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Regione Toscana
Arginare l'Arno, proteggere Firenze
Tempi e opere del progetto
Lo scenario è quello di una situazione di emergenza, con le acque dell'Arno a minacciare Firenze. L'obiettivo è proteggere Firenze. Lo strumento sono gli argini gonfiabili, nuove strutture "mobili" di protezione temporanea di pronto intervento da utilizzare per la messa in sicurezza del centro della città in caso di rischio alluvione, in attesa che siano conclusi gli interventi prioritari e strategici a monte dell'Arno. L'esercitazione-simulazione è organizzata dalla Regione Toscana con il suo settore di Protezione civile, in collaborazione con il Comune di Firenze, e si svolgerà domani in un tratto del lungarno zona Varlungo. Servirà a testare la capacità degli argini gonfiabili di fronteggiare un tipo di alluvione con tempi di ritorno di 200 anni: un evento tipo quello che colpì Firenze nel 1966.
L'operazione #proteggereFirenze si svolgerà domani fra via De Andrè, via di Varlungo e via Gobetti, all'altezza dell'Obihall, partirà intorno alle 7.30 e si protrarrà per circa 4 ore fino alle 12. La prima fase, fra le 7 e le 10, vedrà il montaggio e la partenza dei sei camion incaricati del trasporto del materiale sul posto. Dalle 10 alle 12 circa montaggio degli argini gonfiabili lungo la sponda dell'Arno.
Alle 11.30 briefing con la stampa del presidente Enrico Rossi, del sindaco Dario Nardella e di Erasmo D'Angelis, responsabile della struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e lo sviluppo delle risorse idriche.
Nel 2016 saranno passati cinquant'anni da quella disastrosa alluvione. E nel 2016 il pericolo che viene l'Arno potrà essere tenuto sotto controllo. Mentre nel 2020 si potrà dire di aver ridotto di molto il rischio e in via definitiva.
Questo grazie alle iniziative prese soprattutto negli ultimi cinque anni che hanno dato impulso e velocizzato le principali opere strategiche deputate a ridurre il pericolo esondazioni del fiume. Prima fra tutte la legge regionale 35 che ha sbloccato oltre 150 milioni di finanziamenti fermi da anni, oltre naturalmente la legge 21 con cui sono state vietate le edificazioni nelle zone della Toscana ad alto rischio idrogeologico e alla legge 79 di riordino delle attività dela difesa del suolo.
Arno più sicuro, cosa è stato fatto
E' stato con la legge regionale 35 che è arrivata la prima vera svolta delle attività di messa in sicurezza dell'Arno dopo l'abbassamento delle platee del Ponte Vecchio che fu realizzato negli anni '70. Grazie a queste oggi nel centro di Firenze per un evento tipo quello del '66 esonderebbero non più di 5-6 milioni di metri cubi di acqua. Nel 1966 ne sono esondati invece circa 70 milioni (fonte: Piano stralcio Rischio Idraulico Dpcm 5/11/1999).
La capacità del fiume a Ponte Vecchio, che rappresenta il punto più critico, nel 1966 era di 2500 mc/sec. Oggi nello stesso punto la capacità è di quasi 3300 mc/sec. La massima altezza d'acqua sopra i parapetti all'altezza della Biblioteca nazionale è di circa 1 metro.
Secondo uno studio dell'Università di Firenze e dell'Autorità di Bacino, nel caso di un'alluvione tipo quella del '66, il danno alle attività produttive sarebbe pari nel solo centro storico a 2,7 miliardi di euro, mentre in tutta Firenze a circa 5 miliardi di euro. E questo senza considerare il patrimonio artistico e le eventuali vite umane.
Con la legge 35 sono stati fatti ripartire interventi, come le casse di espansione di Figline o quella dei Renai, che cambiano decisamente lo scenario e che entro il 2020 consentiranno di centrare l'obiettivo di una forte riduzione del rischio su Firenze e sulle città a valle del capoluogo.
Lo Stato, da parte sua, si è preso l'impegno di trovare le risorse per gli interventi che non hanno ancora copertura finanziaria, come il terzo lotto della cassa di Figline e la diga di Levane.
Gli interventi nel dettaglio
La cassa di espansione di Figline – E' in fase di esecuzione il primo lotto di Pizziconi, tutto finanziato con 18 milioni di euro. E' in fase di progettazione il secondo lotto, anch'esso interamente finanziato per 7,6 milioni, l'avvio dei lavori è previsto entro la fine del 2015. Per il terzo lotto, Restone, dal costo di 15,9 milioni di euro, è stato chiesto l'intevento dello Stato con sue proprie risorse. La Regione sta portando avanti la progettazione definitiva per le casse del Leccio (costo 50 milioni di euro). Anche per queste sono stati richiesti i finanziamenti allo Stato.
La cassa di Figline, una volta terminata, sarà un invaso in grado di contenere, al crescere della portata di fiumi e torrenti, qualcosa come 12 milioni di metri cubi di acqua, più della metà del lago di Bilancino, un'opera strategica per la messa in sicurezza dell'intera area metropolitana, a valle di Figline compresa Firenze.
Cassa dei Renai - E' in corso la gara di affidamento lavori che dovrebbero essere consegnati entro il 2015. Da allora ci saranno 3 anni di cantieri. La cassa dei Renai sarà in grado di invasare 11 milioni metri cubi di acqua e ridurre così in modo significativo il rischio idraulico nella piana fiorentina, compresi i territori a valle di Signa.
Diga di Levane - E' in corso di progettazione anche l'adeguamento della diga di Levane i cui tavoli di lavoro sono sempre più frequenti. L'opera permetterà di invasare ulteriori 10 milioni di metri cubi di acqua rispetto agli attuali, aumentando quindi la sicurezza dell'Arno.
Il costo stimato dell'opera è di circa 25 milioni di euro, per i quali la Regione è in contatto con Roma per trovare la copertura finanziaria. Il progetto, una volta elaborato, sarà trasferito al Ministero delle Infrastrutture per ottenere le necessarie autorizzazioni, dopodiché potranno partire le procedure per la gara e l'affidamento dei lavori.
Cassa di Fibbiana- A Empoli, la cassa di espansione di Fibbiana (3,5 milioni metri cubi), ha visto da poco conclusa la gara di affidamento dei lavori.
Cassa della Querciola - Sull'Ombrone Pistoiese, si stanno concludendo i lavori della cassa di espansione della Querciola a Quarrata. Si tratta di circa 700.000 mc di invaso per un controvalore di 4 milioni di euro.

27/02/2015 16.44
Regione Toscana


 
 


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