Carabinieri-Comando provinciale di Firenze
Violenza tra le mura domestiche
Offese e minacce di morte all'anziana madre, all'arrivo dei carabinieri li aggredisce
Tutto nasce da quando il figlio di una signora del ’43 ha iniziato ad assumere sostanze stupefacenti ed alcoliche. L'uomo, infatti, a causa dell’assunzione di droghe e di alcool, per futili motivi, molto spesso diventava aggressivo nei confronti della madre, che si trovava costretta a subire le angherie del figlio. Per anni la madre ha cercato di aiutarlo ad uscire dal giogo della dipendenza dalla droga e dall'alcol, ma nonostante ciò, tra le mura domestiche, ha subito nel tempo vessazioni, minacce, violenze verbali e fisiche. La donna ha riferito che avrebbe voluto tanto denunciare la situazione ma per l'amore di mamma non aveva mai avuto la forza di farlo. La vittima ogni qualvolta si verificavano i maltrattamenti preferiva uscire di casa, in quanto il figlio abita con lei (la madre provvedeva al suo completo sostentamento) e rifugiarsi dal suo compagno.
L’episodio che ha portato la madre a mettere da parte i sentimenti per il figlio è accaduto ieri, nel primo pomeriggio, sempre tra le mura domestiche. Durante una discussione tra l’anziana madre e sua figlia, il figlio, senza motivo anche perché non era coinvolto, si intrometteva offendendola e minacciandola di morte: “ti ammazzo….ti metto nella fossa….”, queste le terribili frasi che avrebbe pronunciato all'indirizzo della donna. A quel punto, stanca per le umiliazioni e vessazioni subite negli anni e, sentendosi veramente minacciata ha chiesto aiuto ai Carabinieri. I militari giunti sul posto hanno trovato l’anziana madre seduta su una panchina nel cortile dell’abitazione, spaventata e avvilita, quasi in lacrime ed il figlio, che, nonostante la presenza dei Carabinieri continuava ad offenderla. Lo stesso, assumeva subito un atteggiamento scontroso nei confronti dei carabinieri. I militari, dopo aver tranquillizzato ed ascoltato la vittima, hanno tentato di far ragionare il figlio, il quale capendo la gravità della situazione spintonava i militari per scappare, non riuscendoci. L’uomo, una volta bloccato, è stato arrestato per i reati di maltrattamenti in famiglia e resistenza a Pubblico Ufficiale; per lui si sono aperte le porte di Sollicciano. L’uomo, un 44enne del luogo, era già noto alle Forze dell’Ordine per i suoi trascorsi; l’ultimo arresto risale a luglio del 2015 per una rapina commessa in danno di un bar.
Borgo San Lorenzo: ubriaco molesto arrestato
Ieri notte, verso le ore 23.45 i Carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo sono intervenuti presso i locali della Misericordia, dove era stata segnalata la presenza di una persona in stato di ubriachezza e molesta all’interno dei loro locali. All’arrivo delle pattuglie, i militari si sono trovati a dover gestire T.A.A. marocchino ventenne già noto ai Carabinieri, da tempo domiciliato a Barberino di Mugello, il quale, in evidente stato di ebbrezza alcolica, stava importunando gli operatori sanitari rischiando di interferire con le attività del servizio di soccorso pubblico. Il giovane, alla vista dei militari, non ha assolutamente interrotto la sua condotta, rifiutandosi di uscire e scagliandosi anche contro i carabinieri, aggredendoli fisicamente, ingiuriandoli ripetutamente e proseguendo la sua condotta illecita anche all’interno della caserma, con esplicite reiterate minacce nei confronti degli operatori. Il giovane è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e trattenuto presso le camere di sicurezza della Compagnia carabinieri. In mattinata è stato portato davanti al giudice per il procedimento con rito direttissimo.
Figline e Incisa: esecuzione misura cautelare per spaccio di droga
Il 05 aprile i militari della Compagnia Carabinieri di Figline Valdarno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Tribunale di Arezzo – Ufficio G.I.P.
Il 25enne aretino nei cui confronti è stato emesso il provvedimento restrittivo è stato ritenuto responsabile di plurime condotte di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marijuana perpetrate sin dal 2015, in tutto il Valdarno aretino e fiorentino, a favore di una folta schiera di clienti, alcuni dei quali minorenni.
