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Regione Toscana
Caccia: via libera alla nuova legge regionale
Con 21 voti a favore, nove contrari e tre astenuti, il Consiglio toscano approva la riforma sugli ambiti territoriali. Respinta la proposta presentata dalla Lega Nord su elezione componenti comitati di gestione. il dibattito
Immagine dal sito di un ATC della Toscana
Via libera alla nuova riforma in materia di Atc(Ambiti territoriali di caccia). Il Consiglio regionale, nella seduta di martedì 13 dicembre, ha approvato il testo con 21 voti a favore, nove contrari e tre astenuti.

L’Aula ha respinto gli emendamenti, oltre una ventina, collegati al testo in approvazione, presentati dalle opposizioni e una proposta di risoluzione del Movimento 5 stelle.

Il Consiglio ha inoltre respinto la proposta di legge presentata dal gruppo della Lega Nord, primo firmatario il consigliere Roberto Salvini, che intendeva consentire ai portatori d’interesse del mondo agricolo e venatorio, “che da soli compongono la maggioranza dei comitati di gestioni degli Atc”, ha rilevato Salvini nel corso della presentazione, di eleggere in modo democratico le proprie rappresentanze. Il testo intendeva mettere a confronto, in un’assemblea generale, due mondi che hanno spesso interessi divergenti ma la cui sinergia è fondamentale per la gestione del territorio e della fauna selvatica. (f.cio)

Caccia: la legge sui nuovi Ambiti territoriali illustrata dal presidente della commissione Sviluppo economico, Gianni Anselmi

La nuova riforma in materia Atc (Ambiti territoriali di caccia), nelle sue linee essenziali, prevede quindici ambiti territoriali di caccia al posto dei precedenti diciannove e dei nove individuati dalla norma dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale. Quindici ambiti i cui comitati di gestione rimarranno in carica per cinque anni ed i cui organi direttivi verranno nominati entro il prossimo 31 dicembre.

Il testo è stato illustrato in Aula dal presidente della commissione Sviluppo economico, Gianni Anselmi, che ha ricordato i contributi emersi nel corso delle audizioni svolte in commissione. Tra i punti evidenziati dal presidente, anche la composizione dei comitati di gestione, la durata dei mandati, la centrale unica di committenza, la volontà della legge di affrontare la questione della perimetrazione degli Ambiti. Anselmi ha poi ricordato gli accordi di interscambio inseriti in legge e prima previsti da regolamento citando l’articolo 11 dove si legge che i comitati di gestione possono attuare con gli Atc contigui forme di gestione concordata finalizzata anche all’interscambio dei cacciatori.

Le disposizioni nuove disposizioni modificano la legge toscana 3/1994 per provvedere alla ripartizione del territorio agro – silvo – pastorale destinato alla caccia programmata in ambiti territoriali di “dimensioni sub provinciali, possibilmente omogenei e definiti da confini naturali”, tenendo presenti le peculiarità del territorio regionale.

La scelta organizzativa di far agire gli Atc in forma aggregata è in linea con i principi contenuti nel d.lgs. 50/2016 e intende anche agevolare gli Ambiti nell’applicazione delle disposizioni nazionali. Sono in particolare disciplinate le modalità per la nomina del Comitato di gestione; la costituzione obbligatoria, da parte degli Ambiti, di un ufficio con funzioni di centrale unica di committenza per le procedure che gli Atc, nell’ambito delle funzioni pubbliche loro attribuite, svolgono per l’acquisizione di forniture e servizi e per il conferimento di incarichi professionali, di importo superiore a 5mila euro. Tale soglia è stabilita per garantire comunque ai Comitati di gestione la possibilità di svolgere direttamente le procedure di importo limitato di tipo economale. (f.cio)

Caccia: la nuova legge sugli Ambiti territoriali, il dibattito

Gli interventi di Roberto Salvini, Irene Galletti, Tommaso Fattori, Leonardo Marras e dell’assessore regionale all’Agricoltura Marco Remaschi

Firenze – Voto contrario alla nuova riforma in materia di Ambiti territoriali di caccia è stato espresso dal consigliere regionale di Lega Nord Roberto Salvini. Il no è stato motivato dal fatto che “non si prevede un comitato di controllo più allargato” e che “con questa legge si va a regolamentare la gestione di finanziamenti pagati solo da una componente”. Salvini ha spiegato che “la gestione degli Atc viene fatta da una componente degli agricoltori, una del mondo venatorio, una degli ambientalisti ma tra questi solo il mondo venatorio versa soldi ed è per questo che rivendica il controllo di una buona gestione dei soldi”. Per Salvini anche “questa nuova legge è impugnabile in quanto la Corte Costituzionale ha detto che occorreva ripristinare il preesistente e non di disegnare un nuovo assetto”.

Voto favorevole all’atto è stato espresso da Irene Galletti (M5S). “Bene – ha detto Galletti - per la suddivisione in 15 sottoambiti e utile anche la centrale unica di committenza, lasciando poi le spese spicciole all’interno delle Atc”. Galletti ha espresso dubbi sul “perché si sia deciso di mettere l’ufficio della centrale unica all’interno di un Atc e non in uffici della Giunta a garanzia di maggior trasparenza”. Galletti ha ribadito la necessità di maggiori controlli e vigilanza, proponendo che questi siano svolti sia “dalla commissione Controllo del Consiglio regionale che dalla Giunta regionale”.

Voto contrario da Tommaso Fattori (Sì). “La soluzione proposta dalla Giunta – ha detto Fattori – presenta vizi di incostituzionalità e contrasta con la normativa statale. Tutti gli ambiti dovevano essere sub provinciali”. “Si violano norme nazionali – ha aggiunto Fattori – anche sui criteri di rappresentatività all’interno dei comitati di gestione degli Atc e la normativa regionale sulla parità di genere”.

Il capogruppo Pd Leonardo Marras ha ribadito l’esigenza di “un’organizzazione che garantisca efficienza” e l’importanza della “scelta di innovazione della centrale unica di committenza, un’organizzazione obbligatoria ma autogestita dagli atc”. Sui criteri di rappresentatività Marras ha ribadito che “i comitati devono garantire funzionalità, devono essere quindi giustamente contenuti e vi devono coesistere in equilibrio le competenze di tutte le varie componenti da quella venatoria a quella agricola”. “Non è nemmeno vero – ha concluso Marras -che non esiste la parità di genere perché da qui in avanti si seguirà la legge sulle nomine”.

Secondo l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Remaschi si tratta di un testo che ha rispettato tutte le procedure e che per le previsioni che contiene è da considerarsi al riparo da nuove ed eventuali impugnazioni. Remaschi ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto dalla commissione consiliare, per il confronto aperto e per le numerose consultazioni. L’assessore regionale ha sottolineato il contributo del M5S con l’emendamento nel quale si chiedeva, per dare chiarezza e trasparenza all’attività degli Atc, un controllo da parte della commissione consiliare competente e dalla Giunta regionale. Remaschi ha aggiunto che “fare una centrale unica con persone che abbiano competenze specifiche è una garanzia del rispetto delle norme”. (bb)

13/12/2016 20.20
Regione Toscana


 
 


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