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Regione Toscana
Prs 2016-2020: il dibattito in aula (2)
Gli interventi di Enrico Cantone (M5s), Monia Monni (Pd), Simone Bezzini (Pd), Stefano Mugnai (Fi)
“Un Prs che parte in ritardo e che risulta stravolto alla prova di innumerevoli emendamenti, quando dovrebbe rappresentare il quadro delle strategie per il governo regionale”. Questo il giudizio di Enrico Cantone (Movimento 5 stelle). “L’unica cosa a cui questo Pd guarda sono le grandi infrastrutture, con grande spreco di denaro – ha aggiunto il consigliere -. Invece vengono operati dei tagli enormi a servizi che dovrebbero essere basilari, come quelli per la legalità e la trasparenza. Mi domando che cosa ci sia sotto”. Per quanto riguarda le politiche per il mare, secondo Cantone “si assiste a un aumento degli investimenti, ma se poi si va a guardare essi risultano distribuiti sul territorio attraverso esclusivamente le grandi aziende. In definitiva questo Prs risulta insufficiente e rispecchia le lotte interne continue di questa maggioranza”.

Monia Monni (Pd) ha ricordato “come dal 2008 ad oggi sia iniziata una crisi economica e sociale epocale, che ha aumentato le diseguaglianze e ridotto ai minimi termini gli investimenti pubblici e privati”. “Ora assistiamo a un’inversione di tendenza – ha detto - che può essere l’occasione per ripartire, ma occorre segnare in maniera netta le priorità. E questo fa esattamente il Prs”. Per la consigliera “non è il momento di riproporre i vecchi schemi e la Toscana ha raccolto la sfida con questo piano, frutto di un confronto continuo e che ha come asse portante la crescita, un complessivo rilancio economico, sociale e infrastrutturale”. “Mi sarebbe piaciuto – ha osservato infine Monni – un momento di approfondimento più puntuale sulle periferie, che sarà fatto in altre occasioni”.

”Il confronto su questo Prs c’è stato ed è stato ampio, abbiamo fatto un lavoro serio” ha detto Simone Bezzini (Pd). “E’ un percorso partito oltre un anno fa, gli indirizzi sono stati dati con il Def alla fine del 2015, è iniziata un’intensa fase di concertazione da parte della Giunta, poi è seguito un anno di confronto e di approfondimento non solo interno al Pd, ma anche su tutti i territori. Un confronto non fine a se stesso, ma che ha arricchito e irrobustito il piano”. “Non è un Prs omissivo – ha aggiunto Bezzini -, ma che guarda in faccia la realtà della Toscana, una regione che ha affrontato un po’ meglio la crisi rispetto ad altre ma che ha mostrato punti di debolezza e criticità. Siamo partiti da un’analisi, sviluppato una visione, identificato i target, elaborato i progetti e i modelli di governance. Questo piano può portare nuova linfa nelle politiche per la Toscana”.

“Sono in disaccordo – ha replicato Stefano Mugnai (Forza Italia) -. Se c’è una cosa che in questo piano manca è proprio l’analisi. La maggioranza continua a dipingere la Toscana come una cartolina felice, ma non è più così da un pezzo. Dal 2013 il Pil è diminuito di 5 punti, la disoccupazione giovanile è arrivata al 32 per cento. Ed è notizia di oggi che l’incasso per i ticket sanitari diminuisce, segno evidente che la gente non si può più permettere di curarsi e di fare prevenzione”. Di fronte a questo quadro, ha detto ancora Mugnai, “le infrastrutture sono ferme e lo rimarranno. Il Pd propone sempre la stessa ricetta che ha già dimostrato di non funzionare”. “La verità – ha concluso – è che questo Prs è stato un ring su cui si sono confrontati i renziani e Rossi, è servito solo a ricalibrare i poteri interni al Pd ma non ad esprimere alcuna azione nell’interesse dei toscani”. (cem)

15/03/2017 13.28
Regione Toscana


 
 


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