con la sua lauta parcella, che non ci risulta sia stata ridimensionata, dovrebbe pensare coerentemente a dimettersi per manifesta incapacità prima di far precipitare la Fondazione del Maggi Musicale verso il commissariamento.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nel ribadire il pieno sostegno alla vertenza in atto delle OO.SS e nel richiedere l’immediata sospensione dei licenziamenti annunciati e la conseguente esternalizzazione delle attività, nell’esprimere la propria solidarietà ai 37 lavoratori licenziati, chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e alla Giunta di riferire sui i licenziamenti che il CdA ha messo in atto sul personale di sala. Se è intenzione della giunta Provinciale contrastare tagli, licenziamenti ed esternalizzazioni e la compressione di tutti i diritti contrattuali, nonché la dispersione di tutte le professionalità espresse dagli operatori.
Altresì chiediamo di sapere quali saranno i risparmi che la dirigenza del Maggio otterrà da una simile manovra opponendo lavoratori in appalto cooperativo ai lavoratori contrattualizzati direttamente dalla Fondazione precarizzando ulteriormente il rapporto di lavoro e come stanno procedendo le trattative sindacali. Infine se la Giunta Provinciale intende sostenere attraverso il proprio rappresentante l’attuale Sovrintendente e la linea di sacrifici a senso unico annunciati da questa o piuttosto chiedere le dimissioni per manifesta incapacità gestionale".

21/07/2011 15.34
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze