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Comune di Tavarnelle Val di Pesa
Tortura, un segno del degrado sociale da considerare reato: ordine del giorno a Tavarnelle
Approvato a maggioranza documento che chiede l'introduzione del reato di tortura nell'ordinamento penale italiano. L'assessore Marco Rustioni: “gli unici a votare contro sono stati i rappresentanti del Movimento 5 Stelle: una contraddizione che ha disorientato tutti i gruppi consiliari”
La tortura, un segno del degrado sociale che deve essere introdotto nell'ordinamento penale italiano. A chiederlo al Parlamento italiano è il gruppo consiliare Centrosinistra Tavarnelle (Pd) che ha firmato un ordine del giorno discusso e approvato a maggioranza dal Consiglio comunale. Un tema attuale e di alto valore civile, ripercorso dal documento sul piano storico e istituzionale, dal diciottesimo secolo, quando il Granduca Pietro Leopoldo di Toscana abolì la pena di morte e l’uso della tortura, fino ai nostri giorni con i principi dettati dalla Costituzione italiana e la Convenzione europea per la prevenzione della tortura.

“La tortura rappresenta uno dei massimi segni di degrado della società umana - commenta il consigliere comunale Tatiana Pistolesi – da qui la nostra ferma convinzione che l’ordinamento penale italiano debba considerare questa atroce forma di violenza come un vero e proprio reato. Chiediamo pertanto che il Parlamento approvi in tempi brevi il disegno di legge già passato in Commissione Giustizia del Senato”. Il documento del Centrosinistra Tavarnelle fa riferimento anche alle gravi lacune normative messe in evidenza da due recenti sentenze della Corte di Cassazione: la prima ribadisce la condanna di quattro poliziotti per eccesso colposo in omicidio colposo rispetto al caso di Federico Aldovrandi, diciottenne ucciso durante un controllo di Polizia nel 2005 a Ferrara, la seconda allude al caso Diaz, nel 2001, per il quale sono state confermate tutte le condanne a carico di 25 tra agenti e dirigenti di Polizia imputati, responsabili di un’irruzione eseguita nel plesso scolastico di Genova dove erano alloggiati centinanti di manifestanti no-global, giunti da tutta Europa del G8.

Tra i banchi del Consiglio comunale di Tavarnelle la richiesta di introdurre il reato di tortura nell’ordinamento penale italiano ha incassato il no, l’unico tra i gruppi di opposizione, del Movimento 5 Stelle. Un voto non condiviso dall’assessore Marco Rustioni che fa notare quanto “poco consoni alla sede istituzionale siano stati toni e modi espressi dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle rispetto al tema della discussione.

“E’ stato disorientante - precisa l’assessore - assistere all’incomprensibile presa di posizione del Movimento 5 Stelle su un tema estremamente importante per la crescita civile e culturale del nostro paese come quello che abbiamo trattato in Consiglio comunale, un atteggiamento espresso con aggressività che ha messo in luce le grandi contraddizioni che abitano in seno al gruppo locale e nazionale dei 5 Stelle: non si capisce proprio come un argomento presumibilmente caro agli ideali politici del movimento 5 Stelle sia stato in questa occasione misconosciuto e ‘abbassato’ a strumento di polemica sterile e tutt’altro che costruttiva, tra l’altro evocando recenti provvedimenti del governo nazionale che avrebbero alleggerito le pene in relazione ad alcuni reati. Questo è un atteggiamento offensivo nei confronti delle menti pensanti e libere, come quelle del Consiglio comunale di Tavarnelle, che non rispondono ad alcun ordine di scuderia, anzi lavorano grazie alla loro diversità e complementarietà di opinione. Del resto come si fa a non concordare sull’introduzione del reato di tortura nella normativa italiana? Da anni organizzazioni umanitarie come Amnesty International si battono per introdurre nell’ordinamento una legge in merito. Un atto che andrebbe a colmare una grave lacuna culturale, oltre che riequilibrare l’inadempienza sul piano internazionale della nostra legislatura. Tutte le azioni violente e rivolte alla sofferenza dovrebbero essere prevenute ma anche punite soprattutto se fatte palesemente e programmate con inaudita ferocia. Colgo l’occasione per invitare i consiglieri del Movimento 5 Stelle ad assumere atteggiamenti più equilibrati e rispettosi verso il consiglio comunale e chi vi lavora con serietà e consapevolezza del proprio ruolo. Non esiste la libertà ma solo, ed è sempre più necessario, persone libere. Un messaggio a tutta la politica e a tutti quelli che si nascondono dietro falsi, strumentali e poco costruttivi “rinnovamenti. Credo fermamente che il dovere di ogni persona che si impegna in politica debba contribuire con il suo tempo, la sua passione e la sua preparazione a migliorare le condizioni sociali, economiche, civili, culturali e ambientali del complesso sistema in cui viviamo”.

30/01/2015 12.54
Comune di Tavarnelle Val di Pesa


 
 


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