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Comune di Vinci
Celebrato a Vinci il 73esimo Anniversario della Deportazione
Il sindaco Giuseppe Torchia: “E' nostro compito tramandare la Memoria alle nuove generazioni, affinché quegli eventi non accadano nuovamente”
Il Comune di Vinci ha celebrato il 73esimo Anniversario della Deportazione nel campo di sterminio di Mauthausen dei cittadini di Vinci, Spartaco Fedi, Renzo Gemignani, Gino Giacomelli, Vinicio Lorenzini, Angelo Masi, e di due giovani di Livorno, Bruno e Francesco Domenichini, avvenuta nella notte tra il 7 e l’8 marzo del 1944. La giornata è iniziata alle 9 presso il Teatro di Vinci dove si è tenuto l’incontro degli studenti delle classi seconde della scuola secondaria di 1° grado di Sovigliana con Vittorio Nencioni, rappresentante dell'ANED e familiare di uno dei deportati. Sono intervenuti, inoltre, il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia, l'assessore all'Istruzione del Comune, Claudia Heimes, la dirigente dell'Istituto comprensivo di Vinci, Roberta Beneforti, e Alessio Mantellassi, presidente ANED Empolese-Valdelsa. “Con questa commemorazione - ha detto il sindaco - vogliamo ricordare loro, ma anche tutti gli altri deportati nei campi di sterminio nazista”. Vittorio Nencioni ha raccontato la storia della deportazione nei campi di concentramento di suo fratello Nedo, simbolo della Memoria nell'Empolese Valdelsa, e di suo padre Giuseppe, “colpevoli” soltanto di aver scioperato per rivendicare i propri diritti di lavoratori, in un periodo storico in cui lo sciopero non veniva considerato un diritto bensì un reato. La tragedia dell'Olocausto, infatti, è stata anche questo: nei lager venivano costretti a morire anche dissidenti politici, apolidi, testimoni di Geova, omosessuali e asociali. Come ha raccontato alla platea, non senza commozione, Vittorio, che non ha vissuto sulla propria pelle questa drammatica vicenda, ma porta con sé il dolore dei suoi familiari e con l'associazione ANED si impegna quotidianamente per fare memoria nelle scuole, affinché l'oblio non prevalga sul ricordo. Durante l'incontro, l'assessore Heimes ha letto un passo del libro “Biografia di una vita in più”, di Fatina Sed (Lit Edizioni), volume che è stato poi donato a Luigia Santini, Anna Torrigiani e Vanna Biagini, parenti dei deportati. In seguito, alle ore 11, è partito il corteo per le vie cittadine che si è concluso con la deposizione di una corona d’alloro al cippo in via Pierino da Vinci. “Come ogni anno - ha ricordato Torchia dopo la deposizione - rinnoviamo questo rito perché è necessario non perdere la memoria su ciò che è avvenuto in quegli anni e perdere la memoria significa perdere le proprie radici. Per questo è importante che le giovani generazioni siano consapevoli della nostra storia, affinché quegli eventi non accadano nuovamente”.

Cippo

Intervento di Nencioni

07/03/2017 15.21
Comune di Vinci


 
 


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