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Redazione di Met
'Dove dormire, mangiare, lavarsi', una mappa del "cuore" di Firenze
La guida della Comunità di Sant'Egidio presentata oggi al Teatro della Pergola. Ecco l'edizione 2017. Dalle scuole di italiano alla cena per i senza fissa dimora: il volto solidale della Città del Fiore, i dati per cogliere la gratuità che aiuta e integra, le possibilità da non perdere per dare una mano

Un'altra geografia, una “mappa” di Firenze che va al cuore della Città del Fiore, letteralmente e ne dà le coordinate: 19 luoghi dove mangiare (uno in più rispetto agli scorsi anni), 17 dove dormire, 6 dove lavarsi, 25 centri di ascolto, 8 luoghi dove curarsi oltre ospedali e ambulatori, 9 dove cercare consulenze legali. La Firenze solidale, che condivide in solido con chi non ce la fa, ha 17 centri per la distribuzione di vestiti (ben 6 in più rispetto a quelli registrati nella guida del 2016), 16 per i pacchi alimentari (4 in più) e 6 per informazioni sul lavoro (3 in più).
La nuova edizione della guida 'Dove dormire, mangiare, lavarsi', curata dalla Comunità di Sant'Egidio e presentata oggi al Teatro della Pergola, indica anche 4 centri a cui le donne possono rivolgersi in caso di violenze e di tratta e 3 per piccoli prestiti (microcredito), 7 associazioni che portano assistenza in carcere e 6 residenze per chi lascia il penitenziario.
Un dato particolarmente significativo è che nella patria di Dante, che fu esule e ora è testimone di chi fugge dalle guerre e richiede asilo, sono cresciute le scuole di italiano: sono 18, ben 4 in più rispetto a quelle segnalate nella guida dello scorso anno.
Nel Saloncino del Teatro della Pergola, su invito della Comunità di Sant'Egidio e della Fondazione Teatro della Toscana, è stata sfogliata, raccontata, spiegata la guida 2017 'Dove dormire, mangiare, lavarsi', realizzata dalla Comunità di Sant'Egidio per i senza fissa dimora e per quanti sono in stato di necessità, come anche per operatori e volontari alla ricerca di informazioni utili sui servizi che si possono trovare a Firenze.
Alla presentazione sono intervenuti don Marco Viola, priore della Basilica di San Lorenzo, dove quest'anno si è svolto il Pranzo di Natale di Sant'Egidio con 600 persone; Stefano Grifoni, Direttore del Pronto Soccorso di Careggi; Serena Fabbrini, coordinatrice delle attività della Comunità di Sant'Egidio rivolte ai senza fissa dimora; Donatella Carmi, Vice Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, e Sara Funaro, assessore alle Politiche sociali del Comune di Firenze.
Quest'anno sono state stampate 2500 copie della guida – 1500 in più rispetto all'ultima edizione - che verrà diffusa gratuitamente tra chi ne ha bisogno e per gli operatori che sono alle prese quotidianamente con le domande che vengono dalla città debole. Questo obiettivo è stato conseguito grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio e anche al contributo dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi e del Consolato Usa di Firenze.

“'Dove dormire, mangiare, lavarsi' – spiega Serena Fabbrini - è una bussola per aiutare e essere aiutati, in un certo senso un termometro che misura la temperatura della solidarietà a Firenze. Tra quelli che si fanno avanti, ci sono anziani che si sentono responsabili degli altri a riprova che la vita rimane attiva e riprende vigore aiutando altri. C’è bisogno di aiutare per rafforzare reti che proteggano i poveri, per costruire ponti con chi è più isolato. Questo salva la vita a tanti e ci rende tutti più umani”.
"Questa guida è uno strumento davvero prezioso per i senza fissa dimora – osserva la Vice Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze Donatella Carmi – e siamo grati alla Comunità di Sant’Egidio per il grande e costante sforzo di aver saputo raccogliere questa messe così grande di informazioni di grande utilità.
In questi anni così difficili dobbiamo essere ancora più vicini alle categorie bisognose del nostro territorio e dobbiamo fare rete con le tante associazioni che operano in questo campo. Da parte nostra, ormai da anni, destiniamo al welfare una parte consistente delle nostre erogazioni e siamo disponibili a sostenere quei progetti, come la guida che oggi presentiamo, che intervengono in maniera concreta per cercare di aiutare sotto le forme più diverse coloro che vivono nel disagio sociale’’.
La Comunità di Sant'Egidio raggiunge 80 famiglie con diverse attività di sostegno, comprensive di vestiti e pacchi alimentari. Oltre 100 gli anziani che sono aiutati a rimanere a casa loro. Con la preparazione della cena per i senza fissa dimora, sono 15000 i pasti distribuiti in un anno.
Cresciute in diversi quartieri le scuole di italiano rivolte particolarmente a immigrati e richiedenti asilo che le frequentano in numero di 400.
Quest'anno la guida, in collaborazione con i responsabili e gli educatori del carcere di Sollicciano, sarà distribuita anche tra i detenuti che escono dal penitenziario e che si trovano in stato di indigenza o di particolare necessità.
Ma la guida dice tra le righe anche un'altra cosa importante: circa 200 persone aiutano gratuitamente la Comunità di Sant'Egidio nel raggiungere chi ha bisogno. Sono persone di ogni provenienza: dallo studente al professionista, dal medico al muratore, dal pensionato all’insegnante, dall’impiegato al badante…
E di ogni età, dai 15 ai 97 anni! Sono in aumento gli anziani (anche i cosiddetti “grandi anziani”) che aiutano in particolare nelle attività in carcere e nei centri di prima alfabetizzazione per richiedenti asilo. Per cogliere ulteriormente questi dati si deve tenere conto che aiutano persone di ogni provenienza:
italiani, ma anche persone dell’America Latina, dell’Europa dell’Est, dell’Asia, del Medio Oriente, dell’Africa, studenti del Nord America, in particolare, chi ha maggiore dimestichezza con la lingua italiana, nei centri di prima alfabetizzazione per richiedenti asilo e tanti nella preparazione e distribuzione delle cene itineranti per i senza fissa dimora. Chi opera così, gratuitamente insieme a Sant'Egidio, diventa un vero e proprio “strumento” di integrazione non solo tra espressioni di popoli diversi, ma anche di generazioni differenti.
Alcuni sono stati di grande aiuto nella promozione dei 'Corridoi umanitari'*, grazie ai quali sono potuti arrivare a Firenze alcuni giovani siriani ospitati dalla Comunità di Sant'Egidio in un appartamento messo a disposizione da una famiglia.
Tutti possono aiutare: chi vuole può rivolgersi alla Comunità di Sant'Egidio telefonando al 055.234.27.12 o inviando una mail all'indirizzo santegidio_firenze@hotmail.com

  • I corridoi umanitari sono frutto di un Protocollo d’intesa sottoscritto da: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dell’Interno, Comunità di Sant’Egidio; Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia; Tavola Valdese. Si tratta di un progetto-pilota, il primo di questo genere in Europa, e ha come principali obiettivi: evitare i viaggi con i barconi nel Mediterraneo, che hanno già provocato un numero altissimo di morti,
cui molti bambini; impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini che fanno affari con chi fugge dalle guerre; concedere a persone in “condizioni di vulnerabilità” (ad esempio, oltre a vittime di persecuzioni, torture e violenze, famiglie con bambini, anziani, malati, persone con disabilità) un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario e la possibilità di presentare successivamente domanda di asilo; consentire di entrare in Italia in modo sicuro per sé e per tutti, perché il rilascio dei visti umanitari prevede i necessari controlli da parte delle autorità italiane

I relatori alla presentazione di 'Dove dormire, mangiare, lavarsi': Serena Fabbrini, Donatella Carmi, Stefano Grifoni e Michele Brancale

23/02/2017 16.17
Redazione di Met


 
 


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