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Si terrà il 16 marzo in Aula Magna del PIN – Polo Universitario “Città di Prato” il Workshop conclusivo del progetto WI-GIM. Il progetto ha sviluppato un sistema di monitoraggio delle zone a rischio frane tramite sensori wireless a basso costo e di rapida installazione. Iniziato nel 2014, in questi tre anni di attività, lo sviluppo della tecnologia e la relativa fase di test hanno portato alla sperimentazione diretta su due siti: Roncovetro, in Emilia-Romagna, e Sallent, a nord di Barcellona. L’evento del 16 marzo sarà un’ottima occasione per conoscere come la tecnologia può aiutare nel mitigare le fragilità del territorio e al contempo supportare gli enti impegnati nella difesa del suolo, come la Protezione Civile, nella gestione delle emergenze climatiche e nella pianificazione delle procedure di allerta rapida per la popolazione.

Il progetto WI-GIM (Wireless Sensor Network for Ground Instability Monitoring), cofinanziato dalla Comunità Europea attraverso il Programma Life+, è iniziato nel 2014 grazie alla collaborazione tra I.C.A.D. - International Consortium for Advanced Design, Dipartimento di Scienze della Terra e Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Regione Emilia-Romagna e Institut Cartographic i Geologic de Catalunya (ICGC).

L’Italia è un paese unico dal punto di vista della varietà territoriale. Ma quella che è una sua grande forza, è anche un suo enorme punto di debolezza. Dissesto idrogeologico, frane e alluvioni interessano l’intero territorio nazionale, causando ogni anno danni ambientali ed economici incalcolabili e purtroppo non di rado perdite di vite umane. Gli unici strumenti di difesa sono la prevenzione e la protezione e WI-GIM può fornire un valido contributo.