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Non-profit in provincia di Firenze
RISCHIO IDROGEOLOGICO E CALAMITA’. E' PARTITO IL PROGETTO DI PRATICANTATO GIOVANISÌ IN LEGAMBIENTE
Dalla chimera della ‘messa in sicurezza’ alla cultura della prevenzione, riduzione e autodifesa del rischio idrogeologico
Dalla chimera della ‘messa in sicurezza’ alla cultura della prevenzione, riduzione e autodifesa del rischio idrogeologico. In Legambiente è partito il progetto di praticantato GiovaniSì della Regione Toscana incentrato sulla prevenzione del rischio idrogeologico. Questa azione comporta, un ruolo ineludibile del volontariato, ed è per questo che l'associazione ha proposto al CESVOT di avviare una collaborazione operativa al fine di sperimentare tale percorso.
"Siamo felici di lanciare un progetto di coinvolgimento giovanile, - dichiara il presidente di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza - che ha come oggetto gli ecosistemi fluviali e che passando attraverso la formazione, servirà a promuovere l’“alfabetizzazione” della popolazione sulla cultura della riduzione del rischio idrogeologico e della convivenza con il rischio".
Secondo Patrizio Petrucci, presidente di Cesvot, "questo progetto, proposto da Legambiente e sostenuto da Cesvot con convinzione, rende concreto l’impegno del volontariato anche in materia di prevenzione ambientale. Se pensiamo che solo nella nostra regione il 98% dei Comuni è a rischio idrogeologico e quasi 700mila cittadini sono esposti a pericoli di frane ed alluvioni, non possiamo che guardare con molto interesse a questa iniziativa. Un’idea che si realizza grazie alla rete di soggetti pubblici e del privato sociale anche con l’obiettivo di trovare buone pratiche replicabili in altri contesti".
In Toscana sono stati individuati due bacini pilota, la cui scelta è stata condivisa con le istituzioni, che per caratteristiche orografiche si prestano bene alla realizzazione del percorso progettuale: uno è il bacino del torrente Ombrone pistoiese (in particolare l’area che riguarda la Provincia di Prato), il secondo è il bacino del fiume Greve e torrente Ema in Provincia di Firenze. In entrambi i casi si tratta di ecosistemi fluviali che nel tempo hanno evidenziato criticità di natura idraulica e idrogeologica e che sono caratterizzati da aree ad alta pericolosità.
I ragazzi selezionati, a fine marzo, sono due architetti pianificatori, due agronomi e una geologa che seguiti da tutor, presteranno tirocinio (praticantato non obbligatorio) retribuito, per “leggere” il territorio in “modo nuovo”, attraverso un monitoraggio con il quale segnalare eventuali criticità ed elementi di rischio e proporre soluzioni per il loro superamento. "E’ molto importante imiegare risorse nella prevenzione per mitigare il rischio idrogeologico ed è fondamentale farlo anche nelle attività di formazione - ha sottolineato Federico Gasperini coordinatore della commissione Acque e Difesa del suolo di Legambiente Toscana e responsabile del progetto- Questi ragazzi potrebbero domani ricoprire ruoli di rilievo e dover prendere decisioni importanti in materia. L’obiettivo è quindi incrementare il bagaglio culturale e allargare la “vision” su temi complessi in cui è necessario agire sempre nell’ottica della sostenibilità".
Il progetto, replicabile, ha l’obiettivo, quindi, di costruire un percorso che curi la formazione scientifica insieme alla informazione civica, sui temi della prevenzione.

11/04/2013 10.44
Non-profit in provincia di Firenze


 
 


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