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MOZIONE CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DI ATAF
Documento di Rifondazione in Provincia in difesa del diritto alla mobilità e al lavoro

Contro la privatizzazione di ATAF quale bene pubblico comune.
Difendere il diritto alla mobilità e al lavoro nonché l’esito dei referendum per una riappropriazione dei servizi pubblici essenziali da parte della cittadinanza.
Mozione dei consiglieri Calò e Verdi (gruppo PRC – PdCI – SpC)

Premesso che

il Presidente di ATAF, sostenuto dai Comuni di: Firenze; Bagno a Ripoli; Calenzano; Campi Bisenzio; Fiesole; Impruneta; Scandicci, Sesto Fiorentino; e Vaglia persegue ormai da vari mesi l’obiettivo di privatizzare l’azienda di trasporto pubblico ATAF motivando la vendita in relazione al debito pregresso di 17 Mil. di Euro, e per poter partecipare alla futura gara regionale per l’assegnazione del servizio di trasporto pubblico locale, la relazione dell’Advisor incaricato di valutare la suddetta privatizzazione, ai primi di luglio 2011 ha previsto la vendita a privati del 100% dell’attività di trasporto di ATAF (bus e autisti) e la costituzione di una seconda società partecipata dagli attuali soci pubblici dove confluirebbero gli immobili e il disavanzo finora accumulato (ovvero la socializzazione delle perdite);

Una decisione grave poiché persegue una logica fallimentare di privatizzazione dei servizi e delle politiche neoliberiste che negli anni hanno prodotto danni occupazionali, scadimento dei servizi, maggiore burocrazia e costi per l’utenza.
L’annunciata privatizzazione tradisce in modo inequivocabile i 26 milioni di SI’ all’abrogazione della Legge Ronchi del recente referendum i quali portano con sé la richiesta di una riappropriazione dei servizi pubblici essenziali da parte della cittadinanza. Un trasporto pubblico locale non inquinante e garantito a tutte/i è un fattore determinante per la vivibilità della città e costituisce, di conseguenza, un bene comune: perciò è nell’ambito pubblico che devono rimanere gli strumenti che vi si riferiscono.
Dire no alla privatizzazione dell’ATAF così come ha sostenuto la RSU di Ataf e il “Comitato contro la privatizzazione” è una questione che riguarda tutta la cittadinanza perché, come ci insegnano le esperienze in Italia e all’estero, la qualità del servizio non può essere garantita da un privato che deve trarre profitto dalla gestione di quel servizio; per farlo dovrà risparmiare sui costi del lavoro, dovrà tagliare le linee meno redditizie anche se socialmente utili e dovrà infine aumentare il costo del biglietto.

considerato che i lavoratori di ATAF, la Rappresentanza Sindacale Unitaria e tutte le Organizzazioni Sindacali hanno già effettuato tre scioperi e due cortei molto partecipati in aprile, maggio e luglio 2011 per opporsi alla vendita di questo importante patrimonio pubblico, che comporterebbe il peggioramento non solo delle condizioni di lavoro dei tranvieri, ma anche della qualità e della quantità del servizio erogato alla collettività, già oggi molto carente;

Ribadito che la vendita a privati di un importante patrimonio pubblico come ATAF non risolva, ma al contrario aggravi la inaccettabile politica di tagli e privatizzazioni imposta dal Governo nel settore dei servizi pubblici, nella convinzione che invece occorra una diversa politica economica che reperisca le risorse necessarie nell’ambito della fiscalità generale, dei grandi patrimoni e dei redditi più alti per garantire in primo luogo i servizi essenziali e i diritti sociali,

Consapevoli che L’ATAF è nata il 1 gennaio 1946 come Azienda municipalizzata, erede delle società che fin dal lontano 1865 hanno gestito il trasporto pubblico di Firenze e nei suoi dintorni.
Dal 1 gennaio 2001, l’ATAF è una società per azioni che costituiscono un’ area territoriale di 538 kmq con una popolazione di circa 600.000 residenti, oltre ad un enorme flusso turistico che viaggia sui bus fiorentini e che è un’azienda pubblica profondamente radicata sui territori della Provincia di Firenze.

Evidenziato che in un momento in cui la politica nazionale del Governo e le conseguenti scelte economiche finanziarie mettono in discussione diritti e prerogative costituzionali quali il diritto alla mobilità e al lavoro.

Il Consiglio Provinciale di Firenze esprime

la netta contrarietà alla vendita/privatizzazione di ATAF;
Si impegna affinché Ataf rimanga pubblica, salvaguardando la qualità e quantità del servizio erogato, sostenendo un trasporto pubblico integrato, uniforme, equo e sostenibile, valorizzando il lavoro, i diritti e le professionalità presenti in azienda e contrastando l’idea di una Provincia e dei Comuni piegati ai voleri dei poteri forti quali il mercato le imprese e la centralità del profitto.
Esprime piena solidarietà ai lavoratori ATAF ed ai cittadini in lotta per la difesa del trasporto pubblico, un bene comune sempre più necessario per decongestionare e rendere vivibile tutta l’area metropolitana.

Il Consiglio Provinciale di Firenze impegna

Il Presidente della Provincia di Firenze e la Giunta a contrastare la privatizzazione di
Ataf e a qualificare il Trasporto Pubblico Locale come bene comune e ad garantire il diritto alla mobilità e al lavoro.

Andrea Calò
Lorenzo Verdi
(Rifondazione Comunista)

11/08/2011 13.22
Provincia di Firenze - Ufficio stampa del Consiglio provinciale