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Provincia di Pistoia
PRESENTAZIONE DELLA IV EDIZIONE CAMPIONATO ITALIANO PARACLIMBING
Ad ospitare il campionato, in programma domenica 15 Dicembre (dalle 9.30 alle 15) sarà per il secondo anno consecutivo la palestra per l'arrampicata del centro sportivo Legno Rosso - Capostrada (Pistoia)

Molto spesso a causa della scarsa informazione e conoscenza dello Sport specifico Arrampicata, allo stesso gli viene attribuito il titolo di sport estremamente pericoloso, anche perché viene associato ad altre attività, ad esempio l’alpinismo o l’arrampicata libera, anche queste per riuscire a progredire viene utilizzato il gesto motorio arrampicata ma le finalità sono completamente diverse:

- Per l’alpinismo lo scopo finale è quello del raggiungimento della vetta ad ogni costo utilizzando anche mezzi artificiali per la progressione e le protezioni vengono poste durante la salita dagli stessi ed i percorsi non hanno una lunghezza standard.

- Per quanto riguarda l’arrampicata libera lo scopo è molto più vicino a quello dell’arrampicata sportiva, quello di riuscire a superare le difficoltà per la salita utilizzando solo appigli e appoggi che offre la parete senza utilizzare per la progressione gli ancoraggi già posizionati lungo il percorso e quelli posizionati dagli stessi che servono solo a rendere l’ascesa meno rischiosa, ma anche per questi non esiste un limite massimo di lunghezza dell’itinerario.

- Per quanto riguarda l’Arrampicata Sportiva invece lo scopo finale è quello del superamento delle difficoltà del percorso utilizzando solo appigli e appoggi che offre la parete ed ormai siamo arrivati ad una codifica ed una descrizione ben precisa sia per quanto riguarda la lunghezza massima del percorso, il posizionamento degli ancoraggi di protezione, i materiali utilizzati per l’assicurazione e dei movimenti specifici da eseguire per la progressione;
il percorso (sia questo su parete naturale o artificiale) non può superare la lunghezza della metà delle corde attualmente in commercio ( che sono di metri 80, quindi un percorso di Arrampicata Sportiva sarà al massimo lungo 40 metri) utilizzate per la pratica della stessa in maniera che l’Atleta potrà raggiungere la sommità (sosta) e possa essere ricalato a terra dal compagno senza dover fare nessun tipo di manovra.
Gli ancoraggi dovranno essere già tutti precedentemente posizionati sul percorso ad una distanza tale che durante la progressione tra una protezione e l’altra l’Atleta in caso di caduta non rischi minimamente di arrivare a terra ed avere una salita totalmente in sicurezza senza alcun rischio.
Tutti gli schemi motori sono stati classificati e ad ogni posizione che serve per la progressione gli è stato dato un nome e questi sono i movimenti fondamentali per l’Arrampicata Sportiva.

Logicamente come tutti gli Sport che per la pratica degli stessi devono essere utilizzati attrezzi o abbiano bisogno dell’assistenza di un compagno non potrà mai essere uno sport o un gesto motorio che una persona possa pensare di improvvisarsi e iniziare come autodidatta, ma dovrà sempre e comunque avvicinarsi a questa pratica Sportiva mediante un corso tenuto da tecnici esperti e titolati che gli diano le basi e la preparazione idonea per la pratica in completa sicurezza.

