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Intesa in Conferenza unificata, tra Governo, Regioni e Enti Locali. Rideterminazione delle sanzioni per le violazioni del patto di stabilità, proroga per i contratti a tempo determinato
Fassino: "Intesa con Governo è primo passo nella giusta direzione, adesso proseguire il confronto sui nodi ancora aperti". Fra le questioni aperte l'adozione delle misure finanziarie e normative necessarie alle Citta metropolitane.
‘‘L'Intesa raggiunta oggi in Conferenza unificata, tra Governo, Regioni e Enti Locali, accoglie e da soluzione a richieste da tempo avanzate dall'Anci. Si tratta di misure che consentono una gestione piu flessibile e efficace del Patto di Stabilita' e una rimodulazione delle sue sanzioni, evitando di aggravare inutilmente con nuovi tagli una condizione finanziaria gia difficile di Comuni, Citta metropolitane e enti provinciali di secondo grado. Si scongiura altresi’ lo spettro della disoccupazione per i lavoratori precari delle disciolte Province. E si accoglie la necessita’ di ridefinire criteri e modalita’' del nuovo sistema di contabilita’ in vigore dal 1 gennaio 2015.
L'Intesa rappresenta percio’ un primo significativo passo nella direzione voluta e richiesta dai Sindaci, e ci attendiamo sia tradotta al piu’ presto in un provvedimento normativo. Cosa che contiamo avvenga anche per le questioni che rimangono ancora aperte - tra cui la ricostituzione del fondo perequativo Imu/Tasi di 625 milioni e l'adozione delle misure finanziarie e normative necessarie alle Citta metropolitane - su cui l'Anci chiede al Governo di proseguire subito il confronto per giungere rapidamente alle soluzioni indispensabili per il buon governo di ogni comunita’' locale’’. Lo afferma il presidente dell’ANCI, Piero Fassino.
"L'accordo sancito oggi in Conferenza Unificata è molto importante. Dalla prossima settimana partirà un tavolo tecnico di confronto con Regioni, Anci e Upi, per definire il quadro degli interventi necessari e possibili per garantire al meglio il processo di riordino degli enti territoriali locali in un quadro di equilibrio della finanza pubblica. È quanto rende noto il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa. (ANSA).
Un accordo con Comuni e Regioni per "condividere obiettivi comuni nel contesto degli interventi che il governo riterrà di porre in essere": queste le finalità di una intesa sottoscritta oggi in Conferenza Unificata e che prevede, tra l'altro, la rideterminazione delle sanzioni per il mancato raggiungimento degli obiettivi del Patto di Stabilità nel 2014. "In seguito alla modifica dei criteri di patto - recita il documento sottoscritto tra le parti - si procederà a rideterminare l'entità delle sanzioni, prevedendo che tale riduzione si applichi in una misura percentuale rispetto allo sforamento (definito come differenza tra saldo obiettivo del 2014 e saldo finanziario conseguito nello stesso anno)". Tutto ciò perché in particolare "si ritiene necessario passare da un regime di riduzione delle sanzioni configurato in termini di soglia massima commisurata alle entrate correnti (quale quello vigente per gli sforamenti del Patto nel 2013) a uno espresso in termini di percentuale sull'entità dello sforamento, al fine di prevenire possibili comportamenti opportunistici (motivati dal fatto che, col regime precedente, l'entità dello sforamento rischia di divenire irrilevante ai fini della sanzione applicata) e far sì che la sanzione sia crescente in rapporto allo sforamento". L'intesa fissa anche, e questo è un altro punto di rilievo, gli obiettivi del Patto di stabilità interno dei Comuni per gli anni 2015-2018. Si prevede in pratica "una procedura per l'attribuzione di spazi finanziari ai Comuni in ciascuno degli anni 2015-2018, per sostenere spese per eventi calamitosi, per interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici e del territorio, ivi incluse quelle connesse alla bonifica dei siti contaminati dall'amianto, per esercizio della funzione di ente capofila, per sentenze passate in giudicato a seguito di contenziosi connessi a cedimenti strutturali e, in via residuale, di procedure di esproprio".
L'intesa prevede anche l'esclusione, dalla sanzione sul personale, delle proroghe dei contratti di lavoro a tempo determinato. Tutto ciò al fine di "consentire anche alle città metropolitane e alle province che nel 2014 non hanno rispettato il Patto di stabilità interno, la proroga, fino al 31 dicembre 2015, dei contratti di lavoro a tempo determinato per le strette necessità connesse alle esigenze di continuità dei servizi e nel rispetto dei vincoli finanziari". Un altro capitolo dell'accordo è finalizzato, inoltre, ad "eliminare la sproporzione fra l'infrazione consistente nel mancato invio della certificazione attestante il rispetto del patto di stabilità interno e la sanzione che comporta il divieto di assunzione, attraverso la sostituzione della predetta sanzione con altri strumenti". Passo avanti anche per rendere 'sostenibile' l'armonizzazione contabile: in questo senso si prevede l'avvio in maniera "uniforme - si legge nel documento - delle nuove regole sull'armonizzazione, in modo da permettere a tutti gli enti di utilizzare al meglio gli strumenti a disposizione". "A fronte dell'attuale situazione parlamentare, fortemente convulsa - ha spiegato il sottosegretario agli Affari regionali Gian Claudio Bressa - volevamo far sapere con certezza agli enti locali che il governo si impegna a dare risposte in una logica di senso comune".(ANSA).
26/02/2015 19.10
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