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Comune di Montemurlo
L'istituto comprensivo “M. Hack” tra i primi in Italia a sperimentare un percorso partecipativo sulla formazione
Ieri 130 docenti, dalla scuola dell'infanzia alle medie, attraverso l'Ost, l'Open Space Technology, hanno espresso i loro bisogni di formazione. L'assessore De Masi:« Una tecnica positiva per far emergere le criticità e aiutare la didattica»

I percorsi partecipativi a Montemurlo non sono cosa nuova. Il Comune ha più volte chiamato la cittadinanza a portare il proprio punto di vista sul futuro dell'ex campo sportivo di via Pascoli, sull'ex Fabbrica Rossa a Oste e sul rinnovo degli strumenti urbanistici. Ciò che invece è nuovo è che queste tecniche per la prima volta arrivano scuola. L'istituto comprensivo “Margherita Hack” di Montemurlo, infatti, è tra i primi in Italia ad aver adottato un percorso di partecipazione per definire il piano della formazione degli insegnanti per il prossimo anno.

Ieri,28 febbraio, 130 docenti di ruolo, dalla scuola dell'infanzia alle medie, si sono ritrovati nella palestra della scuola media di via Deledda ed hanno espresso le criticità che emergono durante il loro lavoro in classe e dunque i loro bisogni “formativi” per offrire una didattica migliore nell'interesse di bambini e ragazzi. La tecnica utilizzata per mettere insieme un così gran numero di persone si chiama Open Space Technology (OST) ed è una sorta di grande brain storming collettivo che rientra nelle cosiddette tecniche di visioning, adatte a coinvolgere le persone in eventi che abbiano come obiettivo, non solo la partecipazione, ma anche la costruzione di risultati condivisi.

« Sono molto soddisfatto dei risultati di questo primo incontro dal quale sono emersi ben quattordici temi di discussione: dalle tecniche di inclusione, alle metodologie didattiche attraverso l'utilizzo della multimedialità - spiega il preside del comprensivo, Paolo Calusi - Per rispondere in maniera compiuta al cambiamento continuo dello scenario in cui operiamo, infatti, occorre un ripensamento e una riflessione diversa su quello che facciamo e su quello che ci serve. Da qui l'idea di adottare il percorso di partecipazione che vedesse gli insegnanti realmente protagonisti delle scelte». Per mettere in pratica questa tecnica la scuola si è avvalsa delle competenze di Maria Rosaria Tartarico, docente con esperienza di progettazione e conduzione di percorsi partecipativi, che ha aiutato la scuola a organizzare il percorso partecipativo totalmente autogestito. « Da quest’anno le scuole devono deliberare un piano di formazione per i docenti ed è importante che la scuola adotti tecniche innovative come la partecipazione. Il confronto tra insegnanti aiuta a far emergere le criticità e favorisce la crescita di una didattica sempre più vicina ai bisogni educativi dei bambini - aggiunge l'assessore Rossella De Masi, nella sua doppia veste di assessore alla pubblica istruzione e partecipazione – Un'esperienza interessante anche perché il comprensivo Montemurlo è un'apripista nel settore della partecipazione nella scuola»

Il pomeriggio di lavoro è stato molto intenso e, oltre ai docenti, ha partecipato anche il personale ATA . Alla fine del percorso di partecipazione sarà stilato un report che ispirerà e guiderà le prossime proposte formative dell' istituto comprensivo “Margherita Hack”.

In Italia si stanno diffondendo sempre di più modalità di confronto nate in ambiti anglosassoni, e anche le scuole si stanno aprendo gradualmente a sperimentazioni di nuove pratiche di partecipazione adottate da vari enti pubblici e privati. Gli incontri organizzati secondo la metodologia OST non hanno esperti invitati a parlare e programmi predefiniti, ma sono organizzati sul principio che siano i partecipanti, seduti in un ampio cerchio e informati sul momento di alcune semplici regole, a creare l’agenda della giornata, basandosi sulle proprie potenziali risposte alla domanda stimolo.

01/03/2017 17.10
Comune di Montemurlo


 
 


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