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Redazione di Met
'Medì', a Livorno confronto internazionale su storia e futuro nel Mediterraneo
La città e la scuola, un progetto per profughi e rifugiati, i cento anni dagli accordi Sykes-Picot: venerdì 17 e sabato 18 marzo il convegno della Comunità di Sant'Egidio al Teatro della Goldonetta. Tra i relatori Riccardi, Beydoun e Abdelati. Omaggio alla Tunisia
'Medì' per interpretare il presente del Mediterraneo, il futuro delle sue città, rileggerne le storia: i rapporti tra Oriente ed Occidente a 100 anni dallo storico accordo Sykes-Picot, il ruolo dell’istruzione e della scuola nella costruzione di una città per tutti, infine il tema dell’accoglienza dei profughi nel Mediterraneo, sono al centro della quarta tappa della rassegna di incontri promossa dalla Comunità di Sant’Egidio a Livorno - l'apertura venerdì 17 marzo al Teatro della Goldonetta, ore 16.30 (via E. Mayer 9) - per lo sviluppo delle relazioni tra le città del Mediterraneo. Il meeting è realizzato in collaborazione con il Comune di Livorno, la Fondazione Livorno, la Fondazione Goldoni e il patrocinio della Regione Toscana.
Dunque due giorni di lavori il 17 e 18 marzo 2017 in una città scelta per valorizzare il ruolo storicamente ricoperto da essa e dal suo porto, attraendo opportunità di scambi e relazioni tra uomini e nazioni.
Alle 16.30 di venerdì la cerimonia di apertura, con gli indirizzi di saluto del sindaco Filippo Nogarin e del vescovo di Livorno Simone Giusti, seguiti da un intervento di Giovanni Salvi, Procuratore generale della Repubblica della Corte d’Appello di Roma, sul tema 'Una questione di
civiltà. L’Italia, le città, il Mediterraneo'.
Alle 17.15 il primo dei tre panel del convegno, dedicato al tema '1916-2016 . Il Mediterraneo di Sykes-Picot', al quale prenderanno parte Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio; Ahmad Beydoun (Università di Beirut) e Laura Feliu (Università Autonoma di Barcellona). Gli accordi Sykes-Picot definirono le sfere di influenza di Regno Unito e Francia in Medio Oriente, mentre si disgregava l'Impero Ottomano, innescando processi ed effetti che giungono fino ad oggi.
Sabato 18 marzo alle 10 confronto su 'Profughi e rifugiati nelle città del Mediterraneo': intervengono Carlo Parini, Procura della Repubblica, Tribunale di Siracusa; Caterina Di Bella, Presidente del Cosas, di Cagliari; Jean Pierre Cavalié, Cimade, di Marsiglia. Prevista anche una testimonianza dalla Siria.
Nel pomeriggio alle 16.30 'Partire dall’inizio: la città e la scuola': Palermo, Angelo Romano (Pontificia Università Urbaniana): Livorno, Gianna Valente, Dirigente scolastico Circolo Didattico 'A. Benci'; Salonicco, Vasilios Koukousas, Università di Salonicco; Tunisi, Rachida Abdelati, Tunisia Africa Forward.
I tre panel illustrano la situazione vissuta da ciascuna città, relativamente a temi e situazioni di comune interesse. Al termine dei lavori verrà consegnato dai Comitati di amicizia delle città del Mediterraneo nati in questi anni, un omaggio alla città di Tunisi alla sua lotta per una vita e per un mondo migliore, alla sua gente, al futuro dei suoi ragazzi.
Il focus del convegno sono le città, poiché esse appaiono, nell’era della globalizzazione e con la crisi degli Stati-Nazione, un soggetto importante e un attore decisivo: le crisi economiche e politiche, i rivolgimenti sociali, hanno scosso le città, hanno attraversato il loro tessuto
umano, lasciando dietro di sé conseguenze non ancora decifrabili.
Le città di Barcellona, Marsiglia, Tunisi, Salonicco, Beirut, Siracusa, Cagliari, Palermo e Livorno saranno rappresentate venerdì e sabato a Livorno da uomini e donne che per motivi e a livelli diversi guardano alla convivenza e al pluralismo come proposta tipica della cultura mediterranea.
Saranno coinvolti tutta la cittadinanza, le comunità di immigrati, originari delle città rappresentati nei lavori dell’incontro e i ragazzi delle scuole superiori livornesi,
che assisteranno alle conferenze e contribuiranno all'organizzazione del convegno.
Emergono fatiche e speranze, grandi sogni e grandi difficoltà. Ma le città vogliono vivere.Le città del Mediterraneo racchiudono le speranze di vita e di futuro di molte persone che arrivano sulle coste da almeno tre continenti. Quasi trovando un nuovo ruolo, le città mediterranee
potrebbero, per la loro specifica cultura e il loro nuovo volto, suggerire modi per ridurre le distanze, per gettare ponti, per consolidare fattori di interdipendenza tra Nord e Sud del mondo, tra Oriente e Occidente.
I tre convegni precedenti della rassegna hanno raccolto il favore di un ampio pubblico, a testimonianza dell’interesse suscitato dal connubio locale-globale e dal binomio città-società civile. Mentre sono già stati pubblicati gli atti della prima edizione ('Le città vogliono vivere. Lotte e speranze del Mediterraneo'), da venerdì saranno disponibili anche quelli della seconda e della terza tappa con il titolo di 'Le città hanno un'anima. Identità e cambiamento nel Mediterraneo'. I volumi sono pubblicati da Giuliano Ladolfi Editore.

In allegato il programma di Medì 2017

13/03/2017 20.48
Redazione di Met


 
 


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