PIEVE DI SAN SEVERO A LEGRI in collaborazione con Misericordia – Incontriamoci a Legri – I Buffallegri CELEBRA Domenica 20 Gennaio 2013 Sant’Antonio abate
BENEDIZIONE DI TUTTI GLI ANIMALI
programma: ore 10,30 S. Messa nella Pieve – a seguire benedizione degli animali all’esterno della Pieve e consegna del santino del pane e dell’avena benedetta
punto di ristoro: Centro Civico (tel. 055 8819180) – via di Gricciano 9
LEGRI VI ASPETTA. PARTECIPATE NUMEROSI
Pieve di San Severo a Legri. Festa di S. Antonio Abate
Quest’anno il 17 gennaio, giorno dedicato a S. Antonio Abate, cade di giovedì A Legri si festeggia domenica 20: Vi spieghiamo il perchè.
La consuetudine vuole che, quando la festa non casca di domenica, venga festeggiata la domenica successiva;nei tempi passati non veniva celebrate contemporaneamente in tutte le parrocchie. Nella nostra zona la prima parrocchia a partire era sempre Legri seguita da Carraia, la Querciola e Leccio. La festa veniva cosi celebrata fino a metà febbraio.
Era considerata una ricorrenza così importante che tutti i sacerdoti della zona andavano, a rotazione, ospiti nella parrocchia che organizzava la festa sia per le funzioni solenni, che erano distribuite nell’arco dell’intera giornata, sia per condividere il pranzo. Veniva invitato un predicatore da fuori (quasi sempre un frate) che teneva lunghe omelie. Spesso era ospite anche il parroco di Cerreto Maggio – (frazione di Vaglia)che arrivava a piedi da Mattiano.
Fino a metà degli anni ’50 era abitudine portare a benedire solo i cavalli (quasi tutte le famiglie di Legri ne possedevano almeno uno).
Tutti gli altri animali venivano benedetti durante la visita che il sacerdote faceva dai numerosi contadini prima del 17 gennaio. In particolare venivano benedette le stalle, ma anche le aie, presso le quali c’erano sia gli animali domestici che quelli da cortile. Nelle stalle c’erano vacche (animali bianchi da lavoro) e almeno una mucca (nera, bruna o pezzata) per il latte. Di conseguenza la stalla dei tori che era a Legri, aveva tori bianchi e tori neri. Per la monta, arrivavano da tutte le frazioni confinanti, i contadini con mucche e vacche.
I contadini delle zone di Fisciano e di Volmiano tenevano in casa, a rotazione, per un anno, lo stendardo o il quadro del santo. Dopo la cena ad invito, organizzata nelle due case coloniche, che quell’anno tenevano gli emblemi del santo, il divertimento principale era il ballo.
Lo scopo della serata era quello di finanziare l'organizzazione, mentre, per i giovani, era l'occasione per cercare “l’anima gemella”. Difficilmente venivano invitati “i Legresi” che non appartenevano al contado, soprattutto per evitare occasioni di incontro…
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