Login

MET



Controlli voce Chiudi controlli
: Volume:  1 Velocità  1 Tono:  1
Comune di San Casciano
“Io mi ricordo… la Caffettiera del Chianti”
Un tesoro fotografico in mostra a San Casciano per rispolverare la memoria del trenino a vapore in funzione dal 1891 al 1935. A ottanta anni dalla sospensione del servizio, il Comune riscopre la tramvia del Chianti con un evento inedito in bilico tra mostre, reading, spettacoli teatrali e laboratori
Era lenta, rumorosa e sfiatava pezzi di carbon fossile accesi per le strade di campagna. Dal comignolo fuoriuscivano scintille sporche e roventi che insudiciavano campi e vestiti. E quando il sibilo della locomotiva a vapore strombazzava con maggiore frequenza era il momento in cui il macchinista spingeva al massimo la potenza del motore per superare la pendenza del tratto Falciani- San Casciano. In realtà la linea del Chianti era la più potente dell’area fiorentina, con un marchio di fabbrica di tutto rispetto che portava il nome di Krauss, originario di Monaco di Baviera. Non c’era dubbio. Il viaggio che, sulla tramvia del Chianti superava abbondantemente le due ore di tragitto per collegare la città al suo contado, non era certo una delizia. Gli appunti dell’epoca descrivono con frizzante ironia luci e ombre delle esperienze da pendolari. Ma la vita che pulsava dentro e fuori alla tramvia, al passaggio tra i territori di campagna, quando la fragranza del caffè si spandeva mescolandosi ai profumi della ribollita, storie e microstorie si intrecciavano vorticosamente, era tale da rendere la ‘Caffettiera del Chianti” uno dei mezzi di trasporto più amati e fruiti dell’epoca.

Sulla tramvia a vapore del Chianti, attiva dal 1891 al 1935, salivano mercanti, contadini, operai, letterati, intellettuali, politici e rappresentanti dell’alta borghesia, negli anni in cui la fiducia nel progresso avanzava a velocità sostenuta superando paure, timori, opinioni avverse. Una forza nelle idee del futuro che andò oltre la polemica di un noto ingegnere fiorentino, Giuseppe Poggi, che considerava disdicevole il transito della tramvia sul Viale dei Colli, da lui stesso progettato, a causa del passaggio di mercanzie, bestiame, contadini e operai. Chi invece aveva una fiducia illimitata nel trasporto sui binari era il vero promotore della tramvia del Chianti: Sidney Sonnino che rivestì ruoli di primo piano nella politica nazionale e internazionale, già Ministro delle finanze del Tesoro e Presidente del Consiglio (1906-1910). Con una campagna politica fervida che sbaragliò ogni credenza, anche quelle più diffuse tra i contadini, convinti che vapore e piante non fossero fatti l’uno per l’altra, la tramvia vide la luce. A costruirla fu un altro nome fiorentino di primo piano: Emanuele Orazio Fenzi, figlio del famoso banchiere fiorentino, costruttore della Leopolda ed esperto di botanica.

Poco importava se con i lunghi gonnelloni e gli abiti ingombranti tipici dell’Ottocento il balzo sulla tramvia non era poi così agevole. Ciò che contava nel tragitto da piazza Beccaria/piazza della Signoria alla stazione di San Casciano (l’attuale piazza Zannoni) e viceversa era l’opportunità, a pagamento e ad una velocità massima di 30 km orari, di guardare al mondo da un’angolazione diversa che miscelava vita reale e prospettiva futuristica, vino, legnami e vitelli fusi alle proiezioni della tecnica e alle speranze nel progresso. C’era chi sgattaiolava sulle vetture in manovra per fare il viaggio gratis, si celavano persino malfattori che utilizzavano la tramvia per sfuggire alle autorità: famoso l’arresto avvenuto in tramvia ai danni del pregiudicato Vendramin che per motivi patrimoniali si era fatto scambiare per l’erede di una nobile famiglia sancascianese. Tra i passeggeri anche grandi figure del panorama culturale del primo Novecento come Papini, Giuliotti, Cicognini, Paolieri e artisti come Romanelli e Soffici.

Pagine uniche del passato e della memoria storica di San Casciano che la giunta Pescini, in occasione dell’ottantesimo anniversario dalla sospensione della tramvia, vuole riscoprire con un evento inedito teso a valorizzare, divulgare e promuovere la vita pulsante della “Caffettiera del Chianti” e il piccolo grande mondo, fatto di voci, fumi e profumi, che le ruotava intorno. Almeno fino al 1935 quando il servizio fu interrotto a causa dell’avvento dei mezzi su gomma. “E’ un progetto che il Comune - commenta l’assessore alla Cultura Chiara Molducci - condividerà con le associazioni locali La Porticciola, Sgabuzzini storici e Teatro dei Passi, grazie alla loro collaborazione rispolvereremo ricordi e frammenti del passato attraverso una mostra fotografica e una rosa di eventi culturali sul tema della tramvia rivolti agli adulti e ai ragazzi, utilizzeremo gli spazi della biblioteca comunale per esporre, oltre alle immagini del tempo, ricordi e oggetti del passato messi a disposizione dai cittadini, colgo l’occasione per invitare la comunità a contribuire con i loro album di famiglia e ricomporre il mosaico della nostra memoria, l’identità di chi eravamo aiuta a comprendere il presente e a rendere chiara la consapevolezza di chi saremo”.

“Il nostro lavoro – aggiungono Sara Gremoli di Sgabuzzini storici e Fabrizio Fornera della Porticciola – sarà quello di continuare ad indagare su questo importante capitolo della storia sancascianese attraverso lavori di ricerca e di studio che si avvarranno dell'utilizzo di fonti ufficiali, archivi storici, documenti e immagini dell’epoca forniti anche dalla popolazione”. L’idea del progetto che il Comune sta valutando di allestire nei mesi primaverili è quella di offrire ai cittadini un’occasione di riflessione e conoscenza collettiva, sostenuta da un ampio programma di attività tra cui laboratori, reading, mostre e spettacoli teatrali. Info: 055 8256260.

10/02/2015 7.28
Comune di San Casciano


 
 


Met -Vai al contenuto