LA SICUREZZA NEL PARCO DI PRATOLINO
Un’interrogazione di Corsinovi (Udc). La risposta del Presidente Gesualdi
(18 febbraio 2004) – Un’interrogazione del capogruppo Udc Alessandro Corsinovi sulle iniziative che la Provincia intende adottare nei confronti dell’Istituzione Parco Mediceo di Pratolino sulle questioni inerenti la messa in sicurezza del Parco. Corsinovi ha chiesto perché vaste zone del Parco sono tuttora chiuse: “Due terzi del Parco sono interdetti al pubblico ed esiste ancora pericolo al muro laterale della Peschiera della Maschera dove nel febbraio 2002, morì la piccola Ambra Cacioppo travolta da un enorme masso staccatosi dal muro. Le recinzioni e le segnalazioni di divieto d’accesso alle zone pericolose sono talmente precarie ed estremamente vulnerabili da renderle, di fatto, assolutamente inefficaci. Inoltre – ha concluso Corsinovi – è tutt’ora esistente la possibilità di caduta di un numero elevatissimo di piante ed alberi di alto fusto e, se si escludono alcuni isolati interventi di somma urgenza fatti nel 2002, non è stato completata la messa in sicurezza della componente arborea e non risultano ancora realizzati gli interventi di restauro e messa in sicurezza di numerose parti monumentali del Parco alcune delle quali versano in evidenti e pericolose condizioni di precarietà e degrado”. Il Presidente della Provincia Michele Gesualdi ha ribadito che la sicurezza nel Parco è uno dei temi che viene sempre messo al primo posto dalla giunta: “I lavori sono stati fatti, altri stanno per iniziare. Il progetto per l’illuminazione è gia stato finanziato e progettato dalla Provincia e partirà a breve e questo aumenterà la sicurezza nel parco. Lavori quasi terminati per il consolidamento del Colosso dell’Appennino e della vasca antistante. Lo stesso vale per la strada pensile dove è incorporata la Peschiera della Maschera. In questo caso – ha spiegato il Presidente Gesualdi – il progetto è in fase d’approvazione e riguarda il restauro di tutta la strada. Mi sorprende che il consigliere Corsinovi rimanga meravigliato dal fatto che parte del parco non è aperta al pubblico. E’ così da sempre anche perché gran parte del parco è un bosco, chiuso al pubblico. Per quanto riguarda l’area sotto sequestro e le zone dove c’è il divieto d’accesso: tutte le aree sono costantemente controllate dalle forze dell’ordine ed eventuali spostamenti sono sempre stati autorizzati sotto il controllo costante delle forze dell’ordine. Tutti gli eventuali accessi sono autorizzati dal magistrato”. Decisamente insoddisfatto si è detto Corsinovi.