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Uncem
Acqua, un piccolo Comune montano, Zeri, contro tutti
Il Comune montano di Zeri che sta portando avanti una battaglia per tenersi la gestione della propria acqua
È nota la vicenda di attualità che vede il Sindaco del piccolo Comune montano di Zeri, in Lunigiana, portare avanti azioni a difesa della risorsa acqua come bene comune per la collettività.
E’ superfluo ricordare che l’acqua e gli acquedotti sono un bene pubblico ed il diritto alla fruizione dell’acqua è un diritto naturale di tutti i cittadini La risorsa acqua è destinata ad assumere un'importanza sempre più rilevante nei rapporti territoriali, ed è ormai una risorsa strategica vitale. Il suo valore crescente, la domanda esponenziale del bene e la sua caratteristica di risorsa limitata la stanno trasformando da diritto a bene. Come Uncem riteniamo fondamentale e dirimente il ruolo degli enti locali nelle scelte di affidamento del servizio idrico integrato nel pieno rispetto dei principi generali, degli standard di qualità, dei livelli minimo essenziali fissati a tutela dell’interesse pubblico e dei diritti dei cittadini, nonché dello stesso territorio laddove sfruttato.
Con queste premesse condividiamo le preoccupazioni del piccolo Comune montano di Zeri che sta portando avanti una battaglia per tenersi la gestione della propria acqua pur superando (di pochissimo) 1000 abitanti, limite oltre il quale le norme obbligano a darla in gestione all’ATO di appartenenza. Di fronte a una situazione come quella del piccolo Comune della Lunigiana, non sarebbe il caso di aprire una discussione e risolvere tale problematica per il bene dei cittadini e la tutela della stessa acqua? Sono già troppi i disagi che i piccoli Comuni montani vivono quotidianamente, ed è anche per questo che da sempre come Uncem sosteniamo per quanto concerne il caso specifico dei Comuni Montani, l’importanza di vedersi riconosciute quote di tariffa per attività di difesa e tutela dell’assetto idrogeologico del territorio montano, come una sorta di indennità compensativa impiegata però alla tutela e alla difesa del territorio.
Forse, a partire dal caso di Zeri, si dovrebbe riflettere su una organizzazione del servizio idrico che riteniamo necessaria per le grandi aree urbane, con forti concentrazioni demografiche e grandi utilizzatori dell’acqua non solo per uso idropotabile, ma spesso a scapito dei piccoli centri che si trovano a non contare più niente ma a doversi confrontare con tariffe calcolate rispetto alle aree vaste e quindi per loro troppo spesso penalizzanti.

19/01/2016 15.28
Uncem Toscana


 
 


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