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Nella cornice della splendida Piazza Santa Croce a Firenze, nell’ambito del Festival delle Generazioni, la Fondazione CFO Onlus sarà presente con uno stand e i propri medici per promuovere la cultura della prevenzione delle malattie oncologiche e dialogare con i cittadini sui nuovi modelli di sanità e assistenza che, oggi più che mai, appaiono necessari.
Dal pomeriggio di venerdì 12 0ttobre alla mattina di domenica 14 Ottobre, i Professori Stefano Margaritora (progetto C.O.SMO.S sui tumori polmonari) e Riccardo Gionata Gheri (Tiroide), i Dottori Renzo Marinelli e Paolo Trevisan (Seno e Colon retto), Andrea Gavazzi (Tumori di prostata e vescica) si alterneranno per illustrare i criteri da seguire per corretti stili di vita e ridurre così il rischio d’incorrere in malattia. Nel pomeriggio di Domenica sarà la Dottoressa Marcella Gostinelli a parlare sul tema Patto di ospitalità: Il modo di essere cittadino, ospedale, medico, infermiere, malato”.
Dedicato all’evoluzione del rapporto tra giovani e anziani, alla comunicazione intergenerazionale e alle diverse esperienze di vita delle generazioni, il Festival, promosso dalla CISL regionale, patrocinato dal Comune di Firenze e sponsorizzato da Unipol Assicurazioni, appare lo spazio ideale per un tema trasversale quale quello della prevenzione e della salute. Un tema al quale la Fondazione CFO Onlus dedica gran parte del proprio tempo e delle proprie risorse umane e finanziarie, sostenendo progetti di valore nazionale e internazionale.
Nel ringraziare gli organizzatori per l’opportunità offerta, il Presidente della Fondazione Dott. Maurizio de Scalzi ha sottolineato che “la cultura della salute e della prevenzione non ha limiti di età. Se gli anziani sono logicamente più attenti, sono i giovani a dover acquisire le informazioni giuste e a dover valutare con attenzione quanto i comportamenti dell’oggi possano influire sulla qualità della vita di domani. Il Festival delle generazioni è, quindi, l’occasione giusta per accendere i riflettori sull’importanza degli stili di vita e delle abitudini alimentari”. Più in generale, ha concluso De Scalzi, “una corretta e diffusa coscienza della prevenzione può aiutare il sistema della cura e dell’assistenza sanitaria nel suo complesso ad affrontare meglio i problemi economico-finanziari che oggi ne minacciano l’efficacia e la sostenibilità”.