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Regione Toscana
A SOLLICCIANO DIRITTI UMANI OFFESI
Visita dell'assessore regionale Toschi al carcere fiorentino. Quasi 1.000 i detenuti
«Sollicciano è un'espressione molto rappresentativa delle carceri italiane, dove Costituzione e diritti umani sono stati messi tra parentesi. E la politica ha in questo una grande responsabilità«. Domenica mattina Massimo Toschi, assessore regionale alla cooperazione internazionale e al perdono, che ha tra le sue deleghe anche la promozione dei diritti umani, è andato a visitare il carcere di Sollicciano, aderendo all'iniziativa «Ferragosto in carcere», promossa in tutta Italia da un gruppo di parlamentari.
«Sono andato da solo - racconta - Avevo avvisato la direzione del carcere, sono stato accompagnato da un sottotenente che mi ha fatto visitare tutto il carcere. La vita lì dentro è invivibile, siamo fuori da ogni norma, e non per colpa del personale. La prima cosa che appare in maniera clamorosa è l'inadeguat ezza del personale - prosegue - Ieri per essere a regime mancavano 10 persone. I detenuti sono quasi 1.000, dovrebbero essere la metà. Il 70% sono extracomunitari, e il responsabile della custodia si è detto molto preoccupato per la nuova legge sulla sicurezza, che riempirà le carceri ancora di più».
L'assessore Toschi ha visitato sia il carcere maschile che quello femminile. «Nella parte femminile - riferisce - ho incontrato anche tre mamme rom con i loro bambini. Lì la situazione è molto migliore, con spazi più ampi, luminosi e vivibili. Ma nel resto del carcere i diritti umani fondamentali sono negati. Ormai, in quattro anni, l'indulto è stato riassorbito. Ed è finito anche il tempo della protesta collettiva, rumorosa, ora ci sono forme di protesta più striscianti e preoccupanti, l'autoferimento, il suicidio. Il carcere mostra una società in grandissima sofferenza. I detenuti hanno il dovere di scontare la propria pena, ma hanno anche il diritto di farlo in condizioni umane».
«Ha senso fare queste visite - continua Toschi - a patto che poi avvenga una conversione della politica e si immaginino soluzioni più rispettose dei diritti umani. Il carcere è una grande partita di civiltà. Come Regione abbiamo fatto molto, ma vorrei che potessimo fare ancora di più. Ne ho parlato con Franco Corleone (garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze, ndr) e con l'assessore al diritto alla salute Enrico Rossi. Senza fare sconti a nessuno, dobbiamo però immaginare una piattaforma che renda più vivibile la vita in carcere. Il carcere è una grande questione, non solo a Ferragosto, ma tutto l'anno».

17/08/2009 14.17
Regione Toscana


 
 


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