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Provincia di Pistoia
POSTE ITALIANE: LA PROVINCIA DI PISTOIA, ANCHE IN RAPPRESENTANZA DEI COMUNI, SCRIVE A UPI, ANCI, REGIONE TOSCANA E ORGANIZZAZIONI SINDACALI
Dopo l’incontro dello scorso 11 luglio, la Provincia ha inviato una lettera per chiedere l’interessamento a livello regionale sulla vicenda
A seguito dell’incontro che si è svolto lo scorso mercoledì 11 luglio tra la Presidente della Provincia di Pistoia, Federica Fratoni, il Direttore di Poste Italiane, Sezione di Pistoia, e i rappresentanti istituzionali dei Comuni del territorio, per fare il punto sulla paventata chiusura di alcuni uffici postali e le criticità che tale situazione potrebbe comportare a livello locale, la Provincia di Pistoia ha inviato una lettera a UPI, ANCI e organizzazione sindacali regionali.
Nel documento la Provincia, anche in rappresentanza dei Comuni, chiede un interessamento collettivo delle associazioni e delle parti sociali, che impegni i membri parlamentari di ogni colore politico ad intervenire nelle proprie sedi e sui rappresentanti del governo, in particolar modo sul Ministero competente, affinché si addivenga ad una nuova e più condivisa gestione del servizio postale.
Pur essendo di fatto un’azienda, ancorché pubblica, infatti, il servizio postale assolve un compito di rilevanza sociale, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione che non possono, in concreto, utilizzare strumenti alternativi per ottenere servizi.
Lo stesso appello è stato rivolto anche al Governatore della Toscana, Enrico Rossi, e ai Capigruppo del Consiglio Regionale, per un intervento congiunto da parte della Regione, a rafforzamento delle azioni intraprese.
Nel corso della riunione dello scorso 11 luglio, infatti, si sottolinea nel documento, si è avuto conferma che le valutazioni e le indicazioni di chiusura o riduzione del servizio vengono prese a livello centrale, senza il coinvolgimento delle realtà istituzionali regionali e territoriali, che, si trovano, poi, a dover sopperire, con iniziative proprie, a mancanze di servizio per la salvaguardia dei bisogni della comunità locale.
“Abbiamo preso atto nei giorni scorsi della precisazione da parte di Poste Italiane sull’elenco degli uffici postali ritenuti diseconomici, che sarebbe solo un semplice monitoraggio e non un piano chiusure effettivo – ha commentato il Presidente, Federica Fratoni - A maggior ragione, non vogliamo trovarci, un domani, ad apprendere le scelte di possibili tagli ai servizi postali locali a cose già fatte, ma chiediamo sin da adesso il pieno coinvolgimento di tutto il territorio e di tutti i livelli di governo. Comprendiamo le ragioni economiche e insieme le indicazioni di legge che stanno alla base di eventuali riorganizzazioni da parte di Poste Italiane, ma, allo stesso tempo, non possiamo accettare in maniera prona decisioni prese dall’alto, che potrebbero avere conseguenze negative sul territorio e sulla collettività. Come amministratori abbiamo già manifestato la nostra disponibilità a sperimentare anche possibili alternative al classico ufficio postale, seguendo alcuni esempi che esistono a livello europeo, come i furgoni allestiti, i servizi a domicilio e gli empori polifunzionali”.

17/07/2012 11.25
Provincia di Pistoia


 
 


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