20 TRENI TAGLIATI SULLA LINEA LENTA FIRENZE-AREZZO
Il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima lancia l'allarme: «Sarà una stangata o una riorganizzazione della linea? Penalizzati i pendolari di Figline, Incisa, Rignano sull'Arno e Reggello? I sindaci del Valdarno Fiorentino e le Province sono stati informati dalla Regione Toscana?» Rifondazione Comunista chiede, attraverso una domanda d’attualità, alla Provincia di Firenze di tutelare i pendolari e il diritto alla mobilità
Mentre l’Unione dei Comuni Valdarno Valdisieve salutano con soddisfazione l’arrivo di un nuovo treno sulla tratta ferroviaria della Valdisieve e i disagi per i pendolari non tendono ad attenuarsi (in termini di disservizi, ritardi, soppressione carrozze, sovraffollamento ecc), arriva la notizia del taglio di 20 treni sulla linea lenta Firenze-Arezzo.
A darla è il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima che alla rimodulazione dei Treni nel Valdarno annunciata mesi addietro dalla Regione Toscana “…d'improvviso, viene a sapere di nuovi tagli, che potrebbero partire in autunno o con il nuovo orario ferroviario, da dicembre…”. Non a caso il Portavoce del Comitato Maurizio Da Re si chiede se siamo di fronte ad una nuova stangata la cui ricaduta sociale sul diritto alla mobilità e sulla qualità dei trasporti avrebbe degli effetti devastanti.
Secondo il portavoce del Comitato si dovrebbe trattare del taglio di circa 20 treni che partono da Firenze ai minuti 33 e da Arezzo agli 08 e che sono detti "semiveloci", perché riducono i tempi di viaggio, in quanto non fermano, come gli altri, più lenti, alle stazioni di Firenze-Rovezzano e di Compiobbi.
Una parte di questi treni tagliati circolano adesso negli orari della mattina con scarsa affluenza di viaggiatori ma altri sono della fascia oraria pendolare del pomeriggio, quando si rientra dal lavoro, e sono utilizzati soprattutto da pendolari delle stazioni di Figline, Incisa, Rignano, S.Ellero e Pontassieve.
Dunque una vera e propria doccia fredda per chi lavora e studia e utilizza i treni regionali, in un contesto dove RFI e Trenitalia continuano ad agire indisturbati manomettendo di continuo il Contratto di servizio, riducendo ogni forma di confort e funzionalità del servizio con strategici balzelli tariffari sui percorsi.
La Regione Toscana ha già confermato la scelta di questi tagli ai treni, sostenendo che si tratta di treni poco utilizzati dai pendolari e nelle fasce a bassa frequentazione, ma non chiarisce a sufficienza la portata e l’entità di questa scelta. Non a caso il portavoce del Comitato Pendolari chiede chiarimenti riguardo ai treni che dovrebbero sostituire quelli tagliati e alle ricadute sui pendolari del Valdarno fiorentino.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista di Rifondazione Comunista chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all'Assessore competente di riferire
da quando dovrebbero partire questi tagli annunciati e confermati dalla Regione, se dall’autunno o dal nuovo orario ferroviario di dicembre
se i treni sostitutivi saranno nuovi con carrozze più capienti e funzionanti (o “rinnovati” come si sta facendo per la tratta della Valdisieve-Mugello)
se i sindaci del Valdarno Fiorentino. L'Unione Valdrano valdisieve e la Provincia di Firenze sono stati precedentemente informati dalla Regione Toscana di questi tagli e quale posizione e iniziative intendono prendere
se ci saranno nuovi treni Vivalto a due piani per il Valdarno Fiorentino , in particolare sulla tratta della linea Direttissima Figline-Rovezzano, per ridurre gli attuali sovraffollamenti nelle ore di punta?
se i tagli previsti per la linea aretina sono l’inizio di una ‘riorganizzazione’ del servizio ferroviario, anche a livello di territorio provinciale, tale da presagire ulteriori tagli su altre linee e direttrici a causa di riduzione dei risorse finanziarie disponibili dalla Regione per il TPL.
Andrea Calò
Lorenzo Verdi
Rifondazione Comunista