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Regione Toscana
VOLONTARIATO
Allocca: “Puntare a nuovi rapporti tra istituzioni e volontariato e svecchiare le leggi in vigore”
“Il volontariato si conferma come il soggetto maggiormente presente sul territorio toscano tra quelli del Terzo Settore. Sono oltre 3mila le associazioni di volontariato, di cui quasi l’80% opera in ambito sociale e sanitario, e circa 116.000 i volontari, con un coinvolgimento di circa 1.365.000 persone pari al 38% della popolazione residente. Numeri che collocano la Toscana al secondo posto tra le regioni italiane più ricche di volontariato (dopo la Lombardia)”.

E’ quanto ha affermato l’assessore al welfare e alla casa della Regione Toscana, concludendo i lavori del convegno sul “Volontariato toscano verso la conferenza nazionale” che si è svolto nella mattinata di oggi a Siena nell’ambito della decima Conferenza internazionale del Terzo Settore.

“L’identikit positivo del volontariato toscano – ha proseguito l’assessore – non ci esime tuttavia dalla necessità di aprire una nuova fase e puntare a nuovi rapporti tra volontariato e istituzioni. L’affermazione della sussidiarietà del volontariato non deve essere intesa come supplenza dello stato da parte di questo importante ramo del Terzo Settore, ma come affermazione di un nuovo modus operandi: le organizzazioni devono cooperare solo sulla base di un riconoscimento di pari dignità. Il soggetto pubblico deve assolvere al suo compito di vigilanza e di garanzia nell’organizzazione dei servizi (socio-sanitari ed assistenziali) con atteggiamento più rispettoso dell’autonomia del volontariato che, oltre che prestatore di servizio ed erogatore di funzioni, si afferma parte integrante del sistema stesso dei servizi”.

L’assessore regionale al welfare ha insistito sul fatto che deve essere rifiutata una “concezione additiva” del volontariato che lo vede come un settore societario che occupa una nicchia ben circoscritta della società, in buon vicinato con gli altri settori (quello statale, quello del mercato, quello delle imprese sociali e delle fondazioni). “Il volontariato – così Allocca – attraverso le sue fondamentali funzioni di denuncia di quello che non va e di proposta di nuovi interventi, oltre che occasione unica per civilizzare il mercato, deve poter trovare spazio di espressione ovunque, e non solamente in una nicchia particolare”.

“Per fare questo – ha concluso Allocca – occorre procedere a uno ‘svecchiamento’ della normativa statale e regionale in tema di volontariato in modo da conformare la disciplina del settore alla ripartizione vigente di potestà legislativa tra Stato e Regioni e garantire alla Regione di effettuare le proprie scelte in materia in piena autonomia”.

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Volontariato toscano, ecco l’identikit
Scritto da Lorenza Pampaloni venerdì 13 luglio 2012 alle 14:30

FIRENZE – In Toscana ci sono oltre 3mila associazioni di volontariato e 116mila volontari (di cui il 59% risultano attivi in modo continuativo e gratuito). Il 78% delle organizzazioni opera in ambito sociale e sanitario. Si stima che in Toscana il fenomeno del volontariato coinvolga circa 1.365.000 persone (compresi soci non attivi e donatori), pari al 38% della popolazione residente. E sono più di 200mila le persone che usufruiscono dei servizi offerti.

Secondo l’ultima indagine Istat sulle organizzazioni di volontariato, mentre a livello nazionale l’8% della popolazione italiana sopra i 14 anni partecipa ad attività gratuite di volontariato, in Toscana questa percentuale è pari al 10,6%. Il volontariato toscano è un fenomeno in aumento che registra un incremento costante delle associazioni: dal 2006 ad oggi sono aumentate del 19%, con un tasso di crescita che è stato costante negli anni (intorno al 2-3% annuo).

Per quanto riguarda la tipologia di attività svolta dalle associazioni di volontariato, la maggior concentrazione si registra nel settore sanitario, seguito a breve distanza dal settore sociale. Insieme i due settori raccolgono circa il 78% delle associazioni presenti sul territorio regionale.

