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Arpat Firenze
Classificati come pericolosi alcuni dei rifiuti stoccati all'interno del sito "Ex Calce Paterno" (Vaglia)
All'esito degli accertamenti analitici e deduttivi, disposti dalla Procura della Repubblica di Firenze, il rifiuto denominato “polverino 500 mesh” proveniente dalla ditta Med Link di Aulla e stoccato nei 1300 big bags presso lo stabilimento della “ex Calce Paterno”, risulta essere un rifiuto pericoloso.
paterno
el febbraio di quest'anno, durante l'operazione denominata “500” , ARPAT e il Comando Provinciale di Firenze del Corpo forestale dello Stato, avevano posto sotto sequestro, su ordine della Procura della Repubblica di Firenze, cinque siti di stoccaggio di rifiuti nelle Province di Firenze, Massa Carrara, Prato e Biella.

Oggetto del sequestro un particolare tipo di rifiuto denominato “polverino 500 mesh”. Si tratta di un residuo di lavorazione, il quale, invece di essere correttamente smaltito, è stato venduto come un sottoprodotto, accompagnato da una scheda tecnica contenente informazioni non rispondenti alla vera natura e composizione del rifiuto.

Il rifiuto in questione proveniva da un impianto di una ditta di Aulla, la Med Link, la quale recuperava sabbie provenienti da attività di taglio di metalli, vetro e pietra nonché sabbiatura di metalli verniciati.

Tra i siti individuati per lo stoccaggio del “500 mesh” vi era anche lo stabilimento della “ex calce Paterno” di Vaglia, dove sono stati posti sotto sequestro oltre 1000 big bags di polverino e nel luglio scorso con l’intervento di escavatori erano stati rinvenuti altri rifiuti.

Su disposizione della Procura della Repubblica di Firenze sono stati effettuati approfondimenti analitici e deduttivi sui rifiuti prodotti da Med Link di Aulla e denominati “polverino 500 Mesh”, dai quali è emersa la classificazione di pericolosità degli stessi ai sensi del D.Lgs. 152/06.

La classificazione di pericolosità con CER 191211* è stata fatta proprio dalla Med Link in una propria relazione finalizzata allo smaltimento dei rifiuti dalla stessa prodotti e sottoposti a sequestro da parte di ARPAT e del Corpo forestale di Firenze nello scorso febbraio 2014, nella quale si riporta, relativamente ai risultati di un campionamento eseguito congiuntamente fra le parti che “In relazione ai succitati esiti analitici, tenuto conto del giudizio espresso cautelativamente vista l'impossibilita di determinare il composto che ne può causare la pericolosità (nello specifico ossidi di Nichel), il rifiuto verrà classificato speciale pericoloso assegnandogli il codice CER 19.12.11*”. Nel rapporto di prova suddetto si indicava la presenza di un quantitativo di Nichel pari a 799 mg/kg. La conclusione a cui è giunta Med Link è condivisa anche da ARPAT e dal Corpo forestale dello Stato.

Questo dato da un lato corrobora l’allarme ambientale sul sito, dall’altro non conforta chiaramente quanti sono preoccupati per le possibili ricadute sulla salute.

Per i rifiuti stoccati nei siti di cui sopra, le Amministrazioni competenti hanno già emesso specifiche ordinanze per procedere alla loro messa in sicurezza, propedeutica al loro smaltimento. Alla luce di questi nuovi elementi, l'ottemperanza a tali Ordinanze risulta quanto mai urgente al fine di evitare che gli agenti atmosferici continuino l'opera di rottura dei big-bags e la diffusione del contenuto sul suolo e la potenziale contaminazione delle matrici ambientali.

25/08/2014 16.06
Arpat Firenze


 
 


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