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Comune di Firenze
Museo Bartali, l’assessore Vannucci: “Il Comune ha fatto tutto il possibile per mantenerlo nella sede attuale. Andremo avanti con il nostro impegno per onorare la memoria del grande campione”
L’intervento dell’assessore allo Sport Andrea Vannucci in Consiglio comunale sulla vicenda del Museo Bartali
“Bartali è una delle personalità che meglio rappresenta il 900 non solo per Firenze e la Toscana, ma per tutta Italia. A Firenze esiste un museo a lui dedicato inaugurato nel 2006 per il quale il Comune ha fatto tutto il possibile, intervenendo negli anni a sostenere i costi di costruzione del museo stesso, i lavori di manutenzione straordinaria (attualmente sono in corso i lavori di rifacimento della facciata) e, a partire dal 2013, accollandosi le utenze per 12mila euro l’anno, oltre a realizzare interventi di manutenzione dell’ascensore, allarme, allestimento di postazioni di lavoro per i due dipendenti comunali, fino al pagamento dell’assicurazione e perfino del passo carrabile. Il Comune sente di avere un impegno forte per mantenere e onorare la memoria di Gino Bartali in città, tanto da intitolargli anche una piazza nel quartiere in cui è nato e cresciuto. Le tre proposte che erano state fatte dal Comune di Firenze all’associazione Amici del Museo, fino a prova contraria proprietaria dei beni e dei cimeli ospitati nel museo stesso, erano all’insegna del massimo impegno nel garantire il mantenimento in quella sede, addirittura attraverso l’adozione di una variante urbanistica. Le prime due proposte prevedevano la gestione diretta da parte del Comune, con accollo delle spese, del costo dei dipendenti e delle pulizie, in modo da garantire l’apertura del museo (da anni aperto purtroppo solo su telefonata) e al tempo stesso di riconoscere all’associazione la possibilità di mantenere due stanze al piano terreno, visto l’importantissimo ruolo del museo nella conservazione della memoria di Gino Bartali. Le due proposte differivano nella richiesta all’associazione di un supporto all’Amministrazione nella parte di informazione, didattica e attività svolte nel museo. La prima proposta era stata addirittura controfirmata nel 2013 dall’associazione, che ci aveva poi ripensato. Nonostante ciò, l’Amministrazione si è resa disponibile a ridefinire una soluzione condivisa. La terza proposta partiva dall’impossibilità per l’Amministrazione di andare oltre prevedendo la rinuncia da parte dell’associazione a quanto previsto nei contratti sottoscritti.
Il Comune ha fatto dunque tutto il possibile. Purtroppo, l’associazione ha deliberato in consiglio di non accettare alcuna delle due proposte e di optare per l’uscita dal Museo riprendendo tutti i cimeli. Evidentemente, essendo gli immobili del Comune, questo ha portato alla fissazione del limite temporale del 5 marzo come data per rientrare nella disponibilità del bene, essendo chi lo occupa dal 2011 non più gestore ma ‘custode’ e avendo l’associazione rinunciato a rimanere in quella sede. Il 5 marzo è semplicemente il termine dei 30 giorni previsto dalla legge.
La memoria di Gino Bartali è entrata nel cuore dei fiorentini. Ed è proprio per questo che l’Amministrazione ha avanzato le prime due proposte mettendosi a disposizione per una gestione diretta attraverso personale del Comune. Per noi la sede naturale del museo Bartali è quella che lo ha ospitato fino a ora, per cui da parte nostra c’è la massima disponibilità a rimettersi a un tavolo con l’associazione Amici del museo. La comunicazione però deve partire dall’associazione, dalla quale noi al momento abbiamo una rinuncia ufficiale a quanto previsto dai contratti”.

24/02/2015 8.46
Comune di Firenze


 
 


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