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Comune di Tavarnelle Val di Pesa
Classe 1963. La maestra e i suoi allievi sul treno per il Vajont. Tavarnelle e Longarone unite dal viaggio della solidarietà
Il Comune dedica ai protagonisti del percorso di amicizia un incontro nella sala consiliare. Il sindaco Baroncelli: “un esempio di alta democrazia, abbiamo costruito insieme un pezzo della nostra storia”
Poche parole e un intreccio di sguardi emozionati e consapevoli. E’ così che la storia, pur senza mai fermarsi, ritrova se stessa e arriva a destinazione per rendere omaggio alla piccola grande Italia che tiene unite, forse in eterno, le comunità di Tavarnelle e Longarone. “E’ stata lei il mio pilastro quando decisi di commettere un’infrazione alla legge e di condurre i miei bimbi dove il cuore diceva di spingermi, uscire dai confini di una piccola scuola di campagna per raggiungere il Vajont, esprimere vicinanza e sostegno ai sopravvissuti”. Nella sala consiliare di Tavarnelle tuonano con la stessa forza emotiva dei dolorosi ricordi di quegli anni, le parole di Lea Verdi, ex-direttrice delle scuole di Tavarnelle che nel 1963 ebbe il coraggio di opporsi al rifiuto del Provveditorato alla richiesta avanzata dalla scuola elementare del Morrocco di organizzare una gita speciale, un viaggio di solidarietà verso il luogo della devastazione, della strage del Vajont. Lea, determinata, portò avanti il proprio desiderio di far nascere la vita dalla sofferenza con la luce degli occhi e il sorriso dei bambini. E, sostenuta dalla maestra Anna Cetica, autorizzò la classe a partire a bordo del treno della solidarietà.


Oggi, a 94 anni, l’ex direttrice cerca e trova negli occhi della maestra Anna, che siede al suo fianco al centro della sala Luigi Biagi, le tracce e i segni profondi di quella memoria mai cancellata, anzi fatta crescere dagli allievi delle classi di allora di Tavarnelle e Longarone. Nella sala del Palazzo comunale, nell’ambito di un’iniziativa promossa dalla giunta Baroncelli, ci sono tutti i protagonisti di quel percorso di amicizia che non vuole dimenticare né la tragedia, legata al crollo della diga, né il fiore di speranza che spuntò dalla terra delle croci bianche. Il 9 ottobre del 1963 l’acqua e la frana del monte Toc divennero nemiche della vita, devastando i centri abitati del fondovalle veneto e causando circa duemila vittime. Mario De Bon e Dario Stragà, giunti a Tavarnelle in occasione di una mostra di artisti longaronesi allestita al piano terra del palazzo comunale, incontrano e abbracciano i compagni toscani: Giuliana Barbetti, Marcello Salvini, Grazia Daddi, Mauro Chiostrini.


“Dopo cinquant’anni – dice il sindaco David Baroncelli - sono ancora la complicità e la stima reciproca i sentimenti che legano, lungo lo stesso cammino di solidarietà, Lea Verdi, Anna Cetica e le comunità di Longarone e Tavarnelle. Da due donne forti, ispirate da valori profondi nasce un unico cuore, un modello comune di vita condivisa basata sul senso di reciprocità, un esempio di democrazia libera, civile e pluralistica che ha permesso di costruire insieme un pezzo della nostra storia, siamo fieri di ripercorrere l’esperienza con le nostre comunità, l’amicizia tra Tavarnelle e Longarone è destinata a durare nel tempo. Ci impegniamo a raccogliere questa importante lezione e a trasmetterla alle nuove generazioni”. Altri sguardi attenti e commossi, invitati a partecipare all’incontro, si sono incrociati tra i banchi consiliari nel corso dell’evento presenziato dal presidente del Consiglio comunale Alberto Marini. Gli studenti di una classe della secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo Don Milani, accompagnati dalle insegnanti Bruna Cobau e Federica Gambogi, si sono stretti intorno alle maestre di vita Anna Cetica e Lea Verdi. L’abbraccio della storia attraversa e unisce le generazioni.

22/04/2017 18.39
Comune di Tavarnelle Val di Pesa


 
 


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