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Il sindaco di Palazzuolo sul Senio replica alle critiche lanciate da un camperista faentino perché non ha trovato il "suo" solito posto libero durante una domenica super affollata di ottobre.
«La scorsa settimana - spiega il primo cittadino Cristian Menghetti - per il grande successo riscosso dalle sagre di ottobre, l’area camper era già piena già dal venerdì. Il camperista arrivato il sabato ha trovato il posto abituale già occupato e stizzito si è rivolto agli uffici comunali chiedendo l’autorizzazione a parcheggiare rispettivamente: prima in un parcheggio riservato ai residenti e poi nelle aree del centro riservate ai commercianti ambulanti».
Di fronte a queste richieste le dipendenti hanno risposto in maniera precisa spiegando che i luoghi da lui individuati erano soggetti a divieti. Allo stesso tempo hanno invitato il camperista a scegliere un luogo privo di divieti, indicandogli le varie alternative. «Probabilmente - ricostruisce Menghetti - il signore non è stato soddisfatto delle risposte e stizzito perché il "suo" posto era già occupato ha deciso di contattare la redazione di un web-news locale dicendo loro notizie false, ovvero che è stato mandato via da Palazzuolo, mentre al verità è che voleva posteggiare in aree vietate».
Sull'accaduto il sindaco ci tiene a sottolineare come «la dipendente dell’Urp e l’agente Pm hanno svolto correttamente e con buonsenso il proprio lavoro. Chiaro che se una persona chiede di parcheggiare in luoghi vietati, la risposta deve essere negativa! La nostra tradizione all’ospitalità - prosegue Menghetti - ci spinge a trovare soluzioni e venire incontro agli ospiti, proprio per questo al camperista faentino sono state presentate proposte diverse dalle aree di divieto che lui voleva occupare per evitargli problemi e sanzioni».
Alla fine il primo cittadino palazzuolese si dice «dispiaciuto però che alcune persone utilizzano internet senza conoscere o riportare la verità dei fatti. Sono abituato a ricevere critiche anche pesanti ma se si vuole attaccare il sindaco lo si faccia in maniera diretta evitando di offendere e di mettere in mezzo dipendenti che svolgono il proprio lavoro con professionalità e buonsenso».