Oggi l’interesse verso le diverse abilità è sempre maggiore e l’emarginazione delle stesse si è di molto ridotta, almeno nei paesi sviluppati. In alcuni casi può capitare però che sia proprio il soggetto portatore di handicap fisici, che si senta a disagio e si autoemargini. Ciò avviene soprattutto se la diversa abilità non è congenita ma è sopraggiunta per incidente o malattia.
Poter accettare il cambiamento delle proprie capacità fisiche richiede grande forza e determinazione. Minori sono queste due caratteristiche, maggiore dovrà essere l'aiuto esterno.
Dico tutto ciò forte della mia esperienza personale, sperando possa essere di aiuto a tutti coloro che non hanno un carattere forte e determinato come il mio ed inoltre, in un mondo costruito sempre più sull’immagine, l’apparire e l’elettronica, dove il confronto diretto non esiste quasi più, dove i giovani riescono a comunicare quasi unicamente in modo virtuale, spero di poter dare a tutti i portatori di disabilità fisiche, congenite o conseguenti da traumi, l’opportunità di riuscire ad affrontare le proprie problematiche con maggior serenità e riacquistare maggior fiducia in sé stessi. Da ciò conseguirà una miglior qualità della vita e spero anche la voglia e la volontà di rimettersi in gioco e di confrontarsi direttamente, con tutti, senza barriere, sul piano fisico, umano e psicologico.
Ritengo che la completa integrazione si trovi principalmente nello Sport, dove le persone con deficit fisici riescono a confrontarsi e relazionarsi senza problemi con persone normo dotate dove i primi spesso riescono a dare più di ciò che ricevono, anche perché la propriocezione e l’adattamento agli stimoli sono molto più accentuati in un diversamente abile ( che a mio avviso lo chiamerei estremamente abile visto che per riuscire a fare qualsiasi gesto motorio che una persona normo abile riesce a farlo senza grandi sforzi l’altro ci deve mettere un impegno e una determinazione maggiore).
Arrampicare, prima di essere uno Sport, è un movimento spontaneo dell’Uomo, il secondo dopo il galleggiamento, appena un bambino riesce a rimanere in posizione eretta, anche se ha bisogno di appoggiare le mani per mantenerla, spontaneamente cerca di riprodurre il movimento del gattonare verso l’alto usando le mani ed i piedi al posto delle ginocchia, le capacità fisiche richieste dagli altri sport si sviluppano più tardi nell’arco del periodo Auxologico che conduce fino all’età adulta.

Molti Atleti estremamente abili come ho detto in precedenza lo sono diventati nel corso della vita per incidenti, la riabilitazione delle qualità psichiche è solitamente la prima da affrontare. L’essere stati sportivi anche in precedenza può dare una grinta ed una determinazione maggiore nell’affrontare il percorso di riabilitazioine fisica ed il reinserimento nel mondo dello sport .
La mia esperienza personale di incontro con la disabilità nel corso della vita mi ha fatto capire che, se lo Sport aiuta a crescere, nel caso di un bambi o ragazzi disabili, aiuta a vivere.
Un buon Allenatore oltre a dover tener conto della tipologia della disabilità, dovrà esser ben consapevole del periodo auxologico in cui si trova l’Atleta e, le condizioni di vita personale da cui proviene che determinano diversi stati d’animo.
Una persona portatrice di handicap dalla nascita, sicuramente svilupperà degli adattamenti per compiere un movimento spontaneo, che gli consentirà di gattonare o comunque di muoversi alla scoperta del mondo circostante, salvo forse casi di bambini non stimolati o peggio costretti a reprimere la naturale esigenza di conoscenza.
Chi l’handicap lo ha incontrato durante la vita, per malattia o incidente, dovrà essere aiutato a ritrovare il movimento spontaneo dell’Arrampicata che in questo caso non avrà soltanto una valenza Sportiva ma, rifacendosi alla definizione di disabilità dell’OMS ( la disabilità non viene più considerata come malattia, disordine o disturbo, ma come la conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo e una serie di fattori personali e ambientali, che rappresentano il contesto di riferimento in cui la persona vive ed esprime le proprie capacità – OMS, 2001) faciliterà il rapporto con l’ambiente circostante e darà all’individuo maggiore sicurezza.
Nel mio caso posso affermare che le capacità fisiche Sport specifiche dell’Arrampicata Sportiva, quali la forza e la potenza muscolare, la coordinazione e la propriocettività, mi hanno stimolato ad analizzare con molta attenzione le fasi del mio lavoro muscolare, favorendo la stimolazione delle fibre muscolari residue. Ciò ha indotto un miglioramento della postura e della deambulazione.
Se da un punto di vista clinico sono passato dalla condizione di grave disabilità a quella di Atleta, dal lato sociale ho potuto mantenere indipendenza, normali relazioni e soprattutto normale attività lavorativa.
Quest’ultima cosa mi ha permesso, di essere un soggetto produttivo e non un peso per la società.
Ringraziandovi tutti per la partecipazione alla conferenza stampa vi esorto ad essere presenti anche al Campionato Italiano in questione e poter valutare di persona quanto sia sicuro e socialmente utile questo Sport.

12/12/2013 14.12
Provincia di Pistoia


 
 


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