Regione Toscana
FESTA DELLA TOSCANA: GONFALONE D’ARGENTO AD AGATA SMERALDA
Conferito a Mauro Barsi, dal vicepresidente Giuliano Fedeli, il più alto riconoscimento dell’Assemblea toscana. Introduzione del segretrio dell’Ufficio di presidenza del Consiglio Marco Carraresi
Un progetto nato da una lontana intuizione di bellezza e amore. Questo il principio della storia ricordata dal consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea toscana, Marco Carraresi, che ha aperto la cerimonia di conferimento del Gonfalone d’Argento a Mauro Barsi, presidente dell’associazione Agata Smeralda.
Ma chi era Agata Smeralda? “Il nome è quello di una persona vera, di una bambina abbandonata al momento di nascere – ha esordito Carraresi – con la speranza, anzi con la certezza, che venisse accolta e accudita”. Così è stato: lo Spedale degli Innocenti di Firenze inizò così la sua opera di bene, esattamente il 5 febbraio 1445, Sant’Agata. “La piccola era sicuramente indifesa come tutti i neonati, ma certamente bella, di una bellezza speciale, se ha ispirato l’armonia di due pietre preziose: l’agata e lo smeraldo – ha continuato il consigliere – alla fanciulla toccò un nome che ispirava ammirazione, meraviglia, gratitudine”.
Un nome che ha dato vita al Progetto Agata Smeralda, nato a Firenze nei primi anni Novanta, “da una idea e dall’impegno costante e gratuito del professor Mauro Barsi e dall’amore verso i poveri del cardinale Lucas Moreira Neves, allora arcivescovo di Salvador Bahia”. Carraresi ha quindi tratteggiato la storia dell’associazione, che in un primo tempo ha risposto alle necessità dei piccoli brasiliani, per poi aprirsi al sostegno a distanza, dal 1992, e alle collaborazioni in altre parti del mondo, dal 2001, fino a specifici accordi di cooperazione.
Un’apertura di cuore sul mondo, che può essere sintetizzata in due cifre: quasi 10 mila adozioni a distanza e una rete capillare di assistenza che conta, annualmente, entrate per 5 milioni di euro. “Per dimostrare ancora una volta che di fronte a risposte credibili e concrete migliaia di persone sono disponibili a fare sacrifici e rinunce – ha sottolineato il consigliere – che poi significano la salvezza, la vita per altrettanti migliaia di bambini, per un mondo più bello, ricco e solidale”.
Da qui l’importanza del riconoscimento del Gonfalone d’Argento del Consiglio regionale, “che viene consegnato a Mauro Barsi nella sua veste di presidente di Agata Smeralda, ma che idealmente va alle centinaia di volontari, laici e religiosi, impegnati ogni giorno in questo progetto di amore, pace e gratuità”.
“Momenti come questo mi rendono orgoglioso e onorato di rappresentare il Consiglio regionale – ha affermato il vicepresidente dell’Assemblea toscana Giuliano Fedeli, conferendo il Gonfalone – sono profondamente emozionato e contento”.
Un “grazie dal profondo del cuore” è arrivato da Mauro Barsi, che si è rivolto ai rappresentati del Consiglio regionale, alle autorità civili e religiose, ai giovani studenti che hanno gremito la Sala del Gonfalone, insieme ai volontari. “La vostra presenza è un grande dono – ha sottolineato Barsi – per riconoscere la dignità di ogni persona umana, sempre, come ci ha insegnato Madre Teresa di Calcutta”. “Ciò che facciamo è molto, ma quello che riceviamo è già il centuplo – ha continuato – le difficoltà sono tante, ma noi andiamo avanti, non con i discorsi ma con i fatti e, dinanzi ai nostri limiti, tutto può essere spiegato solo con un grande miracolo, guidato dalla Provvidenza”.
Presente alla cerimonia anche l’arcivescovo emerito di Salvador Bahia Geraldo Majella Agnelo, intervenuto come “testimone diretto” di quanto Agata Smeralda stia facendo nelle favelas di Salvador Bahia: “una vera luce in mezzo a tanto buio”. (ps)
Motivazione Gonfalone d’Argento:
Da 20 anni l’associazione che ha il nome della prima bambina accolta dallo Spedale degli Innocenti di Firenze nel 1445, Agata Smeralda, porta solidarietà e sostegno nelle parti più povere del mondo, nelle favelas del Brasile e in India, in Costa d’Avorio e in Albania, ad Haiti e in Congo, Sri Lanka e Nigeria, avendo sempre come riferimento primario il diritto alla vita e alla dignità umana.
Attraverso le adozioni a distanza il Progetto Agata Smeralda ha offerto ad oltre 25 mila bambini e bambine la possibilità di crescere liberi nella loro terra, garantendo cibo, cure mediche e istruzione. E sostiene centinaia di scuole, centri sociali, case famiglia, ambulatori. Un contributo significativo e un esempio grande della Toscana che opera per la pace e i diritti umani
28/11/2012 15.49
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