SIGILLI ALLA FOMAR GHISA MARRADI, 30 LAVORATORI A CASA
Rifondazione investe del caso la Provincia di Firenze
Sigilli alla Fomar Ghisa di Marradi. L’autorità giudiziaria ha messo sotto sequestro lo stabilimento e, avvertono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea calò e Lorenzo Verdi, "trenta lavoratori sono a casa senza adeguati strumenti di tutela e sostegno ai salari e ai redditi". Rifondazione Comunista nel ritenere "necessario di non abbassare la guardia sul rispetto della legalità e sui temi della tutela ambientale e sanitaria, chiede che tutte le Amministrazioni Locali intervengono prontamente a contrasto della precarizzazione sociale". Presentata in Provincia di Firenze una domanda d'attualità. Di seguito il testo.
"Mercoledì 14 settembre l’autorità giudiziaria ha messo sotto sequestro lo stabilimento Fonderia Fomar Ghisa Srl di Marradi. Il provvedimento fa riferimento '…all’emissione dei fumi e ai rifiuti lasciati nel piazzale antistante, oggetto più volte di controlli e rilievi da parte degli organi competenti…'.
Ricordiamo che lo scorso 23 febbraio 2010 al Comune a Marradi ebbe luogo un'incontro istituzionale a cui parteciparono oltre al Sindaco, il responsabile dell'Ufficio Tecnico comunale, l'azienda stessa e l'Arpat zona Mugello durante il quale "venne constatato il da farsi, nei tempi e nei modi". Evidentemente a detta dell’autorità inquirente le inadempienze non sono state eliminate.
Il sequestro ha comportato il blocco totale dell’attività compresa anche quella amministrativa, commerciale e di magazzino e l’estromissione temporanea di tutti i lavoratori.
Nell’attesa di conoscere precisamente l’entità dei reati contestati da Arpat e ASL alla Fonderia Fomar Ghisa Srl di Marradi dalle autorità competenti, vista la ricaduta sociale causata dal sequestro dello stabilimento, auspichiamo che siano rese pubbliche le motivazioni e chiariti senza alcun indugio tutti gli aspetti di non conformità.
Esprimiamo su questo aspetto una grande preoccupazione derivata dal fatto che la produzione è bloccata e i trenta lavoratori sono “senza lavoro” e temporaneamente privi di strumenti di sostegno e tutela dei salari e dei redditi. Occorre che tutte le Istituzioni intervengono celermente a contrasto della forte precarizzazione.
Gli scriventi consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista nel dichiarare il massimo impegno politico e Istituzionale a sostegno della difficile situazione economica e sociale in cui si trovano allo stato attuale i trenta lavoratori della Fonderia Fomar Ghisa Srl, nel richiedere che vengono attivati nel più breve tempo possibile tutti gli strumenti di tutela sociale, economica e nel ribadire che è necessario non abbassare la guardia sul rispetto della legalità mantenendo la massima attenzione ai temi della tutela ambientale e sanitaria, chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire:
sui motivi del sequestro dello stabilimento da parte dell’autorità giudiziaria, sulle prescrizioni emanate dagli organi di controllo Arpat e ASL, sulle competenze espresse dalla Provincia di Firenze;
se esistano eventi pregressi ,violazioni sul tema delle emissioni e del trattamento dei rifiuti, tali da giustificare un intervento così radicale come la chiusura dello stabilimento;
sulla situazione in cui vengono a trovarsi i 30 lavoratori quali strumenti di tutela e sostegno al lavoro siano già stati attivati dagli Enti (Comune di Marradi, Provincia di Firenze, Regione Toscana) e se sia stato attivato il Tavolo di Crisi;
quali iniziative la Provincia di Firenze, unitamente alle altre amministrazioni locali, intenda adottare per arrivare ad una soluzione che possa portare, nel più breve tempo possibile, a rendere possibile la ripresa dell’attività dell’azienda".