Uno di questi, fermato dai Carabinieri del NORM della Compagnia di Figline Valdarno in possesso della dose personale appena acquistata, nel mese di ottobre 2016 era stato addirittura picchiato e minacciato di morte dallo spacciatore per aver “osato” fare il suo nome, riportando un “trauma facciale con ematoma periorbitale sinistro con riferito deficit del visus” giudicato guaribile in 7 giorni dai sanitari del P.S.
L’attività del giovane pusher, già gravato da precedenti specifici, però non si rivolgeva solo a giovani assuntori, ma anche ad altri “colleghi” spacciatori, come riscontrato con l’arresto di un 29enne montevarchino, eseguito dai militari del NORM di Figline Valdarno in data 30 gennaio 2017, per l’illecita detenzione ai fini di spaccio di circa 340 g di marijuana.
Il giudice ha, quindi, concordato pienamente con quanto rappresentato dagli organi inquirenti, ritenendo quale unica idonea misura cautelare quella della custodia in carcere. Per tale motivo i Carabinieri della Compagnia di Figline Valdarno hanno prelevato il giovane dalla sua casa di Montevarchi, traendolo in arresto e, al termine delle formalità di rito, associandolo presso la casa circondariale “San Benedetto” di Arezzo.
I carabinieri della Stazione di Fucecchio hanno denunciato C.F., 59 di Fucecchio, per simulazione di reato
Nessun passante che lo ha soccorso e nessun scalpore tra la gente per il furto con strappo denunciato dal 59enne, presso la Stazione di Fucecchio il 30 marzo u.s., Il motivo? L’episodio non è mai accaduto. A scoprirlo i carabinieri che, avuta la notizia del grave fatto denunciato, si erano subito messi alla ricerca degli autori visionando telecamere e cercando testimonianze.
Il primo passo era stato quello di verificare presso la banca l’orario esatto del prelievo. Così sarebbe stato più facile ricostruire il tragitto con le telecamere presenti nelle strade del centro e carpire più particolari possibili che potessero portare, quindi, all’identificazione dell’aggressore.
Il primo campanello di allarme è squillato al momento dell’accertamento presso lo sportello: nessun prelievo fatto il 30 marzo ma solo qualche giorno prima, e comunque non della cifra denunciata.
Poi le telecamere. Visionati i filmati che avrebbero dovuto ricostruire il percorso, i carabinieri si sono accorti che non c’era traccia della vittima né, tantomeno, dell’aggressore.
Quindi la riconvocazione del denunciante che, messo alle strette, ha quindi dichiarato di essersi inventato tutto per coprire l’ammanco dal suo conto della cifra rubata dall’immaginario aggressore.
Le pene per questo tipo di delitto vanno da uno a tre anni di reclusione. Il tutto senza considerare che il tempo dedicato alla risoluzione di questo “complicato” caso è stato sottratto alla prevenzione sul territorio per evitare che i ladri, quelli veri, entrino in azione.
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I carabinieri della Stazione di Empoli hanno arrestato, nei giorni scorsi, hanno arrestato E.L., marocchino di 30 anni, su un ordine di carcerazione emesso dalla Corte d’Appello di Genova, per reati inerenti gli stupefacenti'''
Lo stesso è stato rintracciato dai carabinieri nel centro di Empoli, durante uno dei servizi di pattugliamento della città. Identificato dai militari e controllato in banca dati, è spuntato a suo carico un provvedimento di carcerazione per numerosi fatti, commessi unitamente ad altri connazionali nel nord Italia e in Provincia di Firenze, inerenti il traffico di stupefacenti, in particolare cocaina. Il provvedimento è relativo a fatti avvenuti negli anni 2012/2013 ma, anche recentemente, il soggetto era stato arrestato in flagranza perché trovato in possesso di diversi grammi di cocaina.
Lo spacciatore, che dovrà adesso espiare una pena di 3 anni e 2 mesi, nonché pagare una pena pecuniaria di 30.000 euro, è stato quindi tradotto presso il carcere di Sollicciano,a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
07/04/2017 13.53
Carabinieri-Comando provinciale di Firenze