CALVANA, LA PROVINCIA DI FIRENZE APPROVA IL PIANO DI GESTIONE
L'assessore Marco Gamannossi lo illustra all'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi
Il Consiglio provinciale ha approvato la delibera per la gestione della Calvana, ispirata alla alla legge regionale 56 del 2000, che sostanzialmente include tutto l’insieme normativo per la conservazione e la tutela degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatica e che all’interno di questo contesto riconosce nella Provincia di Firenze l’Ente chiamato a proporre un piano di gestione all’interno di quelle forme di tutela e di modalità di tutele e conservazioni degli habitat di siti così importanti da un punto di vista naturalistico. La delibera è stata illustrata dall'assessore alla Pianificazione e alla Programmazione territoriale, ai Parchi e alle aree protette Marco Gamannossi. Siamo di fronte a un insieme molto complesso di narrativa, descrizione e azioni, ma anche di cartografia piuttosto corposo.
La Calvana è sia contemporaneamente un Sir, cioè un sito di importanza regionale e anche un Sic, cioè un sito di interesse comunitario. Questa duplice valenza che corona un luogo e un pezzo di territorio di particolare pregio, fragilità, ma anche di particolare potenzialità "è un modello che non ha solamente la Calvana, ma che determina e descrive quasi 20 siti nel nostro territorio provinciale". Dunque un patrimonio ampio, diffuso di risorse naturali.
La Calvana è un sito di 4 mila 500 ettari, di cui quasi 2 mila ricadenti nel territorio della Provincia di Firenze, mentre gli altri 2500 nella Provincia di Prato, con altri due confini amministrativi nella parte fiorentina: il 90 per cento nel Comune di Calenzano e una restante piccola parte nel Comune di Barberino. Nella parte calenzanese ricade anche l’Anpil, cioè l’area naturale protetta di interesse locale gestita dall’Amministrazione Comunale di Calenzano. "E' un luogo molto, molto riconosciuto e riconoscibile, destinatario di un attaccamento molto importante, come ho avuto modo di constatare il 15 giugno scorso quando - spiega Gamannossi - ho presentato la proposta di piano di gestione in un’aula del Consiglio Comunale di Calenzano ben piena di persone, di cittadini appassionati al tema, di imprenditori, di associazioni di categoria, di associazioni che vivono e che si interessano della Calvana a vari livelli e per vari temi, da quelli speleologici a quelli di natura culturale. Tutti questi soggetti li consideriamo alleati nella gestione e nella tutela della Calvana". E' questo un aspetto fondamentale perché la Calvana è è il prodotto dell’intera azione decennale e secolare tra natura e attività umana. Il piano registra anche criticità, in primis la crisi dell’attività pastorale, soprattutto ovina, attaccata anche fisicamente dalla presenza predatoria. Ma a questo capitolo bisogna ascrivere anche il tema degli incendi, delle erosioni dei crinali dovuti in special modo da attività di fuoristrada e di motocross e in più in generale la criticità e le opportunità del mantenimento degli habitat da un punto di vista della fauna che della flora. Alcune azioni concrete da portare avanti: la conservazione e il recupero dei pascoli abbandonati, tramite, ad esempio, la definizione di piani pluriennali di miglioramento agricolo, e l’inserimento di quest’importante tema in un progetto integrato territoriale proprio della Calvana; la regolamentazione temporale e spaziale del pascolo; la realizzazione con modalità semplificate di strumenti e sistemi di prevenzione contro l’attacco dei predatori come i lupi; il ripristino delle pozze da abbeverata; una serie di azioni di promozione dei prodotti tipici della Calvana e dei Comuni che gravitano intorno all'area, un rafforzamento della vigilanza. La Provincia di Prato ha già approvato nel 2007 il suo piano di gestione della Calvana. Per sanare la differenza temporale tra l’approvazione del piano per il versante pratese e quello fiorentino si è cercato di lavorare sin dal 2007 in totale armonia rispetto al piano di gestione pratese che su molte azioni addirittura è sovrapponibile rispetto a quello fiorentino.
L’elemento cardine del piano è che la tutela, il mantenimento dei valori essenziali della Calvana, non sono un elemento statico, bensì è un elemento dinamico. La Provincia di Firenze punta a creare e rafforzare sempre di più una sinergia concreta tra indirizzo pubblico e privati che in quel territorio vivono, oltre che con le Amministrazioni Comunali interessate. Grazie Assessore Gamannossi.
Nella discussione che ha preceduto l'approvazione il consigliere del Pd Giuseppe Carovani ha sottolineato come la Calvana sia espressione di un patrimonio importante con valenza ambientale ("vi è anche un complesso di grotte da tutelare") e storica, che richiede, come evidenziato dall'assessore anche un lavoro di intergrazione nell'attività di vigilanza. Remo Bombardieri (Pd) ha auspicato l'adozione di un piano unico delle due Province di Firenze e Prato. Per Andrea Cantini (Idv)"questo piano di gestione diventi un disegno a tutto tondo per la valorizzazione del territorio". Massimo Lensi (Pdl) ha rilevato come ogni volta che si mettono in relazione attività umane e natura difficilmente si trova equilibrio. Lensi ha regisrato come gli strumenti di gestione siano deboli, mentre la duplicità di Firenze e Prato evidenzierebbe "qualche ruggine tra i due Enti", con punti vuoti ed assenze che andrebbero superati.