Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
DUE INCONTRI AL PICCOLO TEATRO: FEDORA BARBIERI E PRESENTAZIONE DEL VOLUME SU GIULIO GATTI CASAZZA
Venerdì 13 dicembre, ore 17.30: Fedora Barbieri, voce belcantista, in occasione del 10° anniversario della scomparsa.
Martedì 17 dicembre, ore 17.30:Presentazione del volume Giulio Gatti Casazza, una vita per l’opera di Alberto Triola (Zecchini Editore, 2013). Giulio Gatti Casazza, dalla Scala al Metropolitan
Fedora Barbieri, voce belcantista, in occasione del 10° anniversario della scomparsa.
Venerdì 13 dicembre, ore 17.30
Considerata una delle più acclamate interpreti del melodramma verdiano e verista, Fedora Barbieri ha dato anche un fondamentale contributo alla riscoperta di importanti opere del Sei e del Settecento - come L’Orfeo, Giulio Cesare, Il matrimonio segreto, Orfeo e Euridice -, nonché del primo Ottocento: Medea e Norma, cantate al fianco di Maria Callas, L’italiana in Algeri e La Cenerentola. Nel corso della sua straordinaria attività artistica, la Barbieri eseguì ed incise anche molte arie antiche tratte delle celebri raccolte di Alessandro Parisotti. A questo particolare aspetto ‘pionieristico’ del grande mezzosoprano triestino viene dedicata una conversazione arricchita da ascolti che non mancheranno di sorprendere per la sapienza tecnica e la proprietà stilistica con cui la Barbieri affrontava un repertorio all¹epoca quasi completamente sconosciuto.
Intervengono Ugo Barlozzetti e Giancarlo Landini
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Presentazione del volume
Giulio Gatti Casazza, una vita per l’opera di Alberto Triola (Zecchini Editore, 2013)
Giulio Gatti Casazza, dalla Scala al Metropolitan
Martedì 17 dicembre, ore 17.30
Intervengono Fortunato Ortombina e Alberto Triola
‘Nemmeno il più grande genio sarebbe in grado di cambiare la natura delle cose e di impedire al Teatro di essere un grande servizio pubblico; i suoi due volti, quello artistico e quello economico, devono essere sapientemente armonizzati, per garantire la sopravvivenza di un organismo che è sì schematico, ma non di meno vivo’.
Giulio Gatti Casazza sintetizza così la sua idea di teatro.
Passato erroneamente alla storia dell’opera come l’ultimo dei grandi impresari, rivoluzionò di fatto il mondo dei teatri lirici, inaugurando una filosofia imprenditoriale inedita nella storia secolare della produzione operistica: quella dell’azienda culturale no profit.
Gatti Casazza fu un manager culturale ante litteram, ma anche e soprattutto uno spirito pratico innamorato dell’Arte. Senso pratico, lucidità, passione maniacale per l’organizzazione, visionarietà progettuale, istinto e curiosità da ricercatore: una laurea in ingegneria navale messa al servizio della musica, degli artisti e del pubblico, con un’incrollabile fede nel potere dell’Arte per lo sviluppo della società e dell’individuo.
Paolo Grassi lo avrebbe definito un ‘operatore culturale’, parecchi decenni prima dell’avvento dell’impegno pubblico nei grandi centri di produzione culturale. L’ingegnere dell’opera’ divenne così il più esperto e apprezzato progettista di sogni e di miti musicali del Novecento. Primo dei sovrintendenti moderni figura chiave del passaggio dall’impresa di stampo ottocentesco al management della nostra epoca portò al Metropolitan, insieme a Toscanini, il modello vincente della Scala, da lui stesso inaugurato con il sostegno dell’aristocrazia intellettuale e imprenditoriale di Milano, agli albori del Novecento. Contornata da un alone di fascino, costruita tra una traversata e l’altra dell’Oceano mentre New York veniva su con i suoi grattacieli e l’Europa passava dagli entusiasmi del Ballo Excelsior alle trincee della Grande Guerra fino all’avanzata del nazi-fascismo, la carriera di Gatti Casazza s’intreccia con vicende e opere di artisti immortali. Nelle suggestive pagine della sua autobiografia per la prima volta tradotta in italiano rivive l’atmosfera di serate storiche, come quella della première di Madama Butterfly a Milano, e quella di straordinari incontri privati con Giuseppe Verdi, Arturo Toscanini, Arrigo Boito, Giulio Ricordi, Giacomo Puccini, Enrico Caruso, Claude Debussy, Richard Strauss.
Si devono a Gatti Casazza intuizioni brillanti sulle esigenze dell’opera business, logiche e meccanismi di una produzione culturale intesa in senso aziendale, garantita da un sistema di repertorio retto su un’efficientissima macchina organizzativa, su di un patrimonio di scenografie dipinte affidate a quotati pittori internazionali e un mitico ensemble di cantanti allora imbattibile. Una perfetta macchina autosufficiente che, senza un solo dollaro di sussidio pubblico, arrivò ad accumulare oltre un milione di dollari di riserva, sufficienti a garantire al Metropolitan la sopravvivenza, dopo il crollo di Wall Street. Diede l’assenso alla prima trasmissione via radio di un’opera lirica, che spalancò le porte del Metropolitan a tutto il pubblico d’America e quelle dell¹opera alla modernità. Era il Natale del 1931.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili
12/12/2013 16.24
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino