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Comune di Montemurlo
La Villa del Barone raccontata in due tesi di laurea
Sabato 25 febbraio ore 10 al Centro Giovani la presentazione dei lavori di Vittoria Sarti e Jessica Mazzuca, tra storia e prospettive di riutilizzo a fini culturali e turistici. L'iniziativa rientra nelle celebrazioni della festa della Toscana
Dopo la Rocca che svetta sulla piana, la Villa del Barone è il monumento simbolo del Comune di Montemurlo, un luogo che racchiude tra le proprie mura la storia del territorio ma che rischia di andare in rovina. La Villa del Barone, infatti, è di proprietà privata e più volte è finita all'asta senza trovare un acquirente interessato alla sua tutela e al suo sfruttamento per fini turistici.

Per il Comune di Montemurlo, però, la Villa del Barone resta un bene culturale di primaria importanza e per mantenere accessi i riflettori su questo scrigno di storia e arte, ha deciso di pubblicare le tesi di laurea di due giovani studentesse di Montemurlo, Jessica Mazzuca e Vittoria Sarti, che alla Villa del Barone hanno dedicato il lavoro conclusivo del proprio percorso di studi. Le due pubblicazioni saranno presentate sabato 25 febbraio ore 10 nell'auditorium del Centro Giovani (piazza Don Milani, 3) nel corso dell'incontro dal titolo “Monumenti da conservare e valorizzare: la Villa del Barone”, iniziativa inserita nel calendario di eventi legati alla Festa della Toscana. Oltre alle due giovani laureate, parteciperanno alla mattinata il sindaco Mauro Lorenzini, la presidente del consiglio comunale, Antonella Baiano, gli assessori Simone Calamai e Giuseppe Forastiero, l'architetto del Comune di Montemurlo, Federico Tassi,che ha aiutato le studentesse a reperire i materiali di analisi sulla Villa, Alessia Cecconi, direttrice del Cdse e Rosita Galanti, capo delegazione del Fai di Prato, da sempre in prima linea per la tutela del patrimonio storico e artistico italiano.

Il lavoro di Jessica Mazzuca, laureata con una tesi in ingegneria edile all'Università di Firenze, riguarda il processo edilizio, l'analisi storica e la ricostruzione attraverso un software innovativo della Villa del Barone, mentre la tesi in Storia e tutela dei beni archeologici, artistici e archivistici di Vittoria Sarti propone un percorso di valorizzazione del bene.

« Il grande interesse dei giovani montemurlesi verso l'analisi e lo studio dei beni culturali del territorio è indice di amore e attaccamento per la nostra storia e identità - sottolinea il sindaco Mauro Lorenzini - L'analisi critica dell'esistente è la base imprescindibile su cui fondare le scelte per il domani e Villa del Barone è un luogo che merita di essere salvato. Non molto tempo fa ho rivolto un appello al Ministro per i Beni culturali e alla Regione per mettere fine al degrado di questo gioiello che appartiene non solo ai montemurlesi, ma a tutta la Toscana e all'Italia. Non dimentichiamoci che la Villa del Barone fu la residenza di Baccio Valori, che, alla guida dei fuoriusciti repubblicani, guidò i ribelli nella famosa battaglia di Montemurlo del 2 agosto del 1537. La vittoria di Cosimo I segnò l'unificazione della Toscana sotto il dominio mediceo fino all'estinzione della casata e, attraverso i successori, all'Unità d'Italia».

Nella cappella della Villa riposano ancora le spoglie del mecenate Cristiano Banti che l'acquisì a metà Ottocento e la rese cenalo artistico e punto di riferimento per il movimento dei macchiaioli, ospitando personaggi del calibro di Giovanni Boldini, Vincenzo Cabianca, Telemaco Signorini.

23/02/2017 17.47
Comune di Montemurlo


 
 


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