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Regione Toscana
Riordino funzioni: focus in commissione regionale su formazione professionale, caccia e pesca
In esame due proposte di legge per il riassetto delle competenze provinciali trasferite alla Regione. Il presidente Gianni Anselmi: “Decisi a lavorare bene e nel rispetto di tempi che devono comunque essere congrui al nostro ruolo”

Capriolo
“Faremo del nostro meglio per licenziare nei tempi fissati tutti i provvedimenti all’esame della commissione. Quelli legati alla delicata fase di riordino e trasferimento delle funzioni, il complesso di norme che va dalla legge sugli ungulati alla legge di stabilità e collegati fino alla riforma dell’Apet. Una mole di atti arrivati in questi giorni, con scadenza fissata al prossimo 1 gennaio, che vogliamo affrontare nel rispetto di ruolo e compiti che siamo chiamati a svolgere”. È una posizione decisa quella espressa dal presidente della commissione Sviluppo economico e rurale, Gianni Anselmi (Pd), al termine della seduta di venerdì 27 novembre. Una posizione presa su due provvedimenti in attuazione alla legge di riordino delle competenze provinciali (numero 22/2015 ndr) – formazione professionale, caccia e pesca – ma che il presidente ha esteso ad ogni proposta di legge che “contiene una data di entrata in vigore molto ravvicinata. Siamo decisi a rispettare il termine fissato dalla Giunta, svolgendo al meglio il nostro compito. Abbiamo stilato un calendario di sedute di commissione molto intenso per licenziare in tempi ragionevoli gli articolati assegnati; non faremo una lavoro di ratifica esamineremo gli atti nel modo dovuto”, ha dichiarato Anselmi.

La posizione del presidente è stata condivisa e sostenuta dal consigliere Marco Niccolai (Pd) che sul riordino di caccia e pesca ha aggiunto: “Il provvedimento è forse tra i più significativi, considerata la legge sugli ungulati già all’esame della commissione. Il nostro quadro di riferimento è ampio e un giusto approfondimento di merito è doveroso”. La proposta, oltre al superamento della pianificazione territoriale, si muove anche a sostegno della polizia provinciale, contribuendo al suo finanziamento attraverso la programmazione regionale e agli ambiti territoriali di caccia (Atc). Questi ultimi dovranno infatti versare il dieci per cento delle entrate derivanti dalle quote di iscrizione (circa 900mila l’anno) che saranno poi destinate a copertura dei costi per le convenzioni.

In materia di orientamento e formazione professionale il provvedimento in discussione tende ad armonizzare le competenze adesso tutte in capo alla Regione. Viene inoltre inserita la disciplina dei tirocini estivi di orientamento su cui si era creato un vuoto normativo. (f.cio)

27/11/2015 20.12
Regione Toscana


 
 


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