Il settore culturale rappresenta invece l’attività prevalente per quasi il 9% delle associazioni, seguito dal settore della protezione civile e da quello ambientale. Dati particolarmente rilevanti se proiettati sul panorama nazionale, dal momento che le associazioni toscane rappresentano il 16% e il 13% di quelle operanti rispettivamente nel settore culturale e della tutela ambientale a livello italiano. Hanno invece una rappresentanza sensibilmente inferiore i settori del volontariato internazionale e della tutela e promozione dei diritti, ai quali si dedicano come prima attività complessivamente il 3,6% delle associazioni.

Le organizzazioni di volontariato iscritte al Registro regionale (previsto dalla L.R. 28/1993 e successive modifiche) sono le seguenti:

Associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato e cooperative sociali per provincia al 28-11-2011 nella Regione Toscana
Comuni capoluogo
(vedi tabella sul sito della regione Toscana)

Dalla banca dati Cesvot risulta invece che nel 2006 erano 2544, mentre oggi sono 3209, di cui 2.946 iscritte al Registro Regionale del volontariato. Oltre il 65% di esse ha attivato forme di collaborazione stabili con Cesvot, partecipando ad attività e servizi promossi dal Centro Servizi.

Chi sono i volontari toscani?
In uno dei Rapporto Cesvot sul volontariato toscano viene tracciato un identikit dei volontari toscani: hanno mediamente un’età compresa tra i 30 e i 54 anni, sono in maggioranza donne (53,5%) e il 52% ha un’occupazione fissa, mentre solo il 2,7% è in cerca di lavoro. La gran parte dei volontari giovani è studente universitario con il 68,7% e ha un’età compresa tra 19 e 24 anni (84,5%).

Interessante la crescente partecipazione al volontariato da parte della popolazione anziana. In questo caso sono gli uomini ad essere in maggioranza con il 54,8%. Il 70,7% dei volontari anziani è coniugato, il 18,9% è vedovo mentre il 7,9% è ancora celibe o nubile. Anziani e giovani sono presenti soprattutto in associazioni di piccole dimensioni, mentre nelle organizzazioni medie e grandi è più consistente la presenza di volontari con età tra i 35 e i 55 anni.

Il 45% dei volontari toscani dichiara che fare volontariato è una scelta dettata da una motivazione etica (religiosa e/o laica).

Il 63,8% dei volontari toscani, sia maschi che femmine, dichiarano che per migliorare la loro organizzazione occorrerebbe favorire l’afflusso di un maggior numero di volontari nell’organizzazione, mentre sono soprattutto i volontari maschi ad evidenziare la necessità di favorire l’afflusso di nuovi finanziamenti mediante opportune attività di fund raising.

Il coinvolgimento del volontariato
Si tratta di una partecipazione di tipo procedimentale (ad esempio attraverso l’intervento degli enti di volontariato nel procedimento programmatorio e legislativo) e di tipo organico (cioè attraverso la creazione di organi ad hoc istituiti per la rappresentanza – Consulta) che è frutto di una scelta dell’amministrazione motivata anche dall’accoglimento di istanze provenienti dalla società civile (sia in forma singola sia in forma associata).

Consulta Regionale del Volontariato
La Consulta regionale del volontariato è attiva dal 1994 ed è formata da federazioni di associazioni maggiormente rappresentative e membri designati dalle Consulte provinciali.
La Consulta Regionale del Volontariato è prevista dall’art 7 della L.R. 28/1993: il Consiglio e la Giunta regionale chiedono alla Consulta delle organizzazioni di volontariato il parere sulle proposte di legge e sui programmi concernenti i settori in cui operano le organizzazioni stesse, da esprimersi non oltre venti giorni dalla richiesta. La Consulta può avanzare proposte al Consiglio e alla Giunta regionale al fine dell’adozione di tali provvedimenti

13/07/2012 15.37
Regione Toscana


 
 


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