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Non-profit in provincia di Firenze
A DON CORSO GUICCIARDINI IL ‘FIORINO D’ORO’
L’Opera della Madonna del Grappa: “Un'alta onorificenza che ci impegna di fronte a tutta la cittadinanza di Firenze”. Chi è don Corso, erede di don Facibeni nell’impegno verso gli ‘ultimi’
Il conferimento del Fiorino d’oro della città di Firenze a don Corso Guicciardini è stata accolta con grande felicità e soddisfazione da parte dell’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa che, attraverso il riconoscimento al proprio presidente e guida spirituale, vede premiato l’impegno di un’intera comunità, una famiglia che ha le sue radici negli anni del primo dopo guerra e che si estende per oltre 70 anni fino al giorno d'oggi.

“Le autorità del Comune di Firenze, che conoscono la nostra attività da sempre, valutano non solo e non tanto i meriti dell'Opera stessa in tutto questo periodo, ma hanno voluto premiare quei valori che fin dal principio sono stati incarnati da don Giulio Facibeni perché l'esperienza dell'Opera potesse assurgere ai significati cristiani più autentici. E' questa consapevolezza che spinge la ‘Madonnina del Grappa’ a ringraziare umilmente per questo riconoscimento ma anche ad affermare la necessità di una fedeltà ad una missione impressale dal "Padre" che chiede di essere giorno dopo giorno rinnovata.

In questo senso l'Opera esprime tutta la sua gratitudine ma, allo stesso tempo, il suo sincero ‘smarrimento’ per l'alta onorificenza che la impegna di fronte a tutta la cittadinanza di Firenze”.

CHI E’ DON CORSO GUICCIARDINI

Giovanissimo e di nobile famiglia, Corso Guicciardini Corsi Salviati, nell’inverno a cavallo fra il 1943 e il 1944 riesce a fuggire in bicicletta dal Passo della Futa, dove l’hanno preso i tedeschi per lavorare alla linea gotica e va direttamente alla Madonnina del Grappa già sorta grazie all’impegno di don Giulio Facibeni. In seminario insieme a lui anche Lorenzo Milani, rampollo di una famiglia dove si respira la cultura fiorentina del tempo.

Don Corso lascia definitivamente la famiglia l’11 febbraio 1945, ma per volontà dei Guicciardini Corsi Salviati deve prima concludere gli studi universitari: si laurea in ingegneria nel 1948. Poi gli studi di teologia nel Seminario di Fiesole e l’ordinazione sacerdotale nella Pieve di Rifredi il 28 giugno 1951, ma dal 1949, quando le condizioni di salute di Monsignor Facibeni sembrano precipitare, don Corso è già indicato dal Padre come successore:

“Corso, la tua vocazione, dal modo con cui si è manifestata, mi sembra chiaramente voluta dal Signore per l’Opera Madonnina del Grappa, per la quale ti indico come mio successore. Sono certo che i sacerdoti dell’Opera consentano con me in questa indicazione…

Assumi il governo con fermezza: quella fermezza che deriva dall’assoluto abbandono in Dio… Se al momento della mia chiamata al Signore l’Opera dovesse trovarsi in piena burrasca, e anche intorno a te sorgesse il deserto, rimani saldo nella tua vocazione, al posto al quale io ti ho designato senza ripiegare davanti alla prova, nella quale anzi dovrai vedere una maggiore conferma delle divine disposizioni a tuo riguardo.”

Alla sua morte nel 1958, su indicazione testamentaria, Don Facibeni lo nominò suo successore e presidente a vita dell’Opera di cui ha conservato lo spirito di grande sostegno ai giovani.

Don Corso ha portato avanti l’Opera adattandola ai tempi, mantenendosi fedele al carisma che ha sempre contraddistinto il “Padre”: l'apertura a tutto il popolo di Dio e nessuno escluso, in modo che questa azione possa sempre essere in connessione con il Territorio; ma anche, come raccomanda ripetutamente il “Padre” rivolta alle creature più misere, più deboli, più abbandonate, caratterizzando così questa sua azione di un significato di vero servizio all'uomo e nell'uomo.

L’Opera è da sempre amatissima dai fiorentini che l’hanno percepita come altissimo esempio di solidarietà sociale.

Vi sono testimonianze di numerosi lasciti che tanti cittadini - benestanti e non - le hanno devoluto dopo la morte.

Con il tempo l’attività dell’Opera si è adeguata al mutare delle situazioni ma è sempre rimasta un presidio saldo per chiunque chieda aiuto. Oggi sono gli immigrati che impegnano maggiormente l’attività dei collaboratori di don Corso ma anche tanti giovani fiorentini nello studio, nella formazione professionale, nell’attività sportiva.

L’Opera oggi è anche in Albania, iniziata da don Carlo Zaccaro e tuttora seguita da don Vincenzo Russo, ed è in Brasile dove l’ ha portata don Nesi col suo entusiasmo e con la sua genialità.

L'Opera è anche nelle carceri dove sembra che il Signore chiami per un ennesimo servizio. Don Corso inizia nell'anno 2006 l'apostolato nella Casa Circondariale di Sollicciano insieme a don Vincenzo Russo cappellano dell'Istituto.

Nell'anno 2007 chiede all'Opera di mettere a disposizione 2 case per l'accoglienza di detenuti/e:

- una destinata all'apertura di un Istituto a Custodia Attenuata (ICAM) per detenute madri con prole fino a tre/sei anni. E cioè l'immobile di Via P. Fanfani e annessi .

- una destinata all'accoglienza di detenuti in libertà provvisoria, affidamento ai Servizi Sociali etc. in Via di Caciolle 7, già funzionante dal 2007.

Nell'anno 2012 chiede di destinare la casa di via Turri a Scandicci per accogliere le detenute, che possono beneficiare della misura alternativa alla detenzione, della Casa Circondariale “Sollicciano”.

Don Corso è lì, vicino a tutti, testimone di una spiritualità umile che punta soprattutto sulla conoscenza di Gesù, una azione capace di fornire, di volta in volta, una risposta ai bisogni delle creature più indifese, più povere, nello spirito del Padre Chevrier – lo spirito del Prado – verso il quale aveva guardato con particolare attenzione anche l’ultimo Facibeni.

Come il Padre Chevrier anche lui ripete: Conoscere Gesù Cristo è tutto, il resto è niente.


La sede dell'Opera è in via delle Panche n. 30, a Firenze Rifredi

GLI ALTRI RICONOSCIMENTI

Nel novembre 2006 riceve dal Comune di Empoli il ‘Sant’Andrea d’Oro’, massima onorificenza della città dove per 12 anni, fino al settembre 2006, ha avuto l’incarico di parroco della chiesa di San Giovanni Evangelista a Empoli – Madonnina del Grappa.

Nel dicembre 2012 premiato nel corso della 30° giornata speciale in favore della Pace, della Cultura e della Solidarietà a Pistoia, organizzata dal Centro Studi “G. Donati”.

21/06/2013 19.10
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