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Non-profit in provincia di Firenze
NO MGF! L'IMPEGNO DI ARCI TOSCANA IN NIGER
In occasione della giornata internazionale di Tolleranza Zero alle Mutilazioni genitali femminili, Arci Toscana ribadisce il suo impegno per contrastare la pratica
Arci Toscana, in occasione del 6 Febbraio, giornata internazionale di “Tolleranza Zero” alle Mutilazioni Genitali Femminili, fa il punto sul suo progetto in Niger, copromosso assieme alla Fondazione il Cuore si Scioglie - Unicoop Firenze e realizzato in loco con l'ong nigerina Coniprat.
Il progetto promuove dal 2006 azioni volte all’eliminazione totale in Niger delle mutilazioni genitali femminili.
Oltre a numerose campagne di informazione e sensibilizzazione nei villaggi, il progetto prevede l’erogazione di microcrediti a gruppi di donne, tra cui le ex-excisseus (le donne che per tradizione praticano le MGF sulle bambine), che accettano di abbandonare la pratica delle mutilazioni per dedicarsi ad attività di orticoltura e allevamento.
Secondo gli ultimi dati disponibili, il progetto ha coinvolto 170 donne, circa il 40% delle excisseus della zona di Niamey (capitale del Niger e area in cui si articola il progetto). Tutte le donne che hanno aderito hanno abbandonato la pratica delle MGF.
Mentre si sono fermati al 2% i casi di mancata restituzione dei prestiti.
“I numeri – spiega Gianluca Mengozzi, presidente di Arci Toscana – testimoniano che il progetto funziona e responsabilizza chi vi partecipa”.
Le donne in genere investono le piccole rendite economiche generate dalle nuove attività sia per la sussistenza, sia per la sanità e la scuola dei loro bambini.

L’approccio utilizzato da Arci Toscana e Coniprat, basato sul lavoro di base con la comunità locale e sull’empowerment delle donne e delle bambine, trova ulteriore conferma della sua validità all’interno della raccomandazione ONU, che riporta e valorizza tutti questi elementi.

Le Mgf nel mondo e in Italia:
La pratica delle Mutilazioni Genitali Femminili è riconosciuta a livello internazionale come pratica nociva, violenta e discriminatoria, che ha un impatto devastante sulla salute sessuale e riproduttiva, oltre che psicologica e fisica in generale, delle donne e delle bambine che la subiscono.
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 140 milioni di donne e bambine hanno subito Mutilazioni Genitali Femminili e 3 milioni di bambine ogni anno rischiano di subirle.
Le vittime sono quasi esclusivamente bambine tra i 4 e i 15 anni di età.
In Italia sono circa 90mila le donne immigrate che hanno subito le pratiche della mutilazione e purtroppo le MGF vengono praticate anche alle bambine nate nel nostro paese.
Il 20 Dicembre scorso, per la prima volta, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità una risoluzione che dice ‘NO’ alle MGF ed esorta tutti i soggetti competenti, sul piano nazionale e internazionale, a mettere in atto tutte le misure possibili per combattere questa pratica attraverso la difesa e la promozione dei diritti delle donne e delle bambine.

“Auspichiamo - conclude Mengozzi - che la risoluzione ONU sia di stimolo nel nostro paese per l’applicazione della Legge n.7 del 9 gennaio 2006, secondo la quale le MGF sono un reato punibile con il carcere”.

Si ringraziano colleghe e colleghi per lo spazio che daranno a questa comunicazione.

05/02/2013 13.08
Non-profit in provincia di Firenze


 
 


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