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Non-profit in provincia di Firenze
A FIRENZE CIRCA 250 RIFUGIATI IN CONDIZIONE DI PRECARIETÀ
Il rapporto e le azioni di Medici per i Diritti Umani
Dormitorio di rifugiati
Il 2012 viene descritto dall’ Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) come l’anno in cui “il numero di rifugiati e sfollati nel mondo ha raggiunto i livelli più alti da 18 anni”, passando dai 42,5 milioni del 2011 a 45,1 milioni, di cui l’81% ospitati in paesi in via di sviluppo. Il principale paese d’origine dei rifugiati resta da anni l’Afghanistan, seguito da Somalia, Iraq e Siria. In Italia invece, il 2012 è stato caratterizzato da un forte calo delle domande di asilo, che sono state in totale 17.352, circa la metà rispetto al 2011.

Nello scorso mese di aprile, Medici per i Diritti Umani (MEDU) ha reso noti i dati delle attività socio-sanitarie realizzate tra ottobre del 2011 e ottobre del 2012 in favore dei rifugiati in condizione di precarietà a Firenze, proponendo un'urgente riflessione sulla condizione dei migranti forzati (vedi comunicato- Rifugiati a Firenze). I dati sono stati raccolti nel corso delle attività della clinica mobile presso gli insediamenti precari, dove l'elevata presenza di rifugiati per lo più di nazionalità somala ed eritrea costituisce ormai da anni un fenomeno costante (tra i due insediamenti di via S.Slataper e via L.Giordano sono circa 250), persone ai margini della città ed escluse dal godimento dei diritti fondamentali, sia al loro arrivo che dopo aver ottenuto il riconoscimento della protezione internazionale. Più del 70% ha meno di trent'anni, quasi l'80% e' presente da più di sei mesi ma nel 65% dei casi risulta privo di documentazione sanitaria o ha una tessera sanitaria scaduta.

Gli operatori e i volontari di MEDU forniscono prima assistenza medica e orientamento socio-sanitario al fine di favorire l'accesso ai servizi territoriali e di promuovere la tutela del diritto alla salute. Sono state svolte 174 visite mediche a 98 persone, mentre sono stati oltre 140 i rifugiati e titolari di protezione internazionale informati sul diritto alla salute e sugli altri diritti fondamentali.

I principali sospetti diagnostici riguardano patologie legate allo stato di precarietà e di stress a cui sono sottoposti, da traumatismi legati al viaggio o al vissuto drammatico nel Paese di provenienza. Negli ultimi mesi gli operatori di MEDU hanno rilevato un grave stato di sofferenza psicologica, degenerato in alcuni casi in patologie di tipo psichiatrico, conseguente alle esperienze vissute nei Paesi di origine, dai quali i migranti sono fuggiti in conseguenza di guerre o persecuzioni personali, dal trauma del viaggio e dall’attuale condizione di precarietà, incertezza e disillusione rispetto alle loro aspettative di inserimento socio lavorativo.

E’ dei giorni scorsi il tragico episodio che ha visto il suicidio di un giovane rifugiato della comunità somala di via Slataper, alla quale rinnoviamo la nostra massima solidarietà.

A fronte della situazione descritta, MEDU si rivolge al Ministero dell’Interno, alla Regione Toscana, alla Provincia di Firenze e al Comune di Firenze al fine di superare la cronica carenza di posti nell’accoglienza e di superare le barriere all'accesso ai servizi di salute, rappresentate dalle difficoltà linguistiche, dalla mancata conoscenza del funzionamento dei servizi e in molti casi dall'impossibilità di esenzione dalla spesa sanitaria. A queste criticità si aggiunge l’impossibilità ad ottenere l’iscrizione anagrafica nei contesti di marginalità abitativa per una scelta portata avanti dall’Amministrazione fiorentina, con un conseguente grave vulnus del diritto alla salute affermato dall’art.32 della nostra Costituzione

Il rapporto sui rifugiati a Firenze: http://www.mediciperidirittiumani.org/pdf/RIFUGIATI_A_FIRENZE.pdf

20/06/2013 18.10
Non-profit in provincia di Firenze


 
 


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