Unioncamere Toscana
Toscana: mercato del credito in moderato recupero
Il secondo trimestre del 2016 conferma per la Toscana una crescita dei prestiti erogati dello 0,8%. Accelerano i prestiti alle famiglie (+1,9%), ma continuano ancora a diminuire i prestiti alle piccole imprese (-1,8%)
Il secondo trimestre del 2016 conferma per la Toscana il trend leggermente espansivo del mercato del credito, già osservato a partire dalla fine del 2015: l’ammontare complessivo dei prestiti alla clientela residente (inclusivi delle sofferenze) è superiore dello 0,8% rispetto al corrispondente periodo del 2015, in linea con il dato positivo del primo trimestre 2016.
La crescita, dunque, si stabilizza su valori che restano relativamente modesti: ancora una volta l’elemento più dinamico è rappresentato dalla componente privata (+1,0%), nel cui ambito i prestiti alle famiglie accelerano fino a quasi due punti percentuali (+1,9%), come non accadeva da inizio 2012. La crescita dei prestiti alle imprese si mantiene invece su livelli più moderati (+0,7%), in conseguenza di due andamenti opposti: la flessione dei prestiti alle imprese piccole (-1,8%), e l’espansione di quelli alle medio-grandi (+1,4%), due realtà che dalla fine del 2014 viaggiano disallineate, con performance costantemente negative per le prime e positive per le seconde.
Questi i principali elementi che emergono dall’ultimo report sull’andamento del mercato del credito a livello regionale, predisposto dall’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana su dati della Banca d’Italia.
"Il mercato del credito si conferma da un lato in progressiva ripresa – dichiara Andrea Sereni, Presidente di Unioncamere Toscana – ma dall’altro evidenzia anche il persistere di elementi di fragilità, fra cui la riduzione dei prestiti alle piccole imprese, le forti difficoltà che caratterizzano tutt’ora il settore dell’edilizia, la nuova diminuzione dei prestiti alle imprese manifatturiere dopo un anno e mezzo di andamenti leggermente positivi. Il momento rimane dunque molto delicato, evidenziando come sia necessario attivare tutti gli strumenti per accompagnare le pmi nei loro percorsi di crescita e di rafforzamento competitivo. Il deciso rilancio degli investimenti, l’incentivazione ed il sostegno alle imprese 'virtuose', sono però strumenti efficaci solo se accompagnati da una loro diffusa conoscenza; la capillare presenza del Sistema camerale nel territorio ne fa un punto di snodo fondamentale per colmare un gap formativo e informativo che può penalizzare il sistema imprenditoriale."
A livello settoriale, in leggera espansione le erogazioni di credito per i servizi (+0,5%) e, soprattutto, per l’aggregato residuale «altro» (+2,6%), che comprende principalmente il settore dell’agricoltura e quello estrattivo; non si arresta invece la flessione dei prestiti alle imprese delle costruzioni, che raggiungono il picco negativo più basso degli ultimi dieci trimestri (-2,8%), mentre il manifatturiero fa registrare il primo calo trimestrale (-1,4%) da inizio 2015.
Fra le note positive del trimestre è tuttavia da registrare la progressiva riduzione dei tassi di interesse praticati alla clientela ed il miglioramento della qualità del credito erogato. Per quanto riguarda i tassi di interesse, scendono infatti sia quelli sui prestiti a breve termine (al 5,0% nel trimestre in esame, dopo aver raggiunto quasi il 7% a metà 2013), che i tassi a medio/lungo termine (al 2,7% a giugno 2016).
Per quanto riguarda la qualità del credito, è invece da registrare la leggera contrazione del tasso di decadimento (esposizioni passate a sofferenza rettificata in rapporto ai prestiti in bonis in essere all’inizio del periodo), che passa dal 3,6% del primo trimestre 2016 al 3,3% del secondo grazie, in particolare, alla riduzione del dato relativo alle imprese, che acquisiscono il dato più basso (4,4%) dalla fine del 2014; stabile, invece, il tasso di decadimento per le famiglie (1,4%). Per quanto riguarda le imprese, gran parte del miglioramento è imputabile al manifatturiero, dove il rapporto tra le esposizioni passate a sofferenza ed i prestiti in bonis si attesta al 2,5%: un punto e mezzo percentuale al di sotto del 4,0% con cui si era chiuso l’ultimo trimestre del 2015 (dopo aver superato l’8% nel corso del 2013). Un miglioramento solo marginale interessa invece le costruzioni, il cui tasso di decadimento resta pertanto su valori particolarmente elevati (11,1%), mentre il dato dei servizi resta stabile al 3,8%.
Sempre sul fronte della qualità del credito, anche il monitoraggio del livello dei crediti deteriorati (crediti scaduti, incagliati o ristrutturati, in rapporto al totale dei crediti comprensivi delle sofferenze all’inizio del periodo) evidenzia inoltre per la Toscana un recupero di quasi mezzo punto percentuale nel secondo trimestre 2016, attestandosi nel trimestre al 9,7% rispetto al 10,1% di inizio anno. Il miglioramento interessa tanto sia le famiglie che le imprese, sebbene la quota di crediti deteriorati resti in questo secondo caso molto superiore (12,1%) rispetto a quella delle famiglie (4,4%). Una leggera attenuazione del fenomeno interessa in questo caso sia il settore delle costruzioni (dal 23,2% al 22,1%) che quello dei servizi (dal 12,1% all’11,6%), mentre restano sostanzialmente invariati i valori per il manifatturiero (6,7% nel trimestre).
11/10/2016 12.12
Unioncamere Toscana